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BEA Italia Festival 2020. Andrea Colmedici e Maura Gancitano (Tlon): "La semplicità è una parte fondamentale da coltivare nelle relazioni"

Troppo spesso dietro le costruzioni dialettiche complicate della filosofia contemporanea non si nasconde altro che un vuoto di pensiero. Alle origini, la filosofia era molto diversa, perché, semplicemente, aveva il potere di parlare a chiunque. È ancora possibile fare filosofia con semplicità? Ne hanno parlato in un talk, durante il BEA Italia, i due filosofi e scrittori.

Troppo spesso dietro le costruzioni dialettiche complicate della filosofia contemporanea non si nasconde altro che un vuoto di pensiero. Alle origini, la filosofia era molto diversa, perché, semplicemente, aveva il potere di parlare a chiunque. È ancora possibile fare filosofia con semplicità?

E chi meglio di Andrea Colmedici e Maura Gancitano, filosofi e scrittori e fondatori di Tlon potevano rispondere a questa domanda. Ne hanno parlando in un talk durante la seconda giornata di contenuti del BEA Italia.

I due divulgatori sono partiti da un quesito importante: come si semplificano le informazioni sui social?

Sui social i messaggi vengono spesso banalizzati - racconta Maura - perché si vede solo l’aspetto iniziale, tralasciando la complessità dei messaggi o dei temi che si vanno ad indagare. "Però, secondo me, c’è una fondamentale funzione propedeutica di tutta la divulgazione sui social. La cosa importante è mettersi dal punto di vista di chi ti ascolta. È qualcosa che nell’ambito della comunicazione digitale sta avvenendo sempre di più, cioè mettersi dal punto di vista di chi sta facendo un’esperienza. Questo ti aiuta anche a cambiare il linguaggio, a non dare niente per scontato. Bisogna mostrare differenze tra le cose, senza che le persone abbiano la percezione che quello di cui stai parlando sia impenetrabile e incomprensibile. Tutta la cultura alta per molto tempo è stata comunicata come qualcosa di esoterico. Cercare di avvicinare le persone ad un certo argomento e di fare propedeutica è quindi fondamentale. Non bisogna avere paura di rendere le cose semplici, ma non bisogna renderle neanche troppo semplici perché in realtà questo è un mondo in cui ci confrontiamo spesso con la complessità delle cose”.

Andrea fa poi notare come la riflessione sulla relazione si fa sempre più urgente nel panorama contemporaneo interdisciplinare. Questo senso della relazione probabilmente ha bisogno della semplicità. Quindi per entrare profondamente in relazione, è cruciale essere semplici? Come si fa ad essere semplici e sinceri nella relazione per fare in modo che questo alveare umano possa essere non soltanto produttivo, ma soprattutto generativo?

Viviamo certamente in un mondo complesso, in cui le cose non sono così semplici. La semplicità dovrebbe essere qualcosa da coltivare nelle relazioni. Le nostre caratteristiche sono spesso relazioni con altri esseri. Quello che dovremmo cercare di semplificare sono il dialogo e i ponti che creiamo tra le discipline perché, la cosa che tendiamo a fare, è complicare le relazioni tra le discipline. Dobbiamo concentraci sulle relazioni tra noi, tra pari, e tra pari significa tra persone e tra discipline. 

"Nella nostra esperienza da editori - spiega Andrea - abbiamo visto molto spesso primi libri. E primi libri sappiamo bene essere molto rischiosi, perché sono un condensato di tutto ciò che l’autore sentiva di dire. Da una parte sono una sorta di manifesto esistenziale, dall’altra sono anche un catalogo delle migliori letture e delle migliori comprensioni. Molto spesso però si assiste ad una complicazione del pensiero, in cui va a sommare tutto quello che è passato nella vita. In questo caso la semplicità non va confusa con ‘non ho nulla da raccontarti‘, ma qualcosa di talmente interessante da raccontarti che posso permettermi di arrivare direttamente a te”.

Alcuni libri hanno il compito di descrivere qualcosa che in realtà è paradossalmente più facile. La difficoltà - dice Maura - è mettersi nei panni di chi lo leggerà e questa disposizione ha a che fare con una relazione semplice da creare e da costruire con chi ti legge. Questa è basata sulla fiducia. Forse sta scrivendo quel libro senza rendersi conto bene di chi poi ne fruirà, cosa che invece ne è consapevole chi scrive da molto tempo".

In conclusione, non c'è una regola di vita applicabile a tutte le persone. Siamo esseri complessi, ma dobbiamo riuscire ad instaurare relazioni semplici. L'obiettivo cercare la propria regola di vita, il proprio sistema di valori e cercare di fare in modo che questa vita possa essere leggera, nonostante tutto quello che ci circonda.