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NC. Casta Diva, il potere dell'empatia

Il team guidato da Oddo e De Micheli è salito sul podio degli NC Awards per ritirare il premio quale 'Best Production Company'. Un traguardo ottenuto grazi ai successi raggiunti quest'anno e al progetto sviluppato per Ecadem, oro in ben due tipologie, basato sul potere del sorriso.

Nata come casa di produzione di spot, Casta Diva ha lavorato per più di 100 top brand in una trentina di Paesi con standard qualitativi che le hanno consentito di prosperare in un ambiente altamente competitivo. “Il nostro punto di forza - spiega Andrea De Micheli, ad, nell'intervista tratta dal numero di aprile - maggio di NC - Nuova Comunicazione- è la volontà di applicare standard molto stringenti a tutte le nostre attività: live communication, digital communication, cinema e tv. E questo impegno lo prendiamo anche per il nuovo settore dove siamo entrati recentemente: lo spettacolo dal vivo del Blue Note, il tempio del jazz di Milano”. 

Casta Diva si propone come un fattore di sicurezza per garantire il cuore della comunicazione: creare un’emozioneforte nel pubblico, grazie alla profonda conoscenza dei meccanismi drammaturgici. “Chi lavora con noi - precisa Luca Oddo, presidente sa che dominiamo quest’aspetto, abbiamo tenuto seminari di sceneggiatura per i creativi fin dagli anni ‘90 e studiato la struttura dei progetti vincitori dei Titanium Lions. Con noi la parte narrativa del progetto non si sbaglia, e questo costituisce un ancoraggio forte per marketing e creativi”.

Per la realizzazione dei vostri progetti, avete messo a punto particolari modelli o metodi di lavoro?

(Oddo) Vogliamo far risparmiare ai nostri clienti sul budget per l’acquisto degli spazi. Ci piace creare progetti che interessino così tanto ai media da venire proposti come contenuto, non come materiale promozionale. Ci piace conquistare earned media. E sappiamo quali meccanismi utilizzare, perché abbiamo studiato a fondo ciò che fa scattare l’eccitazione dei giornalisti, dei reporter, degli anchormen. Abbiamo quattro armi di seduzione di massa al nostro arco. Una parla al cervello, una al cuore, una alla pancia e l’ultima alle parti basse. Mixando questi ingredienti si ottiene un risultato seduttivo per i media. Calando questi ingredienti in una narrazione ben strutturata si può emozionare il mondo. Una buona strategia comunicativa sui social, fa il resto.

Può descrivere i punti di forza del progetto ‘One smile is enough to change our world’ (Ecadem) che vi hanno permesso di distinguervi nella tipologia social media?

(De Micheli) ‘One smile is enough’ ha parlato al cuore, alla social responsibility, alla dimensione charity… ma anche alla ‘pancia’. Fa venire i brividi quando accade qualcosa di nuovo e imprevisto, di mai visto prima. Questo elemento nel nostro video ha preso la forma simbolica del biglietto che la madre di un ragazzo diversamente abile dà a un passante: “Perché guardi mio figlio con un’espressione triste? Perché gli mostri che hai compassione per lui? In questo modo lo rendi infelice. Perché non gli sorridi, invece? È una persona come tutte le altre, un sorriso gli farà bene, un sorriso gli cambierà la vita”. Queste parole sono talmente forti, e per di più così sincere, profonde, che non si può restare indifferenti. Per rispondere alla domanda: non c’è strategia social media che tenga, rispetto alla potenza dell’emozione che si può suscitare se si è sinceri, profondi, coinvolgenti. È questo l’ingrediente eccezionale della nostra strategia social. Avere un contenuto che ti colpisce tanto che hai immediatamente la necessità di condividerlo. 


E nella tipologia ‘Evento’?

(De Micheli)Già da alcuni anni l’evento s’è trasformato in contenuto mediatico. La sua dimensione partecipativa è sempre qualitativamente importante, ed essenziale per chi è presente in quel momento, ma dal punto di vista quantitativo la bilancia si sposta verso l’audience raggiunto su YouTube, Facebook e Twitter o sugli altri media e social media. Facciamo sempre l’esempio di eventi che si sono svolti addirittura in completa assenza di pubblico, ma che hanno raggiunto ugualmente milioni di persone: quando Baumgartner, finanziato da Red Bull, s’è gettato da 30.000 metri col paracadute, non c’era nessuno ad applaudirlo, ma è stato seguito col fiato sospeso da milioni di ammiratori in diretta streaming. Il progetto di Samsung Hearing Hands, che abbiamo realizzato l’anno scorso, e che ha vinto praticamente tutti i premi a cui l’abbiamo iscritto, era un evento per una sola persona, Muharren, il ragazzo sordo a cui abbiamo fatto vivere un giorno senza barriere linguistiche, perché tutti quelli che incontrava, erano attori addestrati a parlare il linguaggio dei segni. Eppure abbiamo raggiunto 32 milioni di persone con YouTube, e addirittura 230 milioni con Twitter.


Chiudiamo guardando al futuro, quali progetti avete in cantiere?

(Oddo). Come dicevamo, abbiamo annunciato il reverse take over del Blue Note, società quotata in Borsa, sull’Aim. Fra qualche mese potremmo trovarci quotati e in condizione di finanziare il nostro futuro sviluppo. Inoltre, ci stiamo dedicando alla trasformazione della nostra piccola multinazionale da Cdp e agenzia di eventi a communication company dedicata al branded content. Stiamo sviluppando diversi format tv e ben tre progetti cinematografici. Il primo è ‘Scena Mancante’, il nuovo film del regista Marco Bechis, sceneggiato da Filippo Bologna (vincitore con ‘Perfetti Sconosciuti’ del David per ‘Migliore Sceneggiatura’ e ‘Miglior Film’, ndr).