Industry

Impatto del coronavirus sulla event industry/3. I commenti di Talenti (All Communication), Cerretani (Digital Events) e Peroni (Gruppo Peroni Eventi)

Terza puntata dell’inchiesta di e20express sugli effetti dell’epidemia sul comparto della live communication. Dai commenti che abbiamo raccolto in questa occasione, le preoccupazioni dei big player italiani continuano ad essere contenute e limitate al primo semestre dell'anno. Lo confermano Alessandro Talenti, managing director All Communication, Pietro Cerretani, Managing Partner Digital Events e Fabian Peroni, Ceo Gruppo Peroni Eventi.
Il coronavirus: minaccia reale per l'industria degli eventi globale o eccessivo allarmismo? Continua la nostra inchiesta per capire l'impatto dell'emergenza sanitaria in atto sul mercato della live communication attraverso il punto di vista dei big player del settore in Italia, dove al momento le preoccupazioni sono contenute (leggi news 1 e leggi news 2).

Nella terza puntata pubblichiamo i commenti di Alessandro Talenti, managing director All Communication, Pietro Cerretani, Managing Partner Digital Events e Fabian Peroni, Ceo Gruppo Peroni Eventi.
 

Alessandro Talenti, Managing Director All Communication

Alessandro Talenti   Managing Director e Founder

“Al di là del grande dispiacere provato per le difficoltà vissute dal popolo cinese, avevamo sottovalutato il problema pensando la cosa non finisse con il toccarci direttamente, in virtù del fatto che la maggior parte degli eventi da noi organizzati sono realizzati sul solo territorio italiano. Proprio questa settimana ne abbiamo invece subito le conseguenze, dal punto di vista del business, a causa dell'annullamento di un evento a Milano per una multinazionale cinese che prevedeva anche la presenza del management proveniente dalla Cina. L'impossibilità da parte dei manager di raggiungere Milano ha fatto sì che il progetto fosse completamente annullato comportando per noi una perdita in termini di fatturatoOltre a questo stiamo riscontrando dei rallentamenti nelle forniture di materiali promozionali provenienti dalla Cina che spesso rappresentano un elemento importante nei road show fortemente connessi all'incentivazione del pubblico; problemi sicuramente più leggeri rispetto a quelli di salute ma che hanno comunque una ricaduta nel nostro day by day quotidiano"

 

Pietro Cerretani, Managing Partner Digital Events

Pietro Cerretani

"Per quanto non si abbiano ancora molti elementi per fare previsioni a medio e lungo termine, l’impatto, oltre che economico, è altamente simbolico, basti pensare alla cancellazione del Mobile Congress di Barcellona e della Maratona di Tokio prevista per il primo marzo e le preoccupazioni che ne derivano pensando a cosa potrà essere delle prossime olimpiadi giapponesi. Sicuramente l’assenza del pubblico e delle aziende cinesi ai più importanti eventi internazionali (pensiamo al prossimo Salone del Mobile di Milano) sta incidendo direttamente sul risultato e sull’indotto del territorio. Ad oggi si stimano circa 300 milioni di euro di mancato indotto al mese per la città di MilanoA questo si potranno aggiungere altre defezioni dovute al più alla paura derivante da un’informazione a mio avviso distorta. Infine per noi organizzatori di grandi eventi internazionali si potrà sommare la complessità logistica legata alla eventuale obbligatorietà di dover effettuare uno screening su tutti i partecipanti".

 

Fabian Peroni, Ceo Gruppo Peroni Eventi

peroni

“L’emergenza da Coronavirus sta avendo un impatto economico negativo a livello mondiale su molti settori, compreso quello dell’event industry. Basti guardare l’annullamento di molte fiere o manifestazioni sportive per rendersi conto di quanto questa emergenza stia condizionando il nostro settore con conseguenze che sicuramente si protrarranno ancora per i prossimi mesi. Personalmente abbiamo avuto diverse cancellazioni di eventi già confermati in quanto Clienti di aziende di origine cinese che anche operando nel settore EMEA hanno dovuto annullare gli impegni per una questione di sicurezza ma anche per una naturale defezione da parte degli invitati. Confrontandoci anche direttamente con i nostri Clienti la situazione non si prospetta delle più rosee in quanto gli stessi ci hanno confermato che la loro produzione di prodotti è ferma a causa delle fabbriche chiuse. Questo si tradurrà da qui a breve in una mancanza di prodotti e di conseguenza di possibilità di business. E’ chiaro che non si può fare di tutto un’erba un fascio ma sicuramente le aziende con interessi legati alla Cina sono le più colpiteFare delle previsioni in questo momento è difficile ma bisogna lavorare sicuramente sulla comunicazione perché un altro grande male è sicuramente la disinformazione e il terrore che ne scaturisce.”