Interviste

La Fondazione Feltrinelli si apre alla cittadinanza. Audisio: "Puntiamo a creare una solida community". Leggi l'intervista alla responsabile Programmazione

Grazie all'inaugurazione del nuovo building in Porta Volta a Milano, la Fondazione non solo ha acquisito una nuova e rinnovata notorietà, ma ha deciso di perseguire, attraverso eventi e iniziative, un ambizioso obiettivo: divenire a tutti gli effetti un centro di aggregazione culturale della comunità urbana milanese.

La nuova sede milanese della Fondazione Feltrinelli è ormai ufficialmente operativa dopo l'inauguirazione del 13 dicembre.  Dal 13 al 17 dicembre, nelle due piramidi di vetro  tra viale Pasubio e viale Crispi, si sono svolti cinque giorni di eventi, letture, proiezioni e spettacoli dedicate a quattro temi (leggi la news a QUESTO LINK).

Il nuovo building segna una svolta, un vero e proprio spartiacque nella storia della Fondazione: gli spazi, come i precedenti, sono dedicati alla ricerca, alla consultazione e allo studio, ma la loro conformazione permette all'istituto una maggiore apertura verso il pubblico, oltre che un'aumentata visibilità e un'immagine più fresca e moderna.

Fino al 13 dicembre, non tutti sapevano, infatti, che la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, nata nel 1949, è uno dei maggiori centri europei di documentazione e ricerca nel campo delle scienze storiche, politiche, economiche e sociali.

Oggi, quindi, la vocazione della Fondazione Feltrinelli si traduce in modo propositivo verso la cittadinanza attraverso una serie di attività, eventi e incontri rivolti al pubblico e alla community della Fondazione stessa.

"Sentiamo più forte che mai l'esigenza di divulgare al pubblico i temi della ricerca, fino a oggi vista come ambito chiuso e circoscritto - dichiara a e20express Francesca Audisio, Responsabile Programmazione della Fondazione Feltrinelli -. Per fare questo, è necessario trovare un linguggio che sia capace di tradurre i diversi ambiti su cui si concentrano i nostri studi e che sono quattro: globalizzazione / sostenibilità, innovazione politica, cittadinanza europea, futuro / lavoro e history box. Il linguaggio che abbiamo identificato è quello delle arti performative, del cinema, del teatro, e dell'arte, che proporremo al pubblico in collaborazione con compagnie e realtà specializzate del territorio".

È previsto dunque un calendario eventi per il 2017?
Certamente, il calendario è ancora in fase di definizione e presto ne divulgheremo i dettagli. Tutti gli eventi seguiranno i cluster tematici che abbiamo individuato per il 2017, ovvero Azione ed Est. Gli eventi saranno promossi attraverso il sito e i nostri canali social. L'obiettivo per il prossimo anno è quello di creare e di coltivare una community legata alla Fondazione Feltrinelli, alle sue attività di ricerca e ai cluster tematici da cui prendono spunto le diverse attività. 

Quali sono gli spazi destinati agli eventi?
Innanzitutto la sala polifunzionale, che chiamiamo anche Second Home: uno spazio infomale, dove si svolgeranno gli eventi di cui sopra, ma che resta a disposizione dei cittadini come ambito di incontro, lavoro, approfondimento. Anche il Comune di Milano ha fissato una serie di giornate in cui potrà utilizzare lo spazio. La sala polifunzionale ha una capienza di circa 250 persone e una superficie di 600 mq.

La sala polifunzionale sarà anche affittata per eventi esterni?
Diciamo che potrà essere utilizzata per eventi coerenti con le nostre linee editoriali. Non vogliamo infatti diventare una location tout court, non è la nostra mission. Ciò non toglie, però, che gli spazi possano essere richiesti per iniziative legate ai temi della ricerca e ai nostri cluster tematici.

Oltre alla sala polifunzionale vi sono altri spazi a disposizione per attività e incontri?
Nel building vi sono le aule didattiche, per incontri o riunioni, e possono ospitare fino a 50 persona ciascuna.

L'obiettivo 2017?
Diventare a tutti gli effetti un centro di aggregazione culturale della comunità urbana milanese, in collaborazione con le associazioni e le istituzioni culturali del territorio.

Chiara Pozzoli