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NC. La Fabbrica, la comunicazione che educa

Fin dalla sua nascita, nel 1984, l'agenzia ha sviluppato una forte expertise nella realizzazione di progetti di corporate reputation che traducono la missione di aziende e istituzioni in contenuti di comunicazione capaci di coinvolgere i giovani e le loro famiglie. A monte un posizionamento specifico che si basa su una conoscenza profonda dei canali nei quali opera.

“Il lavoro in un’agenzia indipendente è certamente più esposto alle ‘intemperie’ del mercato, ma è senza dubbio estremamente stimolante, più vario e challenging. C’è una proattività maggiormente sviluppata rispetto alle realtà dei grandi gruppi, una sete di conquista e un maggiore spirito imprenditoriale. Come vedo il futuro? Ci sarà sempre spazio per entrambe le tipologie: le indipendenti continueranno a fungere da stimolo per quelle dei grandi network, e allo stesso tempo potranno trarre ispirazione da queste ultime, in un continuo scambio che mantiene vivo il mercato”.

A dichiararlo è Daniele Tranchini, manager della comunicazione con una grande esperienza nelle grandi agenzie (Jwt, Young & Rubicam, Publicis), da fine 2015 amministratore delegato La Fabbrica, agenzia di corporate reputation nata nel 1984 a Milano, che fin da subito è riuscita a individuare nel mondo dell’edutainmentun’opportunità per sviluppare progetti di comunicazione che mettono la scuola, i giovanie le famiglieal centro, coinvolgendoli sul territorio e sul digitale. Grazie a questa specializzazione e all’expertise maturata negli anni,

La Fabbrica ha ampliato il ventaglio della sua offerta diventando un’agenzia specializzata nella costruzione di progetti di reputazione di marca, di brand enrichment, di corporate citizenship e di comunicazione interna, diventando oggi il punto di riferimento per tutte le realtà che vogliono sviluppare la propria comunicazione trasmettendo i valori e la mission aziendale a diversi pubblici, in Italia e non solo: oltre a quella di Milano, conta infatti sedi in Brasile, Argentina, Cile, Belgio, Romania e a breve in Messico.

“La Fabbrica ha un posizionamento specifico che si basa su una profonda conoscenza dei canali nei quali opera - spiega Tranchini -. Negli anni abbiamo sviluppato un focus importante sulla scuola, come testimonia un database molto nutrito di contatti dei docenti italiani con i quali interagiamo continuamente. Il nostro approccio progettuale nasce sempre dall’esigenza del cliente, con cui studiamo un progetto costruito sul particolare brief, che tenga conto dei rapporti con tutti gli stakeholder. Non proponiamo mai progetti preconfezionati”.

Un altro punto di forza de La Fabbrica è la capacità implementativa radicata nel canale, che si basa su un call center di 20 persone sempre a diposizione del corpo docente e su oltre 40 coordinatori territoriali, divisi tra figure manageriali ed educative, che sostengono lo sviluppo del progetto. Il tutto per rispondere in maniera precisa e professionale alla necessità crescente per le aziende di investire nella propria reputazione, spaziando anche nella sfera della Csr, sempre più centrale nel marketing di oggi. “I clienti si rendono conto che sviluppare progetti didattici sostiene gli obiettivi di business - continua Tranchini -. Allo stesso tempo, con le nostre soluzioni possono seguire continuamente la gestione dell’investimento e avere una concreta misurazione del Roi”. Agenzia da sempre indipendente, negli anni La Fabbrica è cresciuta grazie soprattutto al passaparola delle aziende, che ha contribuito a rafforzarne la reputazione sul mercato. “Nei primi anni una vasta maggioranza dei clienti, se non la totalità, erano aziende italiane - spiega l’ad -. Oggi, il rapporto fra quelle locali e quelle internazionali è molto più equilibrato, perché a dettare la richiesta all’agenzia sono le esigenze concrete, e non la matrice geografica. Le Pmi italiane si rivolgono a noi sempre più spesso per capire che cosa significhi sviluppare un’immagine istituzionale più ampia, come complemento alla comunicazione corporate”.

Eloquenti dell’approccio de La Fabbrica sono due progetti sviluppati per l’azienda di cosmesi BioNike, ‘Skin Team - Storie pelle a pelle’ e‘Acteen Piacersi a Pelle’: il primo rivolto alle scuole dell’infanzia, il secondo realizzato negli istituti superiori. In particolare, ‘Storie pelle a pelle’ è un progetto ludico per educare i bambini a una nuova sensibilità verso l’igiene, la cura e la protezione del loro involucro prezioso, con una particolare attenzione alla protezione dal sole. L’obiettivo era anche attivare un canale di comunicazione diretto con il target mamme con particolare riferimento al
la linea Triderm, dedicata alla cura delle pelli sensibili e di quella dei piccolissimi, e alla linea Defence Sun, solari ad alta protezione. I numeri: coinvolte 1.500 scuoledell’infanzia, 3.000 classi, 90.000 famiglie, 650 elaborati partecipanti al concorso.

Acteen - Piacersi a pelle’ è invece un progetto di educazione alla salute basato sulla costruzione di un percorso d’identità positiva. La pelle diventa lo stimolo per attività finalizzate alla conoscenza e all’espressione di sé, attraverso l’arte, la comunicazione e la scienza. È stata realizzata un’app dedicata dove i ragazzi potevano caricare le immagini e modificarle con dei filtri ispirati alle correnti artistiche più importanti. Ogni progetto prevedeva un concorso per le classi che metteva in palio ricchi premi. Un concorso dedicato è stato previsto anche per i genitori, che insieme ai figli potevano scaricare un album digitale sulla protezione della pelle dal sole, da colorare e completare in famiglia.

Il progetto ha visto la partecipazione di 1.000 licei, 4.000 classi, oltre 100.000 ragazzi, e un totale di 10.000 download dell’app dedicata e foto caricate. Inoltre, 200 sono stati gli incontri nei licei con dermatologi dell’Adoi (Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani) su tutto il territorio nazionale.