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Coronavirus. What ever it takes (compatibilmente), la riflessione di Andrea De Micheli (Casta Diva Group)

Il manager prende in prestito l'espressione di Draghi del 26 luglio di otto anni fa per salvare l'euro, augurandosi che i politici che sono al governo abbiano la stessa fermezza nel contrastare la crisi economico-finanziaria causata dall'emergenza in corso "a qualunque costo".

Tra i tanti interventi dei big player della event industry italiana sull'impatto che le restrittive misure anti contagio da Coronavirus stanno avendo sul settore, in redazione arrivano anche interessanti riflessioni su quanto sta accadendo.

Pubblichiamo oggi il pensiero di Andrea De Micheli, presidente e AD di Casta Diva Group.

"All’inizio dell’epidemia solo poche attività sono state letteralmente proibite. La nostra, Live Communication, è stata una di quelle. Poi i decreti, che si sono succeduti a un ritmo giornaliero mai visto prima, hanno allargato la loro azione paralizzante su quasi tutti gli altri settori.

Dopo che i politici si sono concentrati sull'emergenza sanitaria e hanno varato le misure senza precedenti che conosciamo, occorre che in Italia e in Europa affrontino l’emergenza economica, causata dalle loro decisioni.

La tensione finanziaria, che si manifesterà già nei prossimi giorni/settimane e quella economica, che colpirà il tessuto produttivo e le famiglie entro qualche mese, vanno alleviate, contrastate e addirittura eliminate alla radice, se non si vuole cadere nella stagnazione per altri 10 anni.

È importante che i politici capiscano la potenza della giusta comunicazione, il potere delle parole.

Hanno un esempio da seguire: il “what ever it takes” pronunciato da Draghi il 26 luglio di otto anni fa, per salvare l'euro. 

Se i nostri governanti non saranno all’altezza e porranno un limite quantitativo ai loro interventi, nessuno si sentirà rassicurato, e la contrazione della domanda ci farà cadere in una spirale disastrosa. 

“Non so se lo Stato mi rimborserà: perciò non spendo, non investo, non assumo. E, se posso, licenzio...” 

Qualunque cifra annunciata, per quanto ingente, sembrerà insignificante di fronte alle dinamiche in gioco. Il PIL italiano vale 1.800 miliardi. Due mesi di paralisi ne valgono un sesto: 300 miliardi. Se pensiamo all'Europa queste cifre quasi decuplicano, e la dimensione degli interventi annunciati (25 miliardi) sembrano improvvisamente pannicelli caldi.

C’è una sola strada perché la crisi economico-finanziaria del Coronavirus ci costi meno: contrastarla "a qualunque costo".

Solo la determinazione assoluta può vincere l’ambiguo relativismo che alimenta la nostra paura.

Oggi ho fatto non so quante telefonate e tutte cominciavano così: 

- Come stai?

- Bene (pausa), compatibilmente…

Siamo entrati nell’era del “compatibilmente”, e dobbiamo uscirne al più presto (compatibilmente). 

Capisco sia una parola interessante, perché a dispetto del suo significato moderno, etimologicamente è adatta a descrivere il frangente sanitario: “patendo insieme”. 

Ma nel contrasto alla crisi economica che sta per colpirci, dobbiamo bandirla dal discorso, e "guarire insieme” dalla paura.

Ha da passà o virus… what ever it takes!"