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NC. FIND, search marketing da alloro

Un approccio proattivo, personalizzato e analitico per ogni progetto, una grande attenzione ai dettagli e una minuziosa ricerca del vantaggio competitivo. Ecco i punti di forza dell'agenzia 'boutique' che ha conquistato due primi premi 'ex aequo' nella categoria 'Searc Marketing'.

Find è un’agenzia verticale e specializzata nell’ambito search. Questo ci consente di poter dedicare tempo e attenzioni specifiche allo scenario dei motori di ricercae a tutte quelle search properties che possono rappresentare un punto di contatto nel percorso di informazione, valutazione, decisione e azione che un consumatore svolge prima di acquistare un prodotto o un servizio. Una specializzazione che però non è da vedere come un silo: qualsiasi spunto può diventare una ricerca e puntiamo a integrarci con quello che un’azienda fa, comunica, pubblicizza… per essere sempre in grado di intercettare, con le risposte e le call to action più opportune, anche in funzione del luogo, del momento e del device utilizzato, le domande che le persone si pongono e per le quali cercano online una prima risposta”. 
Così Marco Loguercio esordisce nell'intervista su NC - Nuova  Comunicazione, descrivendo l’approccio che ha fatto eccellere l’agenzia, di cui è founder & ceo, nella tipologia ‘Search Marketing’.


Un’agenzia ‘boutique’, sia per dimensioni sia per l’agire ‘tailor made’, caratterizzata da un approccio personalizzato e analitico per ogni singolo progetto, una grande attenzione ai dettagli, proattività e ricerca del vantaggio competitivo.

“Il fatto di aver visto primeggiare ex aequo i due progetti presentati a questi NC Digital Awards è esemplificativo: scenari, mercati e prodotti diversi… ma per entrambi la capacità di saper sfruttare quanto a disposizione per portare un impatto concreto sul business di queste aziende”, precisa Loguercio.


Una delle vostre specializzazioni consiste nel riuscire a trasformare le intenzioni dietro una ricerca in azioni e conversioni, attivando strategie sinergiche e integrate di search, social e content marketing. Ce ne può parlare?

Per anni si è stati portati a pensare che i motori di ricerca fossero l’ultimo step del funnel, perché è qui che il consumatore va quando è pronto ad acquistare un prodotto o un servizio, e che quindi bastasse essere presenti per incrementare le vendite. Cosa solo in parte vera, perché lo scenario è in realtà molto più complesso e poco lineare. In Find abbiamo voluto spostare l’attenzione più in alto, partendo dal cercare di identificare quelle che possono essere le aspettative, i sogni, i desideri, le necessità che si celano dietro un’esigenza, che anticipano la ricerca di informazioni in una search property. Questo ci consente di essere molto più precisi - grazie anche ai nuovi strumenti di profilazione e segmentazione disponibili, e alla possibilità di creare contenuti ad hoc - nel soddisfare le esigenze informative di queste persone; molto più abili nel poterli ispirare, nell’aiutarli a scegliere e a comprendere meglio le potenzialità di quanto stanno per acquistare. Questo anche per non essere sempre dipendenti dalla sola componente prezzo, che molti ritengono erroneamente come l’unica leva per riuscire a vendere online. La conoscenza di queste informazioni ci aiuta a presidiare meglio le varie search properties come Google,  YouTube o Instagram per citarne alcune, così da esserci nei momenti che contano con un approccio che non sia solo quello del ‘vogliamo venderti qualcosa’. Ed è quanto abbiamo voluto raccontare anche nei due progetti presentati agli NC Digital Awards.


Partiamo dal progetto ‘Linear’. Qual è l’idea creativa alla base e quale la componente di search marketing?

Nel progetto Linear, un cliente col quale lavoriamo dal 2004, abbiamo adeguato la nostra strategia di advertising nei motori ai cambiamenti strategici adottati nell’ultimo anno dalla compagnia assicurativa diretta bolognese. Una strategia finalizzata a comunicare in maniera molto più precisa ai target di riferimento, con il fine di contenere i costi di acquisizione. Qui ci sono tornate utili alcune novità Google che ci hanno consentito di comunicare in maniera differente ai già clienti e ai prospect.


Passiamo all’altro progetto vincitore, ‘Max Mara’. Quali sono i punti di forza della campagna?

La sfida è stata comunicare correttamente i valori della marca su più mercati in uno scenario focalizzato a incrementare le vendite online, oltre ovviamente a far salire il fatturato e-commerce nel rispetto di determinati costi di acquisizione. Anche qui la stretta collaborazione con il cliente, unitamente a dettagliate analisi sull’impatto delle ricerche via smartphone e ad analisi sui comportamenti di acquisto delle consumatrici target, ci ha consentito di trovare, di volta in volta, nuove soluzioni funzionali all’obiettivo di vendita.

Le nuove sfide del digitale. Come le state affrontando?

I primi tre annisono stati dedicati a sviluppare il nostro approccio e a consolidare la nostra filosofia lavorativa e i nostri valori. Adesso entriamo nel triennio del consolidamento e di una crescita all’insegna della qualità. Per questo stiamo investendo sia sul fronte della tecnologia e dei processi, per essere scalabili e avere un controllo qualitativo costante, sia sul fronte della formazione e aggiornamento, necessari per essere sempre all’avanguardia. Poi con lo sguardo siamo sempre puntati verso i mercati più sofisticati, per capire cosa ci possa essere di nuovo o di più efficace. Anche se ci tengo a sottolineare una cosa, frutto di confronti specifici: sul fronte search, noi italiani non siamo secondi a nessuno. Paghiamo una serie di limitazioni, dalle dimensioni del mercato alla propensione agli investimenti, ma quanto a competenze e capacità reggiamo bene il confronto.