Celebrazione - ricorrenza

Il Museo della Scienza e della Tecnologia inaugura con Renzi la nuova esposizione 'Extreme. Alla ricerca delle particelle'

Mercoledì 13 luglio ha aperto al pubblico la nuova esposizione permanente progettata per scoprire gli strumenti e il lavoro di chi esplora l’infinitamente piccolo. All'evento di inaugurazione ha partecipato il Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Ha aperto al pubblico, mercoledì 13 luglio, 'Extreme. Alla ricerca delle particelle', la nuova esposizione permanente, la prima in Italia, progettata e realizzata dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia 'Leonardo da Vinci' in partnership con Cern – Organizzazione europea per la ricerca nucleare e Infn – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.

L’esposizione permette di gettare uno sguardo su un ambito di ricerca affascinante, che esplora la trama della materia nelle sue componenti più infinitesimali. In questa indagine dei mattoni fondamentali del nostro universo, oggi il lavoro di migliaia di scienziati da tutto il mondo converge attorno a grandissime strutture dotate di macchinari sempre più potenti e sofisticati.

'Extreme' svela ciò che accade all’interno dei laboratori del Cern e dell’Infn, due dei più grandi istituti di ricerca che svolgono esperimenti legati alla fisica delle particelle. Oggetti, anche di grandi dimensioni e di valore storico, insieme a installazioni multimediali e interattive caratterizzano l’esperienza del visitatore. 

“Per il Museo è di grande importanza favorire il dialogo tra scienziati e cittadini - dichiara Fiorenzo Galli, direttore generale del Museo -, anche sui temi della ricerca fondamentale. È una responsabilità, oltre che una sfida complessa, aver deciso di dedicare alla fisica delle particelle - e progettato direttamente - un’esposizione permanente per pubblici diversi, lavorando con enti di ricerca d'eccellenza quali Cern e Infn. Da domani centinaia di migliaia di persone all’anno saranno coinvolte nell’esperienza di visita di una esposizione originale che descrive ricerche, risultati e modelli di lavoro in cui la scienza italiana gioca un ruolo così decisivo”.

"Milano non è solo il luogo dove sono cresciuta - dichiara Fabiola Gianotti, direttore generale del Cern -, ma anche la mia Alma Mater e occupa un posto speciale nel mio cuore. È quindi una grande gioia per me partecipare all’inaugurazione di questa bellissima mostra sulla fisica delle particelle. È stato un piacere per il Cern aver contribuito in collaborazione con il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia 'Leonardo da Vinci' e l’Infn alla creazione di una mostra originale che spero possa essere una fonte d’ispirazione per tutti coloro che la visiteranno".

Il racconto espositivo parte dal concetto di traccia, intesa come l’elemento che permette di riconoscere e ricostruire un evento che non è possibile osservare direttamente. Come molte altre discipline scientifiche – dall’archeologia alle scienze forensi –, anche la fisica delle particelle si basa sull’osservazione delle tracce.
Il percorso prosegue con gli strumenti utilizzati dai fisici per trovare le tracce delle particelle, i rivelatori.

Attraverso l’esperienza in prima persona, l’esposizione permette di sperimentare il 'silenzio cosmico' inseguito dai ricercatori sott’acqua o sotto terra, luoghi estremi in cui spesso gli esperimenti portano a posizionare i rivelatori.
Un’area racconta anche la quotidianità dei fisici, degli ingegneri e dei tecnici che lavorano agli esperimenti.

Tre diverse installazioni interattive presentano lo stato attuale di conoscenza delle particelle subatomiche e due temi ancora oggetto di studio e dibattito: l’esistenza della materia oscura e di extradimensioni.

Una parte rilevante dell’esposizione è dedicata agli acceleratori, gli strumenti che permettono, facendo collidere le particelle a energie sempre maggiori, di creare nuove particelle e nuove tracce da esplorare. In quest’area è protagonista LHC, il grande anello acceleratore attualmente in uso al Cern.