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A Rimini nasce Part, un nuovo museo di arte contemporanea con opere di grandi artisti internazionali

Consacrazione di un vivace percorso nato da un’intuizione che reinventa il rapporto tra pubblico e privato sociale, dando vita a un sistema virtuoso che apporta benefici all’individuo, alla città, al territorio e quindi alla collettività.
 PART - Palazzi dell’Arte di Rimini aprirà le sue porte al pubblico il prossimo sabato 14 marzo 2020, con una grande festa aperta a tutta la città.  
Il nuovo sito museale si colloca all’interno del complesso monumentale medievale costituito dal duecentesco Palazzo dell’Arengo e dal trecentesco Palazzo del Podestà, i due imponenti edifici contigui di grande rilevanza storica e architettonica che insieme a Palazzo Garampi, al Teatro Galli e alla Pescheria si affacciano sulla Piazza Cavour, cuore della città.
 
All’interno di questo suggestivo contesto, interessato da un primo intervento di riqualificazione, troverà casa la Collezione della Fondazione San Patrignano, raccolta di opere donate di affermati artisti contemporanei del panorama italiano e internazionale in costante espansione, avviata nel 2017.
 
Il restauro e il riadeguamento funzionale degli edifici sono stati realizzati dallo Studio AR.CH.IT guidato da Luca Cipelletti, che ha anche firmato la messa in scena e l’allestimento della Collezione di San Patrignano. Il progetto museografico segue e ricalca l’eclettismo e la natura disomogenea della collezione come punto di forza e propone grazie a modalità allestitive innovative una fruizione del contenuto estremamente libera, non scandita da un percorso di relazioni storico-critiche tra le opere. All’interno di PART le opere sono protagoniste: della relazione con gli spazi medievali del Palazzo dell’Arengo e del Podestà, e della relazione con il visitatore. Per la parte di illuminotecnica, volta a valorizzare la collezione, unitamente alle architetture dello spazio, ci si è rivolti all’architetto e lighting designer Alberto Pasetti Bombardella.
 
Quest’opera di riqualificazione artistico-culturale della città è stata resa possibile attraverso un intenso lavoro sinergico tra pubblico e privato sociale: l'intesa tra Comune di Rimini Fondazione San Patrignano ha permesso di dotare la città di un innovativo museo pensato per essere a un tempo occasione di avvicinamento all'arte contemporanea per il pubblico generale e strumento per valorizzare al massimo le donazioni ricevuti dalla comunità.
 
La raccolta d'arte contemporanea ospitata dal PART è il risultato, in continua crescita ed evoluzione, della prima grande iniziativa italiana di endowment su modello anglosassone: le opere della raccolta sono state donate alla Fondazione San Patrignano con atti che impegnano la Fondazione a non alienarle per un periodo minimo di cinque anni, contribuendo alla loro messa in valore rendendole visibili al pubblico; successivamente potranno essere cedute solo in caso di esigenze straordinarie della comunità per soddisfare prioritarie necessità degli ospiti in percorso di recupero dalla tossicodipendenza.
 
Il PART vanterà di un’opera site-specific dell’artista David Tremlett, realizzata con l’aiuto dei ragazzi della comunità San Patrignano.
 
Il pubblico avrà accesso al piano terra, primo piano e scalone monumentale di Palazzo dell’Arengo e alle sale del piano terra, oltre al giardino, di Palazzo del Podestà.
 
Le architetture medioevali dei palazzi entreranno in dialogo aperto con le opere contemporanee ospitate al loro interno, lungi dall'essere dei semplici contenitori, attiveranno delle inedite reti di significato che permetteranno al visitatore di vivere una esperienza unica, regalando inaspettati e inediti punti di vista.
 
Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha detto: “Rimini da tempo ha scelto di costruire il suo futuro perseguendo un nuovo modello di sviluppo che ha nella valorizzazione del patrimonio storico, culturale e artistico una delle sue principali direttrici. Un cambio di paradigma, per una città che riparte dalla sua identità, dalle sue radici, con uno sguardo sempre più internazionale e costantemente proiettato al domani: questa è la direzione di marcia che la città intrapreso e che si sposa alla perfezione con l’esperienza e la realtà della Fondazione San Patrignano, con cui abbiamo intrapreso questo stimolante ‘esperimento’ che oggi diviene museo aperto città. PART segna un nuovo modello di dialogo tra pubblico e privato, uniti da un obiettivo comune. Dal 14 marzo Rimini avrà un nuovo spazio che andrà a inserirsi nel quadrilatero urbano che comprende il Museo Fellini, Castel Sismondo e Piazza Malatesta, il Teatro Galli, il Ponte di Tiberio”.
 
Quello che si celebra oggi – ha commentato Letizia Moratti - è un percorso sinergico che attraverso cultura e arte, alimenta un nuovo modello di collaborazione tra pubblico e privato. Un modello in grado di promuovere cultura, occupazione, sviluppo economico, riqualificazione urbana nel nome e per conto dell’innovazione, della qualità, della responsabilità sociale e della partecipazione allargata. Ringrazio la città di Rimini e il suo sindaco per aver creduto fin dall’inizio in questo progetto di alleanza virtuosa a cui San Patrignano contribuisce con la propria collezione d’arte, nata dall’idea, mutuata dalla tradizione delle fondazioni anglosassoni, di dotarsi di una risorsa patrimoniale per eventuali progetti di natura straordinaria. Tutte le opere, frutto unicamente di donazioni, affrontano temi chiave per San Patrignano, come l’emarginazione, il disagio sociale, l’accoglienza, la rinascita. Credo che questo progetto rappresenti un unicum nel suo genere e possa costituire uno stimolo per progetti simili in un paese come il nostro che dovrebbe costruire anche sulle leve dell’arte e della cultura una delle direttrici di sviluppo attuale e futuro”.
 
La confluenza delle opere nel PART è il punto di arrivo della esposizione itinerante “La collezione San Patrignano. WORK IN PROGRESS” che dal 2018 ha portato le opere della raccolta in alcune delle principali istituzioni museali italiane: la Triennale di Milano, Palazzo Drago a Palermo, il Maxxi di Roma, il Museo di Santa Giulia a Brescia e la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio a Firenze.
 
Clarice Pecori Giraldi, che ha la responsabilità del coordinamento curatoriale della Collezione, dice: “Il concetto di patrimonio artistico in Italia è prevalentemente ricondotto all’arte antica; l’apertura di PART è un'ulteriore testimonianza che anche l’arte contemporanea può contribuire in maniera significativa a questo patrimonio. Queste opere d’arte per la Fondazione San Patrignano costituiscono un tesoro finanziario oltre che artistico. Viene riconosciuta l’opera d’arte come asset patrimoniale rispetto a donazioni più tradizionali. Un altro aspetto radicalmente innovativo è il fatto che la Fondazione si assume la responsabilità nei confronti dei donatori - collezionisti, artisti, galleristi - di valorizzare i doni ricevuti attraverso un'attenta politica espositiva, iniziata con le mostre temporanee e che oggi, con l'apertura del PART nel cuore storico di Rimini, raggiunge il proprio momento culminante, realizzando di fatto la perfetta armonia tra valore culturale e sociale del progetto”.
 
L’apertura del PART è la consacrazione di un vivace percorso nato da un’intuizione che reinventa il rapporto tra pubblico e privato sociale, dando vita a un sistema virtuoso che apporta benefici all’individuo, alla città, al territorio e quindi alla collettività.