Interviste

Coronavirus. Jannarelli (Next Group): “Noi degli eventi dobbiamo far ascoltare la nostra voce”

Mettere a punto delle misure eccezionali. Come un credito d’imposta sui costi delle risorse umane per i mesi di inattività, accessi a finanziamenti agevolati garantiti dallo Stato e, ancora, incentivi su tutti gli eventi attraverso un credito d’imposta alle aziende per un biennio. Secondo il presidente di Next Group, ora più che mai il comparto eventi deve farsi ascoltare.

L’impatto che l’emergenza sanitaria sta avendo sul mondo degli eventi si traduce in cancellazioni o lunghi slittamenti di eventi già pianificati. Come possono tutelarsi i player del settore? Cosa succede se salta un evento? Temi caldi che abbiamo affrontato con un giro di microfono tra le agenzie per farci raccontare come affrontano l'emergenza e come si stanno attrezzando per la ripresa?

La parola a Marco Jannarelli, Presidente Next Group

“L’impatto sull’event industry italiana a causa dell’emergenza sanitaria sta diventando ogni giorno più pesante. Il settore degli eventi è, senza dubbio, tra i più penalizzati tra cancellazioni e riprogrammazioni all’ultimo trimestre 2020, nella migliore delle ipotesi.

In questo momento così complesso è fondamentale far ascoltare la nostra voce, insieme all’industria del turismo e della cultura, affinché governo e istituzioni mettano in campo tutte le misure necessarie per far fronte non solo alle problematiche contingenti, ma anche per aiutare una quanto più rapida ripresa.

Attualmente tutte le aziende italiane sono alla ricerca di certezze per il prossimo futuro e attente a soluzioni alternative in attesa di poter riprendere la normale attività di comunicazione attraverso gli eventi live, essenza del nostro lavoro. Supportiamo costantemente i nostri clienti nella riprogrammazione e nella progettazione, soprattutto con lanci di prodotti online e in streaming utilizzando le miglior tecnologie WR e AR per spettacolarizzare e creare appeal.

Partendo dal presupposto che la nostra industry è certamente tra le più colpite e il 2020 sarà quasi completamente un anno inattivo, dovranno essere messe a punto delle misure eccezionali.

Tra questi penso, per esempio, a un credito d’imposta sui costi delle risorse umane per i mesi di inattività, che rappresentano l’80% dei costi delle nostre imprese; accessi a finanziamenti agevolati garantiti dallo Statoincentivi su tutti gli eventi attraverso un credito d’imposta alle aziende per un biennio”. 

Serena Roberti