Samuele Rasola
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L’importanza dell’effetto ‘Wow’

La bravura di un’agenzia sta nel trovare idee creative con budget bassi. La divisione comunicazione deve personalizzare i progetti per stupire gli interlocutori. Occorre essere ricettivi e lasciarsi ispirare da quel che ci circonda, da ciò che arriva da tante sorgenti, stimolandoci e contribuendo a far nascere idee. Pubblichiamo l’articolo di Samuele Rasola (in foto), direttore creativo Gattinoni Communication, uscito sulla rivista e20 di ottobre-novembre-dicembre 2017 (num. 89).

È molto facile creare l’effetto Wow ingaggiando uno show del Cirque du Soleil o dei Kataklò, spendere cifre faraoniche per far sentire gli invitati come Vip a Las Vegas. La bravura di un’agenzia sta nel trovare idee creative con budget bassi. I briefing che si ricevono sono spesso simili e generici: la divisione comunicazione deve personalizzare i progetti per stupire gli interlocutori. Occorre essere ricettivi e lasciarsi ispirare da quel che ci circonda, da ciò che arriva da tante sorgenti, stimolandoci e contribuendo a far nascere idee.

Curiosità e spirito di osservazione devono andare di pari passo con la volontà di lavorare in team, perché è la squadra che genera il prodotto finale. Un apporto prezioso arriva dalle menti giovani, che hanno fame di novità, sono perennemente connesse e attente alle evoluzioni della tecnologia. Noi di Gattinoni collaboriamo con istituti specializzati; sono stimolanti i brainstorming con i creativi del futuro alcuni dei quali nei prossimi mesi saranno integrati nella nostra struttura e affiancheranno il processo creativo realizzando materiali. Partiamo da una formazione ‘artigianale’ di cui abbiamo conservato il lato emotivo e poetico, l’attenzione al dettaglio. Ci concentriamo su una tecnologia che ci aiuta a rendere vive le idee.

La prima sfida è rendere fattibili gli slanci che arrivano dagli art e dai giovani, tradurre le visioni in progetti applicabili e che non costino necessariamente un capitale. La seconda sfida è presentare al cliente qualcosa che prima non esisteva.

La terza sfida è che i suoi partecipanti sentano di aver vissuto un’esperienza unica e coinvolgente. Un caso di Innov-Action è quello declinato per Chiesi: abbiamo lavorato sul passaggio da innovazione ad azione, visualizzando questo concept nel logo e nella scenografia, che ruotava attorno al dispositivo immaginario dello Stargate. Una mano reggeva il cubo virtuale che, esplodendo, portava a nuove connessioni. Connessioni di business, ma soprattutto di persone, secondo una marketing strategy che valorizzava uno dei punti di forza dell’azienda, il forte spirito di gruppo, e che puntava a sorprendere anziché lasciarsi sorprendere dal mercato.

Un altro caso è quello del lancio di un nuovo prodotto Bayer. Siamo partiti dall’idea di un semplice gesto per fare luce, metafora della risoluzione di un problema fastidioso attraverso l’uso del farmaco. È stato simulato un guasto tecnico, e all’ingresso in sala i partecipanti sono stati dotati di torce per orientarsi nel buio. La loro accensione simultanea è stata l’espediente per far iniziare lo spettacolo sul palco, con danzatrici illuminate da led e pannelli fotoluminescenti che sfumavano le figure femminili. Il concetto della luce alla fine del tunnel è stato stressato in ogni momento, prodotto con mezzi poco costosi, e ha creato engagement fra gli spettatori, testimoni diretti e non passivi.

Parlando invece di convention fuori dagli schemi citerei ‘ExtraordinarYou’ ideata per Mercedes-Benz a Bordeaux. A settembre, un centinaio di titolari di concessionarie e venditori di tutta Italia ha visto ribaltato il concetto di Extraordinary: non più associato alle vetture, ma a loro stessi, per farli sentire altrettanto formidabili. Hanno visitato una tenuta vinicola incastonata fra vigneti e castelli, effettuando una wine experience, spostandosi a bordo di Citroen 2 Cavalli. La location del momento lavorativo è stata il Teatro dell’Opera.

Altro momento ludico è stato la visita della Cité du Vin, tecnologico museo del vino, seguita da mini crociera sul fiume e passeggiata guidata nel centro storico. Fino alla cena di gala nel castello immerso in un vigneto di 78 ettari, attivo sin dal 1365 e che da circa 25 anni è rinomato per etichette esclusive.

Samuele Rasola (foto in alto), direttore creativo Gattinoni Communication (clicca qui per accedere alla Directory e leggere la scheda di Gattinoni & Co.)