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Eventi e tecnologia, ecco cosa ci aspetta nel 2017. Parola di Julius Solaris

Il fondatore ed editore di EventMB stila la classifica dei 10 trend tecnologici del 2017 per chi farà eventi.

Tecnologia ed emozione: un connubio sempre più imprescindibile per chi fa eventi. Julius Solaris, fondatore ed editore di EventMB - Event Manager Blog (www.eventmanagerblog.com) ha individuato le 10 tendenze ‘top’ in ambito tecnologico che - ci scommette - caratterizzeranno gli eventi del 2017. Quante ne state già sfruttando? Non vi anticipiamo nulla, scopritele, nell’ordine, a partire dalla numero 10 fino alla numero 1.
 

10. MIXED REALITY
A cosa ci riferiamo? A coniare l’espressione è stato Robert Scoble, che parla dell’intersezione tra realtà virtuale ed esperienze live. Li abbiamo chiamati ‘eventi ibridi’ e per molto tempo nessuno ci ha creduto, finché Facebook non ha investito (parecchio) nell’Oculus Rift e nel mix virtuale-reale. Il 2017 sarà l’anno in cui la realtà virtuale si integrerà sempre più con gli eventi, creando una ‘terza dimensione’ in cui ognuno, da ogni parte del globo, potrà interagire abbattendo i confini delle location fisiche. Vi sono start up che danno la possibilità di fruire, anche da lontano, di un’esperienza immersiva, creando avatar del tutto somiglianti a noi. Insomma, un po’ come succede nei film. E per il settore eventi è decisamente un’opportunità da cogliere al volo.

9. DRONE STREAMING
Negli ultimi tre anni, il ruolo dello streaming negli eventi è cresciuto esponenzialmente, vivendo un vero e proprio boom nel 2016. A maggio, Mark Zuckerberg ha utilizzato un drone live streaming nella sua presentazione al pubblico. I droni con videocamere 4K e la capacità di trasmettere il live streaming sui canali social sono strumenti potenti per l’engagement del pubblico. Essi contribuiscono a rendere la fruizione più immersiva e reale. Già molto diffusi in ambito sportivo, ora sono pronti per sfondare nel mondo degli eventi e offrire al target un’esperienza davvero personalizzata e su misura. Interessante potrebbe essere il loro utilizzo nelle conferenze tradizionali, dove non sono ancora stati fatti grandi passi avanti rispetto al format speaker + presentazione + grande audience seduto che assiste.

8. LIVE TECH
I real time data saranno i protagonisti assoluti del 2017. Pensate solo a quanto hanno inciso nell’ultima campagna elettorale Usa. Avere l’opportunità di analizzare in real time impressioni e feedback permette infatti di creare e modificare contenuti ad hoc. Siamo i testimoni di un nuovo tipo di tecnologia: la live tech si comporta come se avessimo un termostato che ci dà in tempo reale la temperatura della stanza, permettendoci di ‘aggiustare il tiro’ al momento. Molte tecnologie si concentrano sul ‘prima’ o sul ‘dopo’, ma avere un tool che ci consente di intervenire in tempo reale sul ‘durante’ è una grande conquista.

7. SHARING IS CARING
Servizi come Uber, Lyft e Airbnb stanno guardando sempre più all’event industry, ma i tempi stanno ancora maturando ed essi stentano a prendere piede nel settore. I tempi, invece, sono maturi per la sharing economy e, soprattutto, per i servizi ‘crowd powered’ creati specificatamente per il comparto eventi. Il 2017 sarà l’anno in cui gli event planner trarranno vantaggio dalla sharing economy, risparmiando denaro ma, allo stesso tempo offrendo un servizio migliore ai partecipanti.

6. FIERE ‘INTELLIGENTI’
Le fiere. Un punto dolente per espositori e sponsor. Nessuno più vuole investire in fiere caotiche, piene di gente ululante ed effimere che restano praticamente invariate dal 1800. Abbiamo assistito a una vera e propria migrazione degli sponsor e degli espositori che preferiscono investire nei loro eventi, dove il Roi è più tangibile. Ecco perché il 2017 deve essere l’anno in cui la tecnologia deve rendere la presenza alle fiere più misurabile e customizzabile e ottimizzare la partecipazione degli sponsor. Collezionare biglietti da visita in un’ampolla era un must, sì, ma nel 1999. Oggi la tecnologia offre numerosi strumenti (tra cui app, ad esempio), ma il focus 2017 è investire in tool che consentano di analizzare i data in tempo reale per agire ‘live’, consolidando il rapporto con gli sponsor.

5. CROWD THINKING
Il crowdsourcing e lo ‘sfruttamento della massa’ per fornire soluzioni, contenuti e servizi sono pratiche ben rodate da oltre un decennio. Ma l’industria degli eventi si è sempre concentrata più sulla creazione di contenuti che sulla co-creazione. Per anni i professionisti degli eventi sono andati alla ricerca di tool che permettessero un processo di co-creazione con i partecipanti, perché ciò comporta un coinvolgimento più attivo e un gradimento maggiore. E a oggi, questa grande opportunità ancora non è stata sviscerata. Va detto che spesso la ‘saggezza della massa’ è stata quasi ignorata da chi fa eventi, arroccato nel proprio status quo. Permettere alla massa di prendere decisioni cambia il ruolo dell’event planner? In realtà, il crowd thinking è un mezzo. Un mezzo per imbastire esperienze più positive attraverso, appunto, la co-creazione dei contenuti.

4. A MORTE IL POSTO VUOTO
Ci sono alcuni mega eventi i cui biglietti vanno sold out in pochi minuti, e magari poi li trovi a quattro volte tanto nel secondary ticketing. Beffa delle beffe, questi biglietti ‘maggiorati’ spesso non vengono mai venduti, lasciando spot di posti vuoti come capita alle Olimpiadi. Come la tecnologia può venirci in aiuto? In molti modi: prima di tutto, intervenendo sulla pratica del secondary ticketing (vedi polemica sollevata in Italia in questi ultimi tempi, ndr), e aiutando, per esempio, chi davvero non riesce ad andare agli eventi a vendere i biglietti ma seguendo regole precise. Poi, è fondamentale che si creino delle soluzioni tech per monitorare in tempo reale l’analisi e la vendita dei biglietti, dando dei feedback agli event planners che facciano da ‘indicatori’ della partecipazione. I posti vuoti sono dannosi sia per gli artisti/performer, sia per chi organizza l’evento. Il 2017 deve essere l’anno in cui anche il comparto eventi prenderà in mano la situazione del secondary ticketing monitorando cosa succede in real time fino al momento dell’evento stesso.

3. ARTIFICIAL CONCIERGE
L’Intelligenza Artificiale ha iniziato ad affacciarsi timidamente al mondo degli eventi. Uno degli ambiti più interessanti è sicuramente quello che permette di ottenere informazioni su richiesta grazie a interfacce che reagiscono in base alle esigenze dei partecipanti. Niente schermate multiple, niente opzioni a cascata, ma un rapporto di domanda-risposta personalizzato e smart. Il plus dell’A.I. è che fornisce informazioni precise, ma senza sovraccaricare di informazioni poco rilevanti. L’Artificial Concierge, ovvero, una sorta di ‘maggiordomo’ virtuale che cura i dettagli in tutto e per tutto, presto sarà una realtà.

2. TOUCHABLE TECH
Le innovazioni tecnologiche che si sono sviluppate pià velocemente negli eventi sono sempre state ‘touchable’. Da master della live experience, gli event professionals amano ‘toccare con mano’ la tecnologia. La sensazione ‘scomoda’ di un'esperienza virtuale 100% è già stata sperimentata dalle vecchie generazioni. Perché devo continuare a guardare lo schermo dello smartphone quando ho gente intorno a me? Perché non possiamo usare oggetti di scena concreti per facilitare l'interazione? La tecnologia offre molti spunti: si possono riflettere segnali digitali su una t- shirt, ad esempio, o molto altro. I Touchable Tech sono soluzioni che si integrano con i 5 sensi, rendendo l’audience proattivo. Perché toccare, alla fine, è una delle esperienze più vive e coinvolgenti. Un’esperienza primordiale che appartiene al nostro cuore, prima che al cervello.

1. DIVERSITA’
Viviamo in un mondo che cambia alla velocità della luce. In una società sempre più civilizzata, la diversità non deve essere un lusso, ma un dato di fatto. E anche i professionisti degli eventi devono farsi agenti del cambiamento. Le line up di uomini bianchi sono solo residui di vecchi concept di eventi. Si potevano accettare fino a 20 – 30 anni fa, ma ora siamo andati oltre. Eppure, negli eventi il problema sussiste ancora. Non tutti sono pronti alle diversità, si preferisce ‘andare sul sicuro’. Questo concetto è più importante di qualsiasi trend esposto finora. Diversificare la line up dei performer di un evento significa cambiare il modo in cui facciamo eventi e dare ai partecipanti un messaggio positivo, cambiando anche il loro comportamento.

Serena Roberti