Marco Girelli, ceo Omnicom Media Group
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NC. Girelli (OMG), Own the Future

Il Ceo di Omnicom Media Group è 'Media person of the year'. Un riconoscimento all'approccio innovativo del manager e ai risultati raggiunti nel 2015 (billing di 880 mln, +10% sul 2014). Il Gruppo punta oggi a diventare un'agenzia di comunicazione data driven e real time, in linea con il progetto globale di riorganizzazione EMEA.

“Ci troviamo in un momento straordinario per il nostro mercato. Un momento impegnativo, che ha seguito una crisi importante, ma che ci ha dato l’occasione di ridisegnare le organizzazioni e di ridefinire il ruolo delle cosiddette agenzie media. In Omnicom Media Group ci siamo posti l’obiettivo di diventare un’agenzia di comunicazione che opera in real time, in cui i dati e la conoscenzache ne deriva hanno un ruolo di propulsione centrale”. Così Marco Girelli, ceo OMG, nell'intervista pubblicata sul numero di aprile - maggio di NC -Nuova Comunicazione, sintetizza l’approccio proattivo del Gruppo di cui è alla guida. Un approccio vincente che ha consentito al manager di salire sul podio degli NC Awards in qualità di ‘Media Person of the Year’.

“Abbiamo rivisto la nostra organizzazione - precisa Girelli -, non solo inserendo nuove figure professionali, ma anche assicurandoci la loro piena integrazione nei processi. Finalmente è possibile realizzare nella pratica quello di cui per anni abbiam parlato in teoria:mettere la persona al centro per costruire strategie di comunicazione integrata, che passino da tutti i mezzi di comunicazione e per tutti i touch point di interesse”.

 

Come sta cambiando il panorama dei media? Qualisono le parole chiave dell’evoluzione in corso? Quali sono le principalitendenze in corso?

Una delle parole chiave è la stessa evoluzione. I media non sono più spazi predefiniti, precostituiti, da prenotare e riempiredi contenuti. Potenzialmente nascono nuovi media ogni giorno, le persone stesse sono media e hanno il potere di amplificare un messaggio, creare un fenomeno, distruggere perfino una percezione. Un’altra parola chiave è personalizzazione. Oggi siamo noi a scegliere che tipo di persona vogliamo raggiungere e siamo in grado di erogarle una comunicazione in linea con i suoi interessi e le sue passioni.

 

Quali sono le principali innovazioni e i maggiori interventi, soprattutto a livello  di linea guida strategica, da lei introdotti, con particolare riferimento all’area dei media?

Verso la fine del 2014 ho sentito il bisogno di riflettere insieme al board sulla nostra organizzazione, la nostra struttura e di rivedere alcuni dei processi di lavoro che tradizionalmente ci caratterizzavano. Come tutte le grandi agenzie, eravamo abituati a lavorare in silos, ciascuno in verticale sulla propria competenza - un modus operandi che può funzionare finché si gestiscono progetti non troppo complessi. Un primo passo è stato quello di introdurre nell’organizzazione un nuovo responsabile di tuttal’area digitale, Odoardo Ambroso, con una forte competenza nell’ambito del crm e della gestione del dato. Questo ci ha permesso di aggiungere e internalizzare tutta una nuova serie di servizi per i clienti, il cui valore aggiunto in un’organizzazione come la nostra è proprio quello di integrarsi con tutto il sistema comunicazione.Una seconda forte novità, lo scorso anno, è stata quella di rivedere anche la struttura di Fuse, la nostra unit che si occupa di branded content e branded entertainment, introdu-cendo prima una nuova guida proveniente  da un mercato diverso, l’editoria digitale,Valentina Sansoni, e, qualche mese dopo,il nostro primo direttore creativo: Roberta Lomuscio. Quello che avevo in pancia evidentemente era un sentimento condiviso anche dai nostri headquarter Emea, dato che pochi mesi dopo è stato lanciato un grande progetto di globale di riorganizzazione, Own The Future. Oggi, siamo nel pieno di questo progetto, che ci vede come un sistema di agenzie data driven e real time e che ci sta aiutando a rivedere in questa direzione la nostra organizzazione.

 

Come approcciate l’area dei media e della creatività? Quali modelli e metodi avete messo a punto pe rrealizzar ei vostri progetti di comunicazione?

Ciascuna delle nostre agenzie ha sviluppato il proprio modus operandi, in linea con i valori e i principi di Omnicom Media Group,come la trasparenza e la centralità del cliente. Di fatto, strategicamente stiamo puntando a far emergere la personalità delle sigle. Omd, agenzia storica del Gruppo, guidata da Graziana Pasqualotto, fa dell’integrazione, della conoscenza del consumatore e della creatività la sua forza e le sue principali caratteristiche di differenziazione. Phd, sigla più giovane guidata da Vittorio Bucci, punta sulle soluzioni smart di comunicazione, con un approccio innovativo e dinamico. Infine, la neonata Omni@ guidata da Francesca Costanzo,si pone al fianco dei clienti come un team di media accounting caratterizzato da un approccio tailor made. Ogni agenzia ha i propri tool, ma beneficia degli strumenti e della visione del Gruppo.

 

Parliamo dell’andamento di Omnicom MediaGroup. Come avete chiuso il 2015 sul fronte del fatturato? Come sta andando il 2016?

Il 2015 è stato un buon anno, abbiamo chiuso con un billing di 880 milioni di euro, pari a un +10% rispetto all’anno precedente. Anche il 2016 è iniziato in maniera positiva, ci aspettiamo di chiuderlo con una crescita a doppia cifra, sia rispetto al billing sia al fatturato.