Evento culturale

Al Jamaica di Milano la mostra delle opere di Carlo Ramous con la curatela di Duccio Nobili

Lo stile e le opere dell'artista tornano nel celebre quartiere di Milano grazie allo Studio Patscheider, curatore con lo Spazio Ramous dell’allestimento e dell’esposizione che verrà inaugurata il 21 febbraio alle ore 19:00.

Il Jamaica, nel centro storico meneghino, come da tradizione luogo di incontro di artisti, ospita le opere di Carlo Ramous.

Ramous ha saputo aggiornarsi sulle principali novità della disciplina, assorbendole e rielaborandole in maniera sempre personale.

Per anni è stato legato a Brera, allievo di Marino Marini, docente all’Accademia delle Belle Arti di Brera dal 1946.

Lo stile e le opere di Carlo Ramous tornano nel celebre quartiere di Milano grazie allo Studio Patscheider, curatore, con lo Spazio Ramous, dell’allestimento e dell’esposizione che verrà inaugurata il 21 febbraio alle ore 19:00.

Di Carlo Ramous scrive Nobili: «Osservare i disegni di uno scultore offre, a chi sa interrogarli correttamente, molte chiavi di accesso alla sua fucina creativa. È sulla carta che vengono infatti concepite le forme e i volumi dell’opera e sempre sul foglio lo scultore verifica il lavoro ormai compiuto, analizzandone i risultati formali per proseguire la propria ricerca. L’attività grafica e pittorica, che Carlo Ramous ha da sempre accompagnato al prevalente interesse per la materia, permette non solo di affinare la conoscenza delle sue sculture, ma si rivela anche un’importante cartina al tornasole della storia della scultura italiana tra la metà degli anni Quaranta e gli anni Settanta. Artista sensibile e recettivo, Ramous ha saputo continuamente aggiornarsi sulle principali novità della disciplina – prosegue Nobili - assorbendole e rielaborandole in maniera sempre personale. Ripercorrendo il trentennio attraverso cui si snoda questa esposizione, si possono riconoscere tre momenti determinanti per il lavoro di Ramous: gli anni dell’accademia e il confronto con il cubismo; la stagione informale e gli schizzi plastici degli anni Settanta».

Il Jamaica, nato nel 1911 come fiaschetteria, con 'mamma Lina' e suo figlio Elio diventò un bar nel primo dopoguerra e, nel giro di poco tempo, divenne il ritrovo preferito di giornalisti, poeti e pittori. Oggi prosegue nella sua tradizione storica e si riconferma un punto di incontro per il fermento culturale e artistico nel cuore di Milano.