Inchieste

Inchiesta. All Communication: mettiamo il consumatore al centro dell’experience, proponendo un mix vincente di attività online e offline. Dopo un 2018 chiuso con un fatturato a +11%, la previsione 2019 è quella di centrare un ulteriore +5%

Continua il viaggio di e20express alla scoperta delle novità, delle vision e dei risultati ottenuti dalle principali agenzie che operano nel settore degli eventi e della live communication. All Communication si pone nei confronti delle aziende clienti come un consulente esperto e attivo fin dalle prima fasi di definizione della strategia di comunicazione. Le figure professionali più richieste, secondo Alessandro Talenti (managing director e socio fondatore), sono quelle di strategist e data analyst.

Con questa inchiesta facciamo il punto sull’andamento del mercato degli eventi e della live communication nel più ampio contesto della comunicazione.

In particolare, intendiamo informare i lettori di e20express in merito alle novità, alle iniziative e ai risultati ottenuti dalle principali agenzie che operano nel settore.

Oggi pubblichiamo l’intervista a Alessandro Talenti (in foto), managing director e socio fondatore di All Communication (clicca qui per accedere alla Directory).

Alla luce delle trasformazioni che stanno caratterizzando il settore della comunicazione e cogliendo anche lo stimolo che viene dalle recenti dichiarazioni (e provocazioni) del guru del marketing Seth Godin (i social non servono ai brand, riscopriamo l'attenzione, puntiamo su live e brand experience), come stanno evolvendo le vostre specializzazioni e la vostra vision?

“All Communication è stata pioniera nell’individuare la necessità di mettere il consumatore al centro dell’experience. Un approccio precursore perseguito da oltre dieci anni, fin dalla nascita dell’agenzia. Ora diventato un trend sempre più evidente. Sono, infatti, numerose le richieste da parte dei clienti di pensare a progetti che permettano di far vivere al consumatore un’esperienza sempre più concreta e d’impatto. Eppure c'è stato un momento nella storia della comunicazione in cui digitale e social sembravano destinati a diventare gli unici tool utilizzabili, i più efficaci nel permettere un’amplificazione del messaggio a costi molto competitivi.

Ora le aziende ragionano sempre di più su progetti che facciano leva su un mix vincente tra attività online e offline, capaci di muoversi in sinergia: gli eventi offline consentono alle aziende di creare occasioni di incontro one-to-one con l’utente ancora più ingaggianti e offrono al consumatore sempre nuovi contenuti da diffondere nel mondo social, che a sua volta permette un’estensione massima del messaggio”.

Come sta cambiando il rapporto con le aziende clienti? Si parla sempre più spesso di rapporto di partnership, ma quali sono gli elementi chiave di questa ‘nuova’ relazione?

“In All Communication possiamo vantare un portafoglio clienti principalmente costituito da aziende con le quali manteniamo rapporti di collaborazione pluriennali ormai molto consolidati. In controtendenza con quanto avviene spesso sul mercato, per cui le relazioni tra aziende clienti e agenzie hanno una durata media di due o tre anni, abbiamo sviluppato e rinsaldato collaborazioni molto più longeve che, a oggi, possono considerarsi delle partnership a tutti gli effetti.

Per citare un esempio, Montenegro è un’azienda con cui lavoriamo da tanti anni e ci ha sempre confermato la sua fiducia nel nostro operato e per questo marchio svolgiamo anche una funzione consulenziale relativamente a tutto il mondo della mixology, individuando le ultime mode tra i barman, le personalità di spicco e i locali più originali e innovativi.

Con ogni nostro cliente siamo più orientati a costruire un rapporto di partnership a lungo termine, in quanto crediamo che, anche per le aziende, possa premiare molto di più il consolidamento di un rapporto di collaborazione duraturo rispetto a realizzare insieme un progetto one-shot, in quanto anche il consumatore finale è molto più ingaggiato se viene stimolato più volte, con attività anche di dimensione più ridotta, piuttosto che una sola volta con un’experience più imponente.

Per la nostra agenzia è sempre stata una sfida importante, per allontanarsi dall’essere percepiti dal cliente come meri esecutori di una strategia predefinita: oltre a realizzare e far funzionare sul campo quanto progettato, la nostra agenzia si propone sempre di più come consulente e attore, esperto e attivo, fin dalle prima fasi di definizione della strategia di comunicazione”.

L’economia italiana continua a faticare e il Pil cresce a rilento. Quanto e in che modo questo contesto influenza l’andamento dell’agenzia? Come avete chiuso il 2018 in termini di fatturato? Come è iniziato il 2019? Quali previsioni avete sviluppato la chiusura dell’anno in corso?

“Nonostante sia palese il rallentamento dell’economia, i nostri risultati sul mercato si sono rivelati molto positivi. Abbiamo, infatti, chiuso il 2018 con un incremento a doppia cifra del fatturato, che ha registrato una crescita dell’11%. I primi mesi del 2019 sembrano confermare questo andamento e le previsioni di crescita del fatturato dovrebbero portare a un ulteriore +5% entro la fine dell’anno”.

L’utilizzo di nuove tecnologie è sempre più importante negli eventi. Quali innovazioni avete introdotto? Quali benefici può ricavarne il settore della live communication?

“Abbiamo sempre considerato le nuove tecnologie come strumenti fondamentali per amplificare l’experience e renderla ancora più d’impatto e ingaggiante per il consumatore finale. Si tratta di tool particolarmente utili anche per le aziende per conoscere sempre meglio il proprio cliente, i suoi comportanti e abitudini, e ottenere una migliore profilazione e lead generation.

Siamo stati tra i primi a utilizzare la realtà aumentata agli eventi e nel 2018 abbiamo partecipato al progetto di intelligenza artificiale per l’aeroporto di Napoli. È stato realizzato un chatbot su misura per l’aeroporto, il primo scalo in Italia a puntare su questa tecnologia per i suoi utenti. Il bot è in grado di sostenere una conversazione 'umana' con gli interlocutori tramite una chat, quindi di capire e interpretare le domande di viaggiatori e turisti, e di rispondere fornendo loro tutte le informazioni utili in maniera automatizzata, 24 ore su 24 e sette giorni su sette da ogni piattaforma.

Anche in questo caso abbiamo messo al centro il cliente, offrendogli il tool più adatto per migliorare la customer experience. Il progetto è stato premiato da Confcommercio con il Premio Innovazione, in una cerimonia ufficiale, in presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.

Quali sono le professioni più richieste dal mercato degli eventi e della live communication? Come evolve il settore? In che direzione stiamo andando?

“Le figure più richieste oggi, e anche in un prossimo futuro, sul mercato degli eventi, sono quelle relative ai ruoli di strategist e data analyst, in quanto diventerà sempre più rilevante supportare le proposte creative sviluppate dall’agenzia con una strategia pensata ad hoc per il singolo prodotto, assolutamente ownable da parte del brand, che risponda in maniera ancora più precisa al consumatore sempre più attento ed esigente, e sostenuta da una forte conoscenza strategica e da dati solidi.

All Communication si sta muovendo verso questa tendenza, ampliando il reparto strategico-creativo, pur credendo da sempre nell’insostituibile valore degli account che, a capo di team dedicati, affiancano quotidianamente il cliente a 360 gradi.

Strategie sempre più precise ed efficaci, e dati analitici forniscono maggiore fondatezza alle proposte creative, ma risulta fondamentale avere un reparto di account in grado di integrare e coordinare tutti i reparti, per garantire un’esecuzione perfetta del progetto e il raggiungimento, e superamento, dei risultati desiderati dalle aziende clienti”.

Quali sono i vostri eventi recenti che vi hanno dato maggiori soddisfazioni? Perché?

“Uno dei progetti recenti che ci ha dato maggiori soddisfazioni è stato sicuramente quello realizzato con Lavazza (LEGGI NEWS, ndr) per promuovere la storica miscela Crema e Gusto Ricco (apri la gallery in alto per vedere le foto, ndr). L’azienda, con la quale collaboriamo da molti anni e con cui si è instaurato un rapporto di profonda stima e fiducia reciproca, si è affidata totalmente a noi per la progettazione e lo sviluppo di un piano di comunicazione integrata.

In particolare, abbiamo dato vita a un progetto di comunicazione esperienziale tra tradizione e avanguardia, nella capitale mondiale del caffè: Napoli. L’obiettivo era quello di valorizzare il brand e allo stesso tempo il territorio, con iniziative ad hoc aperte a tutti i partenopei. Tra i vicoli del centro abbiamo realizzato una prima teaser tasting activation con i tipici panari - vecchi cesti fatti a mano - calati dagli appartamenti più alti, fino in strada, per offrire l’assaggio di uno dei gusti più amati di caffè Lavazza.

Abbiamo poi organizzato un roadshow all’interno degli eventi e delle zone più frequentate di Napoli, per far gustare al pubblico il caffè servito direttamente da una apecar attrezzata come una cucina casalinga, per la preparazione della tipica moka.

Ma l’attività più di successo è stata sicuramente la 'sharing experience' di Casa Lavazza, un appartamento nel cuore di Napoli, in San Gregorio Armeno, nato per ricreare un luogo accogliente dallo spirito partenopeo, dove si sono alternati numerosi appuntamenti tra arte, musica, cinema, cucina e sport.

Ogni incontro è stato promosso da una digital campaign dedicata e da un gruppo di influencer selezionati. Un’accurata operazione di influencer marketing realizzata insieme a Flu, agenzia specializzata in quest’area e parte del gruppo, che ha permesso il coinvolgimento di ospiti d’eccezione.

Ci siamo inoltre ispirati alla vocazione di Napoli per la street art e abbiamo attivato un bando artistico rivolto agli studenti degli istituti di design e architettura, per realizzare un’opera d’arte che esprimesse il legame tra Napoli e il caffè, e che verrà esposta nel quartiere Fuorigrotta. Inoltre abbiamo aiutato Lavazza nell’individuare lo street artist ideale, per creare la prima opera fuori dal centro, frutto di un progetto più ampio di riqualificazione cittadina, patrocinato dal Comune di Napoli, un murales che ora colora il centro Polifunzionale di Soccavo, nei pressi del rione Traiano”.

Mario Garaffa