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Giudici (Mamacrowd): “Il webinar come strumento ideale per coinvolgere gli investitori nel crowdfunding”

Per ampliare le strategie di promozione delle aziende in fundraising con l’obiettivo di coinvolgere sempre più investitori e dare loro nuovi strumenti per analizzare i profili societari in modo diretto, la piattaforma di equity crowdfunding Mamacrowd ha scelto il format del webinar, con il supporto di Primo Round.

Una piattaforma di equity crowdfunding che, grazie a un semplice processo online, permette alle società di raccogliere velocemente capitali e agli investitori di diversificare i propri investimenti, costruendosi un portafoglio di partecipazioni in società ad alto potenziale. Dario Giudici (in foto), co-founder e chairman di Mamacrowd, racconta a e20express questo trend in ascesa e di come il format webinar rappresenti, per il suo business, uno strumento dalle grandi potenzialità.

Qual è il suo background nel settore degli investimenti e come si è avvicinato al mondo del crowdfunding?

Ho iniziato la mia carriera a Londra lavorando per le maggiori banche d’investimento e per il Derivatives Stock Exchange. Rientrato in Italia, ho accumulato 18 anni di esperienza come private banker in banche italiane e internazionali, assistendo i miei clienti nella gestione dei propri investimenti personali in strumenti finanziari tradizionali e su aziende non quotate. Nel 2011, insieme ad altri sette banker e imprenditori, ho fondato SiamoSoci con l'intento di consentire agli investitori privati un accesso agli investimenti in startup innovative e aziende non quotate. Mamacrowd, la piattaforma di equity crowdfunding gestita da SiamoSoci, rappresenta la definitiva evoluzione di questo tipo di investimenti.

Recentemente avete approcciato al mondo degli eventi digital attraverso il webinar. Com’è nata questa esigenza?

Abbiamo voluto ampliare le strategie di promozione delle aziende in fundraising con l’obiettivo di coinvolgere sempre più investitori e dare loro nuovi strumenti per analizzare i profili societari in modo diretto e semplice. A questa necessità, abbiamo affiancato le grandi potenzialità del digitale che permette di raggiungere in maniera efficace un grande platea.

Sulla scia del successo dei primi eventi, i webinar sono diventati una nostra pratica consolidata, anche alla luce dell’interesse suscitato nelle aziende e nel pubblico di investitori.

Come strutturate un webinar?

I protagonisti dei nostri webinar sono le società, che raccolgono capitali sulla nostra piattaforma, e gli investitori. I nostri webinar durano circa un’ora: nei primi minuti, il ceo presenta i punti di forza della propria azienda attraverso un breve pitch strutturato ad hoc per l’occasione. Poi si passa alla parte più importante: si apre un ampio momento di Q&A durante il quale ciascun partecipante può porre domande in diretta e a cui la società è chiamata a rispondere. Da questo botta-e-risposta emergono sempre interessanti spunti di analisi, utili per chiarire gli eventuali dubbi degli investitori e fornirgli tutti gli elementi per finalizzare il loro investimento.

Quali i punti di forza di questo tipo di format?

Senza dubbio la possibilità per le società di presentarsi in modo diretto e non filtrato a una vasta platea di potenziali investitori, di confrontarsi con loro sugli aspetti più decisivi dei propri business, di rispondere in diretta a dubbi e curiosità che possono soddisfare anche gli interlocutori più tecnici ed esigenti. Non dimentichiamo anche che si tratta di un format tecnicamente professionale, curato in ogni dettaglio, attraverso il quale possiamo veicolare un prodotto che può sembrare complesso ma che, grazie all’immediatezza della diretta video, riusciamo a comunicare in modo chiaro e comprensibile.

Quali i risultati e i feedback del target?

Registriamo un’alta percentuale di conversione delle manifestazioni d’interesse segnalate durante il webinar: ogni investitore, infatti, ha la possibilità di esprimere il proprio livello di interesse, segnalando la cifra indicativa di un possibile investimento e/o chiedendo un successivo contatto con il team di Mamacrowd o con il ceo per ulteriori approfondimenti. Inoltre, riusciamo a tracciare e analizzare il comportamento dei singoli utenti - partecipazione all’evento, livelli di attenzione, accesso alla registrazione ecc -. Questo ci permette non solo di mettere in campo azioni ad hoc per ciascun investitore, ma anche di modellare la struttura del webinar in base alle mutevoli esigenze del nostro pubblico.

Ci può raccontare una o più case history che hanno visto protagonista l’utilizzo di questo strumento?

Abbiamo testato la validità del webinar per diverse campagne che hanno raccolto da qualche centinaia di migliaia di euro fino a oltre un milione, coinvolgendo moltissimi investitori e diventando grandi casi di successo italiani. Da qui, abbiamo deciso di utilizzare il webinar anche per iniziative e progetti con alcuni partner e per altre finalità legate al nostro business, anche più in ottica B2B, sfruttando appieno le potenzialità dello strumento.

Quali sono stati i partner scelti per questa esperienza innovativa e come si è sviluppato il rapporto?

Conosciamo Primo Round - il partner tecnico che ci supporta nell’organizzazione e nella messa in onda degli eventi - da diversi anni e abbiamo seguito con attenzione l’evoluzione tecnologica degli eventi digitali che propone. La collaborazione con questa startup innovativa ci è sembrata naturale nel momento in cui abbiamo voluto organizzare i nostri webinar e i buoni risultati che stiamo ottenendo sono la dimostrazione della qualità del servizio.

Quali i progetti futuri?

Dal 1° gennaio 2018 l’equity crowdfunding è stato allargato, a livello legislativo, a tutte le PMI, anche quelle non innovative. Questa novità, oltre ad ampliare notevolmente il mercato, potrebbe risolvere uno dei limiti storici delle piccole e medie aziende italiane, ovvero quello di superare la diffidenza delle banche a concedere prestiti quando una società non è sufficientemente patrimonializzata. D'ora in poi anche le PMI potranno andare in banca avendo già dimostrato che qualcuno crede nei loro progetti ed è disponibile a finanziarli: le due strade non sono alternative, ma un percorso può sostenere l'altro. Ecco perché pensiamo che il 2018 possa essere un nuovo anno chiave, dopo la definitiva affermazione dell’equity crowdfunding avvenuta nel 2017.

Serena Roberti