Carolina Dotti e Valentina Saluzzi, founders e managing partners di FeelRouge Worldwide Shows
Inchieste

Inchiesta. FeelRouge: living the brand essence

Continua il viaggio di e20express alla scoperta delle novità, delle vision e dei risultati ottenuti dalle principali agenzie che operano nel settore degli eventi e della live communication. FeelRouge Worldwide Shows si posiziona sul mercato come un partner strategico per la realizzazione di ‘Brand Awareness Events’. Obiettivo: raccontare l’identità e l’essenza dei brand. L'agenzia ha chiuso il 2018 con un fatturato di 25 milioni di euro, in crescita rispetto ai 20 milioni dell’anno precedente. Il 2019 è iniziato bene, all'insegna della crescita, non solo del business, ma anche della qualità delle commesse acquisite.

Con questa inchiesta facciamo il punto sull’andamento del mercato degli eventi e della live communication nel più ampio contesto della comunicazione.

In particolare, intendiamo informare i lettori di e20express in merito alle novità, alle iniziative e ai risultati ottenuti dalle principali agenzie che operano nel settore.

Oggi pubblichiamo l’intervista a Carolina Dotti (in foto a sinistra) e Valentina Saluzzi (in foto a destra), founders e managing partners  di FeelRouge Worldwide Shows.

Alla luce delle continue trasformazioni che stanno caratterizzando il settore della comunicazione, come stanno evolvendo le vostre specializzazioni e la vostra vision, in termini di obiettivi strategici di medio-lungo periodo e di posizionamento sul mercato?

Saluzzi: “Siamo in un certo senso una newborn company. FeelRouge Worldwide Shows esiste da poco più di tre anni, ma è stata strutturata, fin dagli esordi, per far fronte a un mercato in rapida evoluzione. Creare eventi oggi richiede skill differenti rispetto anche solo a qualche anno fa. È necessaria una propulsione costante in termini creativi, oltre al coraggio dell’innovazione. E in questa direzione noi ci muoviamo, in linea con la vision di WSCorp, il gruppo di cui siamo parte.

Il nostro posizionamento è di partner strategico per quelli che noi definiamo Brand Awareness Events. Non è una definizione che fa riferimento a un mercato o a una tipologia specifica di evento. Ogni brand ha necessità di comunicazione diverse, vive un suo momento storico unico e ha un’identità precisa, che, sempre più, viene comunicata attraverso gli eventi.

I Bae (Brand Awareness Events, ndr) colpiscono più target, sono generativi di una comunicazione non solo live, ma che abbia un rebound più ampio, e devono raccontare l’essenza dei brand e la loro identità in ogni singola sfumatura di ciò che viene 'messo in scena'.

Sono queste le occasioni in cui noi siamo il partner giusto, sia che si tratti di un brand del settore lusso, sia della grande distribuzione. Lo testimoniano eventi di grande successo realizzati in Italia e all’estero, come la 'Brand Week' di un celebre marchio che stiamo progettando su richiesta dell’headquarter francese, la 'Supermostra' di Esselunga (LEGGI NEWS 1 e LEGGI NEWS 2, ndr), l’opening dell’headquarter di Lavazza (LEGGI NEWS, ndr), l’opening del Bulgari Resort di Dubai (LEGGI NEWS, ndr), così come gli eventi di alta moda e alta gioielleria che realizziamo per brand di importanza mondiale da più di tre anni. E ancora, Azimut Benetti, con con cui continuiamo a collaborare dopo l’evento del Fuorisalone 2018 in Triennale”.

Come sta cambiando il rapporto con le aziende clienti? Si parla sempre più spesso di rapporto di partnership, ma quali sono gli elementi chiave di questa ‘nuova’ relazione?

Dotti: “I rapporti con le aziende sono e rimangono rapporti con esseri umani. Non possiamo generalizzare, ma quello che auspichiamo è che la consapevolezza del valore di un partner come FeelRouge elimini la diffidenza e la paura della contaminazione”.

Come avete chiuso il 2018 in termini di fatturato? Come è iniziato il 2019? Quali previsioni avete sviluppato per l’andamento dell’anno in corso?

Dotti: “Il 2018 si è chiuso in crescita con un fatturato di 25 milioni di euro, dopo un fatturato 2017 di 20 milioni. Il 2019 è iniziato bene, abbiamo consolidato partnership con alcuni clienti che ci consentono di continuare a investire sulla crescita. Crescita che potrebbe non essere necessariamente di fatturato, ma anche di qualità delle commesse acquisite. Qualità che comporta una maggiore rilevanza negli ambiti di interesse, contenimento nella partecipazione a gare e sviluppo di relazioni a lungo termine che includano anche attività di consulenza”.

Quali sono le professioni più richieste dal mercato degli eventi e della live communication? Come evolve il settore? In che direzione stiamo andando?

Saluzzi: “Il mercato è alla ricerca di professionisti che siano rilevanti in termini di visione dei nuovi trend e dei nuovi modi di fare comunicazione live. Servono approcci innovativi sempre più interconnessi con tutti gli ambiti della comunicazione. Il settore necessita di talenti creativi coraggiosi e preparati, un 'magic mix' tra secchioni e visionari”.

Tra i temi caldi c’è quello della ‘tutela della proprietà intellettuale’ delle agenzie di eventi, come la tutela dei format e degli elementi caratterizzanti gli eventi. Qual è la vostra opinione a riguardo?

Dotti: “Tutto il comparto sta lavorando per rendere questo tema non più trascurabile. A breve avremo a disposizione soluzioni concrete che al momento sono allo studio del Club degli Eventi e della Live Communication, a cui apparteniamo”.

Quali sono i vostri eventi recenti che vi hanno dato maggiori soddisfazioni? Perché?

Dotti: “In occasione della XXII Triennale di Milano, abbiamo prodotto la mostra 'La Nazione delle Piante' (LEGGI NEWS, ndr). Chiamati a realizzare questo importante progetto direttamente dal presidente Stefano Boeri, siamo particolarmente orgogliosi per diversi motivi: ci occupiamo di mostre spettacolo da tre anni soltanto ed è gratificante essere stati subito coinvolti in un progetto di ampio respiro come questa esposizione internazionale, realizzata nel tempio del design italiano. L’argomento trattato continua a vederci coinvolti in una tematica di primaria importanza legata ai nuovi equilibri dell’uomo con il pianeta che lo ospita.

Utilizzare la nostra creatività e capacità di trasmettere concetti in modo pop ed efficace a un target allargato ci rende orgogliosi, così come già fatto per One Ocean Forum (LEGGI NEWS, ndr), il cui obiettivo è diffondere una maggior coscienza sulla salvaguardia dell’ecosistema marino. Siamo sempre più convinti che i messaggi possano amplificare il loro valore se veicolati attraverso una comunicazione che emoziona e lascia un segno anche in termini di consapevolezza”.

Mario Garaffa