Industry

Impatto del coronavirus sulla event industry/5. I commenti di Merlo (Merlo Spa), Dotti (FeelRouge Worldwide Shows), Nobili (MCM Comunicazione), Magaraci (InventaTRO) e Manfredini (Mediagroup98)

Quinta puntata dell’inchiesta di e20express sugli effetti dell’epidemia sul comparto della live communication. Preoccupazioni contenute, fino ad ora, per la nostra industry che non sottovaluta il problema prendendo le dovute precauzioni e contribuendo alla diffusione di un'informazione più equilibrata per evitare situazioni di eccessivo allarmismo. Lo confermano Giulio Merlo, Ceo Merlo Spa, Carolina Dotti, Ceo FeelRouge Worldwide Shows, Chicco Nobili, Ad MCM Comunicazione, Antonio Magaraci, Managing Director InventaTRO e Maria Cristina Manfredini, Presidente Mediagroup98.

A 20 giorni dalla dichiarazione dell'OMS sullo Stato di emergenza internazionale a seguito dell'epidemia di coronavirus scoppiata in Cina, la situazione sembra arrivata al giro di boa. E' del 19 febbraio infatti la notizia che per la prima volta si sono registrati più guariti (1.824) che contagiati (1.749). Lo hanno dichiarato i media cinesi, anche se è ancora presto per abbassare la guardia visto che a Wuhan lo scenario rimane tragico, con 50mila casi confermati e oltre 2.000 decessi dall'inizio del contagio.

In un contesto similare, permane la situazione di stasi causata dall'epidemia sulla maggior parte di eventi e manifestazioni internazionali messi in stand by in attesa di tempi migliori.

Per indagare le ripercussioni del fenomeno sulla event industry italiana e per dare voce ai big player del settore, continua l'inchiesta avviata da e20express che dà voce ad autorevoli realtà della Live Communication nazionale.

Preoccupazioni contenute, fino ad ora, per la nostra industry che non sottovaluta il problema prendendo le dovute precauzioni e contribuendo alla diffusione di un'informazione più equilibrata per evitare situazioni di eccessivo allarmismo.

Permane un certo ottimismo nella speranza che già nel secondo semestre possa tornare tutto alla normalità. Con la riallocazione dei budget congelati sulla seconda parte dell'anno (leggi news 1) (leggi news 2) (leggi news3) (leggi news 4)

Nella quinta puntata pubblichiamo i commenti di Giulio Merlo, Ceo Merlo Spa, Carolina Dotti, Ceo FeelRouge Worldwide Shows, Chicco Nobili, Ad MCM Comunicazione, Antonio MagaraciManaging Director InventaTRO e Maria Cristina ManfrediniPresidente Mediagroup98.

 

Giulio Merlo, Ceo Merlo Spa

GiulioMerlo

"L’improvvisa esplosione del caso coronavirus e la sua veloce diffusione ha creato casi di allarmismo spesso esagerati dovuti principalmente alla mancanza di conoscenza della reale situazione e quindi dei reali rischi  che la società civile ed economica può correre. Vedo la necessità, dunque, che tutti noi, attraverso il Club degli Eventi, ci assumiamo la responsabilità di contribuire alla diffusione di una equilibrata informazione al fine di definire le giuste precauzioni da prendere. Questo aiuterà i nostri clienti ad orientarsi in questo nuovo scenario, trovando le migliori alternative alle attività che hanno dovuto o che dovranno annullare. Concludendo, sono convinto che in questo momento la cosa più giusta da fare sia dare supporto ad una corretta informazione, mettendo nella condizione i nostri clienti, ma anche la società civile, di capire cosa sia giusto fare."

 

Carolina Dotti, Ceo FeelRouge Worldwide Shows

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"Seguiamo con molta attenzione gli sviluppi del virus che ha pesantemente colpito la Cina. I risultati dell’impatto sull’economia globale sono la conseguenza diretta di una grande Nazione che produce, esporta e consuma più di chiunque altro al mondo. Dall’industria, alla grande distribuzione, dai beni di lusso al mercato del turismo. Gli operatori dei vari settori e delle grandi fiere internazionali guardano con ansia l’assenza dei buyer cinesi, consapevoli che nessun paese rimarrà esente dall’impatto economico negativo che il coronavirus ha portato. Anche il mondo degli eventi valuta con prudenza i dati che giornalmente riceviamo dall’Oriente augurandosi che i pochi episodi verificatisi al di fuori della Cina rimangano circoscritti e isolati.  Ma la verità è che non abbiamo ancora oggi sufficienti informazioni e dati  per immaginare con  chiarezza quelli che saranno gli sviluppi e il peso delle conseguenti ricadute. Ricadute che inevitabilmente ci saranno per le ragioni sopra descritte. Al di là del business, il nostro pensiero va alla popolazione cinese che sta soffrendo  a livello umano e psicologico.  Ci auguriamo inoltre che le imponenti misure sanitarie, messe in atto dal Governo Cinese, inizino a breve a invertire i numeri dei contagio nell'interesse dell'intero pianeta."

 

Chicco Nobili, co-founder, Ad e direttore creativo MCM Comunicazione

nobili

“Lavorando con grandi gruppi internazionali e multinazionali, abbiamo notato che gli spostamenti da e verso l’Asia sono in stand by per ovvi motivi di controlli e indicazioni dell’OMS. Tuttavia abbiamo ricevuto e accolto richieste da clienti cinesi nel settore automotive per eventi futuri, come anche di reclutamento di staff di origine cinese. Noi abbiamo la sede nel quartiere cinese e abbiamo notato che ci sono meno persone per strada e questo ci dispiace molto poiché tra le linee guida dell’ISS sul SARS-CoV-2 non è raccomandato l’isolamento né il pregiudizioDa parte nostra ci informiamo e rispettiamo quanto suggerito dagli Enti accreditati”.

 

Antonio MagaraciManaging Director InventaTRO

inventa

"Sottovalutare l’impatto che la diffusione del virus potrebbe avere sull’industria degli eventi, sarebbe un grave errore. A mio parere però è necessario scindere il tema in base alla tipologia degli eventi. Per quelli realizzati in Italia che non hanno implicazioni internazionali non vedo grosse difficoltà, soprattutto perché, a quanto si legge e si sente, le misure di sicurezza e prevenzione prese dal nostro Paese sono significative. Per gli eventi con una valenza internazionale, indubbiamente bisogna valutare diversi aspetti. La cancellazione di iniziative rilevanti, come già successo per il Gran Premio di Formula 1 in Cina, incide anche su tutte le attività esperienziali collaterali promosse dagli sponsor. L’attrarre un pubblico più ampio diventa sicuramente più difficile per il timore degli individui a spostarsi fuori dai propri confini. Le organizzazioni diventeranno, quindi, più caute nel creare, o sostenere, eventi con un impatto importante in termini di risorse (investimenti e persone). Infine, non dimentichiamo che gran parte dell’industria di produzione di elettronica e di gadgetistica si trova in Asia, quindi anche la realizzazione degli eventi stessi potrebbe diventare difficile. L’esplosione del coronavirus è la dimostrazione di come si siano ridotti i confini e l’impatto di un singolo avvenimento incida sull’industria globale."

 

Maria Cristina Manfredini, Presidente e direttore creativo Mediagroup98

Cristina Manfredini

"Parlando di mercato domestico, che è quello dove prevalentemente agiamo, al momento non ci sono allarmi da parte dei clienti, questo ci sorprende in quanto concentrare mediamente centinaia di persone in una location è cosa che dovrebbe far pensare, ma per fortuna la psicosi che si è creata in Italia non colpisce egualmente tutti! Come operatori ci siamo subito allarmati per il rischio che una reazione di eccessiva prudenza potesse far annullare importanti eventi e Road show: al momento non è così, ma è ovvio che la situazione potrebbe cambiare rapidamente se l’epidemia, e non casi isolati, dovesse non tanto arrivare in Italia, ma anche solo nei paesi confinanti o in medio oriente, e i danni sarebbero davvero enormi con cadute repentine di fatturati che non necessariamente potrebbero essere recuperati in corso d’anno. Sono considerazioni che abbiamo fatto all’interno dell’agenzia pensando anche a scenari molto negativi e a quanto saremmo in grado di far fronte dal punto di vista patrimoniale ad una simile emergenza, cioè quanto a lungo potremmo resistere. Essendo poi certificati sia sulla Sicurezza che per la Sostenibilità stiamo studiando tutti gli accorgimenti possibili per “tranquillizzare” i partecipanti agli aventi prevenire situazioni delicate che potrebbero derivare anche solo da persone affette da normale raffreddore/influenza, che potrebero generare comportamenti di allarme eccessivo da parte dei partecipanti. Stiamo quindi ponendo un'attenzione particolare allo sudio degli spazi (accoglienza-sala) per evitare imbuti ed eccessiva promoscuità tra le persone, prevedendo semplici suggerimenti “igienici” aggiuntivi a quanto previsto normalmente (salviette igieniche, dispenser di amuchina, pulizia particolare delle toilette…far girare di più gli operatori igienici è già un segno di attenzione) tutti particolari che possono “tranquillizzare” chi è chiuso in una location per un evento. Sappiamo anche che stiamo per affrontare il picco dell’epidemia e anche per questo quando possibile siamo stati noi ad orientare il cliente nella scelta di posizionare l’evento più avanti nel calendario dell’anno". 

Maria Ferrucci