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Coronavirus. Vinitaly si arrende: Veronafiere annulla l'edizione 2020 e dà appuntamento all'anno prossimo. Danese: "l’industria fieristica europea ha già registrato una perdita di 6 mld di euro"

Per la prima volta nella sua storia la manifestazione fieristica vede posticipata di un anno la 54ª edizione che si terrà dal 18 al 21 aprile 2021. Sono rinviate anche le concomitanti Sol&Agrifood ed Enolitech. Veronafiere concentrerà la seconda parte dell’anno 2020 al sostegno del business delle aziende italiane sui mercati.

Vinitaly 2020, inizialmente posticipato a giugno a causa dell'emergenza sanitaria in corso (leggi news), per la prima volta nella sua storia non ci sarà. Questa la decisione presa da Veronafiere d’intesa con i rappresentanti delle associazioni di settore Unione Italiana Vini, Federdoc, Assoenologi, Federvini, Vino Alleanza Cooperative. Rinviate anche le concomitanti Sol&Agrifood ed Enolitech .

Le nuove date sono state riprogrammate dal 18 al 21 aprile 2021.

"Il post emergenza per noi si chiama rinascita, che fino all’ultimo abbiamo continuato a confidare potesse avvenire a giugno. Ma la crisi sanitaria si è, come evidente a tutti, decisamente inasprita e ciò che inizialmente sembrava possibile ora non lo è più. In accordo con le organizzazioni di filiera, Vinitaly, Sol&Agrifood ed Enolitech si spostano quindi al prossimo anno. Per questo, oltre a lavorare con investimenti straordinari sui nostri eventi internazionali Vinitaly Chengdu, Vinitaly China Road Show, Wine South America (23-25 settembre 2020), Vinitaly Russia (26 e 28 ottobre 2020), Vinitaly Hong Kong (5-7 novembre 2020), Wine To Asia (9-11 novembre 2020) e le iniziative della Vinitaly International Academy, ci mettiamo a disposizione del settore e del sistema della promozione per considerare la realizzazione di un evento innovativo il prossimo autunno a servizio delle aziende" ha dichiarato il direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani (a destra in foto).

Si aggiunge il presiedente di Veronafiere Maurizio Danese (a sinistra in foto) ricordando che "questa situazione complessa ha avuto un impatto dirompente anche sull’industria fieristica europea. Ad oggi, sono oltre 200 le manifestazioni sottoposte a revisione di calendario, con una perdita complessiva che sfiora i 6 miliardi di euro e 51.400 posti di lavoro a rischio, senza considerare l’indotto e la perdita di 39 miliardi di euro di export generati dalle rassegne internazionali per le PMI europee".

Per il settore dunque quest'anno l'unico appuntamento su cui puntare rimane Milano Wine Week che andrà in scena in autunno.