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Coronavirus. Banti (Huawei): "Gli eventi si reinventano in streaming, così abbiamo lanciato il nuovo P40"

La Head of External Relations spiega che la company in tempi di crisi sanitaria spinge l'acceleratore sulla comunicazione, esterna ed interna, e su attività mirate a tutela dei dipendenti in smart working. Sul fronte della live communication continua l'impegno dell'azienda trasferendo le attività on field temporaneamente online anche tramite la piattaforma aziendale WeLink.

Continua l'inchiesta condotta da Advexpress tra le aziende per capire come stanno affrontando l'emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Coronavirus.

Pubblichiamo l'intervista a Enrica Banti, Head of External Relations Huawei Italia.

Come state affrontando lo stravolgimento della dieta mediatica – impennata nella fruizione di tv e digital, tenuta della radio mentre out of home, cinema ed eventi sono fortemente penalizzati – cui stiamo assistendo? Quali decisioni avete preso e quali cambiamenti avete attuato sul fronte degli investimenti pubblicitari, delle scelte di pianificazione e delle strategie di comunicazione? 

“Huawei è un’azienda impegnata su più linee di business, è nostra prassi comunicare sfruttando un mix di canali per arrivare a audience differenti in modo mirato. Tuttavia la situazione emergenziale ci ha portato a ridisegnare alcuni aspetti del nostro approccio. Per quanto riguarda la comunicazione esterna, abbiamo sostituito gli eventi locali ed internazionali con degli streaming online, in parte realizzati anche tramite la nostra piattaforma aziendale WeLink, accessibile su invito anche a giornalisti e operatori, in parte sfruttiamo i nostri canali social. Due esempi sono il lancio del nuovo smartphone P40 e la conferenza stampa virtuale sui risultati finanziari del 2019 del 31 marzo, che fanno leva sui nostri canali social e il nostro sito. Naturalmente a queste operazioni affianchiamo come sempre la comunicazione tradizionale di ufficio stampa, che continua a svolgere un ruolo importante nel fornire l’informazione ai media di riferimento. Sempre in un’ottica di continuità abbiamo confermato i nostri investimenti pubblicitari, in quanto riteniamo che le partnership con alcuni media siano per noi strategiche e che non debbano essere impattate dall’attuale situazione. Specificamente per l’emergenza Huawei Italia ha tempestivamente informato i propri stakeholder di aver istituito un’unità di crisi per collaborare al meglio con le istituzioni nazionali e locali e avviare azioni di sostegno concertate con gli operatori di telecomunicazioni e i propri partner. In parallelo, abbiamo attivato puntuali attività comunicative ad hoc rivolte ai nostri dipendenti, che da remoto continuano a svolgere il loro lavoro, per renderli consapevoli di ciò che sta accadendo e di come l’azienda sta reagendo. Nel dettaglio, abbiamo lanciato un canale di comunicazione con un medico aziendale dedicato che può essere contattato per una consulenza in caso di necessità.
Inoltre sono state organizzate sessioni di domande e risposte online con il medico al fine di risolvere qualsiasi dubbio su Covid-19 e sulle corrette norme comportamentali da seguire.”


Messaggi mirati alla brand awareness, alla corporate image, iniziative di sostenibilità e CSR, ma senza perdere d'occhio, ove possibile, la performance: quali i rischi e le opportunità per ciascunadi queste tipologie di messaggi? In altre parole, come vi state rapportando con i consumatori, per esempio attraverso il vostro CRM, a quali target e con quali obiettivi state comunicando?

“Huawei sta comunicando a tutti i target ed in maniera trasversale per informare delle varie azioni di Corporate Social Responsibility, fra cui la partecipazione all’iniziativa “Solidarietà Digitale” del Ministero dell’Innovazione Tecnologica e della Digitalizzazione. In particolare abbiamo fornito dispositivi medici (mascherine e tute) e stiamo offrendo soluzioni tecnologiche per le connessioni tra ospedali, unità di crisi, pazienti e famiglie; inoltre saranno disponibili anche apparecchiature wi-fi 6 per alcuni ospedali provvisori. Riteniamo che uno degli aspetti psicologicamente piu’ impattanti dell’emergenza Coronavirus sia l’impossibilità di restare in contatto con i propri cari ricoverati. Per questo motivo, in partnership con Fastweb, abbiamo messo a disposizione delle Regioni Lombardia e Veneto, 500 fra tablet e smartphone con l’obiettivo di permettere ai pazienti affetti da Covid-19 di potere essere in contatto con le proprie famiglie. Anche in questo caso facciamo il nostro mestiere: siamo abilitatori di comunicazione. Allo stesso tempo siamo impegnati a supportare il lancio dei nuovi prodotti con iniziative mirate che ci permettano di mantenere il contatto con i consumatori attraverso una molteplicità di canali. ”

 

Quali pensate sia oggi l'impatto dell'emergenza sui messaggi, il linguaggio e il tono di voce da utilizzare? Vi è capitato di dover fermare iniziative e/o campagne già pianificate perché 'distoniche' rispetto al contesto attuale? Qualcuno già ipotizza che molti di questi cambiamenti possano diventare 'definitivi': come vi immaginate la comunicazione al termine della crisi?

“Sicuramente stiamo assistendo ad uno scenario inedito in Italia, anche dal punto di vista della comunicazione. Le istituzioni utilizzano in modo regolare i social media per comunicare ai cittadini, mentre le aziende e le scuole si sono attrezzate per essere operative da remoto tramite le piattaforme di unified communication. La sfida cui ci ha messo di fronte il Coronavirus in questo senso può rivelarsi anche una grande opportunità di far evolvere il modo in cui comunichiamo. Huawei è un’azienda tecnologica d’eccellenza, che ha proprio nella sua mission rendere connesse le persone e le città, penso che in questo momento e in futuro il nostro ruolo possa avere una grande rilevanza e una penetrazione ancora maggiore, in quanto riguarda le soluzioni abilitanti per la digitalizzazione del Paese. Credo che il tono della comunicazione debba essere fattuale, concreto; le grandi aziende hanno il ruolo di contribuire alla ripartenza del Paese dopo questo difficile periodo”.

 

Parlando della vostra azienda, come vi siete ri–organizzati e quali modelli di lavoro avete adottato per far fronte alla crisi e proseguire le attività tutelando sia il business che i dipendenti? Su quali asset avete puntato?

“La nostra priorità è stata la salute dei dipendenti, anche di quelli che non possono astenersi dal lavoro per assicurare il funzionamento delle reti di comunicazione, che si trovano sotto pressione e che in questo momento sono un servizio essenziale per il Paese. Sin da quando l’emergenza ha incominciato a manifestarsi in Italia, abbiamo attivato la modalità di smart working per tutti i dipendenti a partire dalle zone rosse. Mentre sono a casa, li affianchiamo sia con iniziative di comunicazione interna come detto sopra, e non solo. In questi giorni abbiamo spedito a casa di tutti i nostri dipendenti un kit che comprende maschere protettive, disinfettanti e moduli di autocertificazione stampati per i loro spostamenti in caso di comprovata necessità. Infine, abbiamo anche esteso il loro pacchetto di assicurazione sanitaria al fine di assisterli meglio nel caso in cui fossero necessarie cure sanitarie speciali o persino il ricovero in ospedale a causa del Covid-19. Ancora una volta teniamo a ribadire quanto apprezziamo il duro lavoro e la dedizione di ognuno di essi, poiché sono la nostra risorsa più importante. Non dimentichiamo che abbiamo molti colleghi che si occupano della manutenzione delle reti che, oggi come non mai, permettono all’Italia di essere connessa. Per loro sono state previste attrezzature e policy che garantiscono di svolgere il loro imprescindibile lavoro nella massima sicurezza possibile”.

 

Guardiamo all'orizzonte. Quando l'Italia sarà pronta al restart si prospetta un clima sociale ed economico molto diverso da com'era prima dell'emergenza sanitaria: come e quanto vi state organizzando per 'reinventarvi' - potenziando l'e-commerce, aprendo nuovi negozi e canali online, trovando nuove aree di business... – così da essere pronti quando il mercato ripartirà?

“Ci occupiamo di business che hanno dei target differenti, ovvero dal consumatore alle piccole aziende, dagli operatori, alle istituzioni alle grandi imprese; è presto per fare un bilancio complessivo sull’impatto del covid e su ciò che avverrà post. Sicuramente dovremo capitalizzare la spinta forzata alla digitalizzazione che ha coinvolto molto segmenti del Paese. Per il momento abbiamo lanciato la campagna Rimani connesso, per rimanere vicini ai consumatori con modalità che rispondono alle attuali necessità: abbiamo deciso di chiudere alcuni dei nostri negozi e centri di assistenza in tutta Europa. Anche il nostro staff europeo è passata al lavoro a distanza seguendo le linee guida condivise; allo stesso tempo stiamo lanciando anche nuove offerte di servizi, incluso il servizio porta a porta 'senza contatto'. Il tablet, il laptop, lo smartphone, il router, il modem o lo smartwatch vengono ritirati e portati in un centro di assistenza per la riparazione e quindi restituiti in modalità completamente gratuita, dalle spese di spedizione ai costi di prova. Abbiamo anche lanciato un servizio di consegna per dispositivi già nei nostri centri di assistenza per la riparazione .”