Interviste

La produzione di eventi e spettacoli dal vivo apre un dialogo con le istituzioni. Pallas: "Urge un CCNL che ci inquadri per ciò che facciamo. Rischiamo di perdere professionisti preparati"

Personalità molto conosciuta nel mondo degli eventi per un'esperienza di lunga data nel settore, Pallas con un incontro 'fisico' al Fabrique di Milano ha dato voce al comparto delle maestranze che mai vediamo rappresentate sul tavolo politico, chiedendo innanzitutto un riconoscimento dal punto di vista contrattuale con uno specifico CCNL (contratto collettivo nazionale del lavoro). Tra le richieste anche la possibilità di portare in detrazione le spese sostenute legate alla professione e un abbassamento dell'iva sullo spettacolo.

Il mondo degli eventi e dei live show è estremamente frammentato, composto da realtà che spesso risultano invisibili, perché non hanno nemmeno un riconoscimento giuridico specifico, e quindi fortemente penalizzate da questa pandemia che si è abbattuta pesantemente sul mondo degli eventi.

A questo proposito c'è un comparto, quello di coloro che lavorano nella produzione, che martedì 30 giugno si è riunito nell'evento 'fisico' Chiamate di Produzione / Production Callsinstaurando un dialogo con il Ministro del Lavoro, On. Nunzia Catalfo che ha ascoltato le richieste del comparto facendosene carico (leggi news). Iniziativa che si incroicia con quella di #Italialive (leggi news), attraverso cui il Club degli Eventi e della Live communication ha dato voce alla community degli eventi a tutela di un comparto fortemente colpito dalle normative anti-contagio. 

Ai nostri microfoni Jimmy Pallas l'ideatore di Production Call, che ha registrato un grande successo con circa 20 mila persone connesse da remoto, oltre ai 200 presenti al Fabrique (limite massimo nel rispetto delle regole attualmente vigenti in materia anti-contagio) 

Personalità molto conosciuta nel mondo degli eventi per un'esperienza di lunga data nel settore, Pallas ha dato voce al comparto delle maestranze che mai vediamo rappresentate sul tavolo politico, chiedendo innanzitutto un riconoscimento dal punto di vista contrattuale con uno specifico CCNL (contratto collettivo nazionale del lavoro).

Un settore ad oggi senza riconoscimento specifico quello delle maestranze che lavorano alla produzione di un evento e di tutto ciò che è intrattenimento live. "Produciamo servizi temporanei. Rappresentiamo tutti quelli che possono prendere uno spazio, trasformarlo e poi restituirlo com'era prima. Ma non esistiamo come circuito, eppure siamo forti perché siamo tantissimi e il nostro operato è trasversale in tutte le aree. In italia esclusa la parte di logistica pura. La nostra industry occupa circa 800 mila persone. Non siamo affatto riconosciuti da un punto di vista di categoria, e siamo senza segmento. Anche se organizziamo eventi e la nostra categoria è sotto radio e televisione privata" puntualizza Pallas.

Manca uno statuto specifico degli operatori dello show business legati a spettacoli ed eventi dal vivo con la sezione su creatività, stagecraft, competenze e tecnica "con una vera descrizione del lavoro" aggiunge Jimmy "che mostri chi siamo e cosa facciamo ogni volta che siamo chiamati a creare concerti singoli o itineranti, convention, tour, eventi speciali, matrimoni, lanci spaziali, TV , teatro, cinema, giochi olimpici o altro".

Un momento opportuno questo per farsi sentire a riguardo, considerata l'attenzione che il Governo sta riservando ai diversi settori del nostro tessuto economico e sociale che necessitano di aiuto per la crisi generata dall'emergenza sanitaria in corso. Il mondo della live communication in primis.

"Anche se siamo una categioria ben riconosciuta dal punto di vista della sicurezza, abbiamo bisogno di norme dedicate, comprensibili e chiare, soprattutto a livello nazionale" continua Pallas.

Tra le richieste anche la possibilità di portare in detrazione le spese sostenute legate alla professione e un abbassamento dell'iva sullo spettacolo.

"Dobbiamo impedire che la nostra gente se ne vada dal circuito. La preparazione è fondamentale nel campo degli eventi, e si rischia di perdere persone preparate da anni nel settore. Nel 2021, a emergenza terminata, ci sarà una saturazione del comparto per la necessità di produrre tutti gli eventi rimandati quest'anno a causa del Covid-19. Ecco perché servono urgentemente tutele contrattuali e una disciplina omogenea a salvaguardia della nostra gente" conclude Pallas ricordando che all'evento del 30 giugno con cui il tavolo di lavoro con il Ministro Nunzia Catalfo è stato avviato, seguiranno altre iniziative.