Interviste

Factory NoLo, plug&play Venue

La sigla viaggia controcorrente: in un periodo storico in cui si tende a essere più che mai conservativi, la società investe in strutture, format e nuove tecnologie. Proponendosi ai clienti del mondo egli eventi - aziende e agenzie - per supportarli nel creare in tempi record eventi on line spettacolari e ingaggianti.

Una white label degli eventi on line che nasce ben due anni fa a Milano in una location centralissima, a due passi da Piazzale Loreto. Un luogo dall’imprinting fortemente tecnologico e innovativo che nel 2020 ha prodotto 65 eventi virtuali.

Factory NoLo viaggia controcorrente: in un periodo storico in cui si tende a essere più che mai conservativi, la società investe in strutture, format e nuove tecnologie. Proponendosi ai clienti del mondo egli eventi - aziende e agenzie - per supportarli nel creare in tempi record eventi on line spettacolari e ingaggianti.

Ne parliamo con Giampiero Briozzo (in foto), managing director Factory NoLo.

Facciamo un passo indietro: cos’è Factory NoLo?

È una location rivoluzionaria che nasce per ospitare eventi phygital. A oggi, la Factory è un brand indipendente, una white label aperta a tutti coloro che desiderano un servizio su misura con strumentazioni all’avanguardia e un team di lavoro altamente professionale. Abbiamo regista, producer, account specializzati nell’adattamento dei contenuti e una squadra di 18 tecnici resident. Siamo una struttura plug&play: ci commissionano un evento? Il giorno dopo siamo già in grado di riprodurlo.

Qual è il vostro modus operandi?

Ci rivolgiamo a un cliente che, oggi più che mai, capisce l’importanza del comunicare. Il cliente ci racconta le sue esigenze e cosa avrebbe fatto nel corrispondente evento fisico e noi costruiamo insieme a lui la traduzione ‘virtuale’ più efficace, studiando tempi e modalità di presentazione. In sostanza, trasformiamo esigenze strategiche, commerciali e comunicative in un vero e proprio show televisivo. Il tutto a budget altamente competitivi.

Anche le agenzie possono rivolgersi a voi?

Certo, ci interfacciamo sia con il cliente finale sia con le agenzie, offrendoci come partner tecnico ormai consapevole delle esigenze di ogni settore produttivo e commerciale. Durante il lockdown abbiamo ideato un workflow che si chiama ‘Solution’, un format proprietario aperto e customizzabile che mira proprio a dare la soluzione giusta a qualsiasi tipo di richiesta.

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Entrando in Factory NoLo, cosa troviamo?

Factory NoLo è un grande laboratorio, dove abbiamo attrezzature all’avanguardia: due grandi Infinity Wall di 470 mq dotati di proiezione immersiva e un set digitale per la Xtended Reality. A oggi, sono solo due gli studi in Italia a disporne: è una tecnologia mutuata dal cinema che, grazie a un sistema di camera tracking e un cubo di ledwall, ci permette di ricreare mondi virtuali di ispirazione cinematografica e la possibilità di esplorare il mondo tridimensionale ai confini del limbo. È la stessa tecnica con cui la Disney ha realizzato la serie televisiva in live action ‘The Mandalorian’ e che sarà il futuro del cinema, dove il limbo verrà eliminato progressivamente.

Factory NoLo ha firmato la regia e la produzione tecnica degli eventi delle giurie e premiazioni dei BC&E Awards, degli Nc Awards e degli Nc Digital Awards di Adc Group. “Possiamo dire che la realtà ‘estesa’ è stata inaugurata proprio con Adc Group: la prima ‘testimonial’ della nostra nuova tecnologia - racconta Briozzo -. Ho chiamato Salvatore Sagone per presentargli il nostro progetto e il resto è venuto da sé. Ha avuto fiducia nella nostra proposta e noi abbiamo creduto nei loro eccezionali prodotti come banco di prova per un forte segnale al mercato. Bisogna crederci, andate oltre, non avere paura e reinventarsi. La collaborazione è andata molto bene, gli Awards sono stati un successo”.

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A caratterizzare gli eventi, un format dinamico e fortemente ‘digital native’, dove le tecnologie sono state messe a servizio dei contenuti per una comunicazione più efficace e ingaggiante. Grazie alla collaborazione tra il team Yeg! e Adc Group si è riusciti a gestire da remoto i lavori di oltre 40 giurati durante la sessione plenaria di Giuria, l’alternarsi di speech e proiezioni video degli sponsor e delle agenzie in competizione e le live digital presentation, in un susseguirsi dinamico, ma puntuale di immagini e interventi. Anche la Cerimonia è riuscita a essere un successo, grazie al perfetto timing di grafiche e video che sono riuscite a dare un valore aggiunto alla conduzione. Tra interviste live, interventi registrati e in streaming, e una chat attiva per tutta la durata della cerimonia, gli spettatori hanno potuto sentirsi protagonisti quasi come in un evento in presenza.

Come siete riusciti a cavalcare l’onda del lockdown in tempi così rapidi?

La verità è che Factory NoLo era già ‘pronta’ da due anni, era già nata per creare eventi innovativi. Siamo stati, quindi, molto ‘responsive’ alla situazione d’emergenza legata al Covid19, abbiamo agito in tempi rapidissimi che ci hanno fatto guadagnare tre mesi di vantaggio rispetto al mercato nell’intuire il futuro degli eventi digitali.

Ecco, a proposito di futuro, quale pensa sarà quello degli eventi?

In una vision a medio e lungo termine, credo che nel settore degli eventi emergeranno sempre più le media company che producono contenuti eccellenti. Il phygital sarà l’evoluzione di questo mercato. Certo, alcuni eventi fisici non si potranno sostituire ed è giusto così. Ma, sul piano virtuale, si arriverà a trasformare l’evento in uno show dove emozioni e wow effect saranno protagonisti nella costruzione empatica dei messaggi.

Quali sono i principali errori che oggi vengono compiuti negli eventi on line?

Sono generalmente di tipo tecnico perché i green back sono molto limitati ed è difficile padroneggiarli a livello attoriale. Spesso, poi, la costruzione degli ambienti è un po’‘raffazzonata: si cerca di replicare le location dei meeting, i centri congressi, i teatri...Quando sei nel virtuale, devi ‘pensare digitale e non più fisico’, non si traduce tutto passo per passo, pedissequamente. È un po’ come essere in Matrix. I tempi, poi, non sono gli stessi, anche gli speaker possono essere molto bravi ‘live’, ma non rendere in un contesto televisivo. Bisogna imparare a sganciarsi dai paradigmi classici per esplorare nuovi orizzonti senza paura di osare e sperimentare.

Avete in cantiere una strategia di espansione anche all’estero?

Abbiamo capito che il nostro è un business model che funziona e stiamo progettando altre aperture sia a livello nazionale sia internazionale. Dove? Per quanto riguarda il territorio italiano, puntiamo su Torino e Roma, mentre, invece, per quanto riguarda l’estero, guardiamo alla Spagna e alla Francia. Ma, a dirla tutta, anche in Inghilterra e negli Stati Uniti ci sono partner interessati... Stay tuned!

Serena Roberti