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Fiducia dei consumatori: nel 2017 l'indice italiano è il più basso tra i Paesi UE

La fiducia dei consumatori europei continua a crescere nel primo trimestre del 2017. Dopo aver registrato alla fine del 2016 il più alto livello dal 2008, a gennaio 2017 la fiducia presso i 28 Paesi dell'UE è cresciuta di altri due punti, raggiungendo i 19,9 punti, per poi assestarsi a 18,9 a marzo. Di segno opposto i dati relativi all’Italia: le aspettative economiche hanno registrato il livello più basso tra i 28 paesi UE considerati nell’indagine.

Nel primo trimestre del 2017, l’indice di fiducia dei consumatori rilevato da GfK per 28 Paesi europei ha continuato a crescere, assestandosi a 18,9 punti alla fine di marzo. Un clima favorevole che si estende anche alle aspettative sul reddito e alla propensione all’acquisto. Gli avvenimenti che hanno caratterizzato gli ultimi mesi - come la Brexit, il rafforzamento dei partiti nazionalisti, il nuovo governo degli Stati Uniti e la guerra in Siria - non sembrano quindi aver influenzato negativamente la maggior parte dei paesi analizzati.

Rimangono tuttavia delle differenze a livello di singolo Paese, con situazioni di incertezza che permangono nonostante il clima generalmente positivo. Ma queste sembrano dipendere in larga parte da problematiche locali, che riguardano lo sviluppo economico e la situazione del mercato del lavoro.

Andando ad analizzare le aspettative economiche per i prossimi mesi, emerge come i consumatori italiani continuino a essere i più pessimisti dell'UE. A fine marzo, l'indicatore segnava -53 punti, ovvero oltre 30 punti in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Per il secondo trimestre di fila, l’Italia ha registrato la valutazione peggiore tra tutti gli Stati europei. Un risultato che evidenzia chiaramente come i consumatori italiani prevedano un significativo e costante deterioramento della situazione economica nel proprio Paese.

In linea con le aspettative economiche negative, le aspettative sul reddito dei consumatori italiani continuano a essere piuttosto basse. Alla fine del trimestre, l'indicatore registrava -8,9 punti, quasi sei punti in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un dato in controtendenza con i risultati abbastanza positivi registrati alla fine del 2016.

Per la prima volta da maggio 2015, la propensione all'acquisto dei consumatori italiani torna in area negativa, registrando -1,6 punti alla fine del trimestre. Questo indicatore si è quindi ridotto di ben 28 punti rispetto al primo trimestre del 2016. Il clima di incertezza che pesa sui consumatori italiani, sembra avere come conseguenza anche la tendenza a posticipare gli acquisti più importanti, in attesa di un miglioramento delle condizioni economiche generali.