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Le Cavallerizze, polifunzionalità tra arte e scienza al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano

Articolo da e20 ottobre - dicembre 2016 - Ex monastero situato nel centro di Milano, il Museo si presenta oggi anche come una prestigiosa location per eventi. L’edizione 2016 del Bea Festival ha inaugurato lo spazio delle Cavallerizze: 1.800 mq adatti a ospitare mostre, installazioni e manifestazioni.

Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia ‘Leonardo da Vinci’ nasce il 15 febbraio 1953, sotto la spinta di un gruppo di industriali lombardi guidati da Guido Ucelli di Nemi e l’appoggio delle istituzioni. Oggi è una Fondazione di diritto privato, i cui soci istituzionali sono Ministeri, Enti Pubblici e Università milanesi. Il nome di Leonardo da Vinci accompagna il Museo dalla sua inaugurazione, avvenuta con una grande mostra che ne celebrava il cinquecentenario della nascita. 

Situato in un monastero olivetano costruito agli inizi del ‘500 nel cuore della città di Milano, con i suoi 50.000 mq di estensione, oggi è il più grande museo tecnico-scientifico in Italia. Nel complesso si sviluppano l’edificio Monumentale, il Padiglione Ferroviario e il Padiglione Aeronavale, caratterizzati da ambientazioni uniche, calate nelle collezioni storiche, spazi esclusivi e sale dedicate alla realizzazione di qualsiasi evento.

“Già il fondatore del Museo - spiega Mauro Bonazzoli, responsabile Ufficio Eventi Museo Nazionale Scienza Tecnologia -, l’ingegner Guido Ucelli, nel 1953 aveva pensato, in modo visionario, di destinare alcuni spazi per ospitare convegni e conferenze a carattere scientifico. Percorsi suggestivi tra storia e contemporaneità, arte e scienza, quali visite guidate alla Galleria Leonardo, al sottomarino Enrico Toti e alle sezioni espositive, attività nei laboratori, e performance artistiche che  possono arricchire gli eventi e renderli un’esperienza unica nella memoria dei partecipanti”.

Quali sono i servizi che vi contraddistinguono?
Più che di servizi, si può parlare di unicità data dal valore aggiunto di creare un evento all’interno di un’istituzione culturale tra le principali in Europa. Il Museo racconta storie di scienza, tecnologia e industria. L’idea del fondatore, l’industriale milanese Guido Ucelli, era quella di dotare l’Italia, al pari degli altri grandi Paesi europei, di un museo che raccontasse ‘il divenire del mondo’ a partire da uno sguardo di unità della cultura. Questa idea di dialogo tra la cultura umanistica e la cultura tecnico scientifica ancora oggi ispira il piano strategico di sviluppo dell’istituzione. Organizzare un evento e scegliere le sue scenografiche ambientazioni è un modo per sostenere il Museo nella realizzazione della sua missione e dei numerosi progetti rivolti a un pubblico sempre più ampio

Lo spazio offre scenografie d’eccezione, per esempio per spot pubblicitari, shooting, video…
Il complesso museale, le sue collezioni storiche e gli oggetti di grandi dimensioni, come i treni, le navi e il sottomarino, rendono il Museo un set ‘naturale’ in cui trovare scenografie già pronte

Chi segue i clienti che organizzano eventi presso la location?
Il Museo è dotato di uno staff interno dedicato all’organizzazione degli eventi, che si occupa di ricevere le richieste dei clienti, suggerire soluzioni ad hoc, per ogni tipologia di evento, nello spazio più indicato.

Quanti eventi si svolgono all’anno, mediamente, presso i vostri spazi?
Mediamente, ogni anno, al Museo si svolgono circa 250 eventi con caratteristiche molto diverse, dovute alla eterogeneità degli spazi: convegni, conferenze, festival tematici, eventi legati al design, cene, conferenze stampa, sfilate, convegni, visite guidate.

La scelta dei fornitori è un aspetto delicato. Come vi comportate in merito? 
Per policy lasciamo totale libertà ai clienti nella scelta dei fornitori; in alcuni casi suggeriamo dei catering e servici tecnici che lavorano più frequentemente nei nostri spazi e quindi conoscono meglio la location e le sue peculiarità e criticità. 

Il Museo ha ospitato il Bea - Festival Italiano degli Eventi e della Live Communication 2016 nello spazio Cavallerizze. Ci può descrivere questa nuova location?
Il Bea Festival ha rappresentato un’occasione speciale anche perché, per la prima volta, abbiamo utilizzato lo spazio delle Cavallerizze (presentato a marzo 2016, ndr) per un evento. Le Cavallerizze sono un nuovo edificio risultato di un importante intervento di recupero architettonico e riqualificazione urbanistica, finanziato dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia. Strutture storiche incluse nel complesso museale, sono state costruite intorno alla metà del XIX secolo quando l’edificio monumentale del Museo, un ex monastero Olivetano, era adibito a caserma militare. Si trattava di due scuderie parallele con al centro il maneggio, costruite sugli ex giardini conventuali. I bombardamenti del 1943 distrussero parte dell’edificio monumentale, radendo al suolo la Cavallerizza meridionale e due campate di quella settentrionale, oggetto di intervento.

Quando l’intero complesso venne assegnato all’industriale Guido Ucelli e ristrutturato dall’architetto Piero Portaluppi per essere trasformato nella futura sede del Museo, rimaneva ancora insoluta la sistemazione di quello che era rimasto della Cavallerizza settentrionale, per la quale nel 1957 il sindaco prevedette la sistemazione della civica Siloteca Cormio, trasferita poi al Civico Museo di Storia Naturale. I due corpi delle Cavallerizze da allora si sono trasformati in depositi e in seguito il degrado ne ha compromesso definitivamente l’agibilità.
L’intervento di recupero, diretto dal Segretariato regionale per la Lombardia, in coordinamento con il Museo è stato realizzato dall’architetto Luca Cipelletti ed è consistito nel recupero funzionale dei volumi esistenti e nella ricostruzione di quelli demoliti dai bombardamenti bellici, con l’obiettivo di realizzare nuove aree espositive e servizi museali. 
Il nuovo spazio di 1.800 mq consentirà al Museo di essere ancora più attrattivo e inclusivo nel panorama culturale, nazionale e internazionale, ospitando grandi mostre, installazioni ed eventi. Questo intervento ha una valenza architettonica, urbanistica, sociale e si inserisce nel processo di rinnovamento del Museo, in corso negli ultimi quindici anni.

Il progetto si sviluppa nella cornice di una più ampia idea di rinnovamento e coinvolgerà anche le aree esterne e la piazza adiacente. In questo quadro, si colloca una più ampia idea di riorganizzazione delle aree espositive e dei servizi museali, e in particolare il futuro trasferimento dell’ingresso del Museo da via San Vittore a via Olona.