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In libreria la nuova edizione del “Manuale di relazione pubbliche”

L'analisi delle relazioni pubbliche appare quanto mai importante anche se, a tutt'oggi, questa disciplina manca ancora di un suo statuto accademico ben definito. In tal senso, la pubblicazione di Emanuele Invernizzi contribuisce a dare, almeno in parte, una chiarezza definitoria al vasto ecomplesso mondo delle relazioni pubbliche.

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È stata presentata ieri, martedì 21 novembre, la nuova edizione del “Manuale di relazione pubbliche” di Emanuele Invernizzi (nella foto) prorettore dello Iulm dove insegna Economia e tecnica della comunicazione aziendale e Strategia e gestione delle relazioni pubbliche.
La nuova edizione, divisa in due volumi editi da McGraw Hill, tratta delle stesse competenze di base sviluppate in quella precedente: comunicazione interpersonale, comunicazione scritta, relazione coi media, organizzazione di eventi, metodi di pianificazione  e gestioni delle relazioni pubbliche.
Il contenuto del libro di Ivernizzi, che ha come punto fondamentale la centralità delle pr nella comunicazione d'impresa, è stato dibattuto da una tavola rotonda di prim'ordine: Furio Garbagnati, presiddente Assorel, Francesco Lurati, professore di rp Università della Svizzera Italiana, Adriana Mavellia, presidente Gruppo comunicazione Assolombarda, Carlo A. Ricciardi, preside di facoltà di Scienze della Comunicazione e Daniele Rosa, direttore corporate communication Bayer.

Il dibattito di è snodato a partire dalla constatazione del cambiamento che negli anni ha registrato la professione, un cambiamento non facile da definire e da circostanziare ma che investe in maniera pervasiva il modo di intendere la comunicazione dell'impresa e nell'impresa.

“La ragione di questa nuova edizione – spiega lo stesso Invernizzi – è sostanziale e non editoriale:  con questo libro ho voluto dare ragione di un'evoluzione che nell'arco di dieci anni ha coinvolto e interessato studenti e professionisti che sono, poi, i lettori  a cui mi rivolgo. Fondamentale novità che si ritrova nel secondo volume sono i capitoli dedicati alla Responsabilità sociale d'impresa e alla   comunicazione interna, le sponsorizzazioni, le partnership, i Public affairs, la comunicazione di crisi, quella finanziaria e quella ambientale”.
“In una situazione  – prosegue Invernizzi  - in cui i lavoratori sono 'lavoratori della conoscenza' e dove matematica, filosofia e comunicazione sono le tre gambe su cui poggiare, l'analisi delle relazioni pubbliche appare quanto mai importante anche se, a tutt'oggi, questa disciplina manca ancora di un suo statuto accademico ben definito. In tal senso, questa pubblicazione contribuisce a dare, almeno in parte, una chiarezza definitoria al vasto e complesso mondo delle pubbliche relazioni”.

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L'importanza dell'insegnamento della disciplina e del suo utilizzo da parte  dei professionisti è stato individuata anche dal professor Ricciardi che, con le sue parole, ha acceso un potente faro sull'impostazione comunicativa delle imprese: “oggi il raggiungimento del successo  dipende dalla capacità che l'impresa ha nello sviluppare relazioni cooperative con i suoi interlocutori. L'impresa, quindi, non si vede più come una cittadella fortificata che si vuole difendere dall'esterno, quanto piuttosto un agente che fa dello scambio e della trasparenza il suo punto di forza. Ecco che allora la 'relazione' non è più accessoria ma una componente essenziale di questa 'economia aperta'. Certo, nei prossimi anni il mercato si incaricherà di compiere quella selezione, quella 'distruzione creatrice' di schumpeteriana memoria che farà piazza pulita di una ridondante offerta formativa, individuando corsi e università in grado di fare ricerca nel campo delle relazioni pubbliche”.

La sottolineatura semantica che pone l'attenzione sulla parola “relazione” è condivisa anche da Garbagnati: “Le relazione pubbliche – commenta – sono alla base della comunicazione d'impresa in quanto contribuiscono a veicolare quella che si può definire la 'reputazione'.
La trasmissione della reputazione attraverso il network sostenuto dalle pr deve essere già considerata un 'untangible  asset' Ed è questo il motivo per cui è sempre più diffusa una connotazione manageriale e non solo professionale delle rp”.