Evento culturale
Bea Festival. L'art direction, per aiutare artisti (e aziende) a raccontarsi, in bilico tra idee e tecnologia
Lavorare per un artista o per un'azienda è molto diverso? Forse no. E' una delle curiosità emerse dal workshop 'What do you mean by art direction? L'arte del Set Design' che ha visto protagonisti al Bea - Festival Italiano degli eventi e della Live Communication Claudio Santucci, Designer & Founder Giò Forma, Sergio Pappalettera Direttore Artistico Studio Prodesign, Andrea Migliaccio, Set Designer & Creative Prodea Group e Davide Terlizzi, Creative Director Access Live Communication, moderati da Alessio Olivieri, Creative Director, Punk for Business.
"Che si tratti di un'azienda o di un artista l'approccio è lo stesso - ha affermato Santucci - : in entrambi i casi bisogna comprendere qual è il messaggio da trasmettere".
"In fondo anche le aziende hanno bisogno di raccontarsi o di raccontare una storia", ha dichiarato Migliaccio, sottolineando tuttavia come le imprese tendano a lasciare meno libertà dal punto di vista creativo.
D'accordo su questo punto anche Pappalettera, che ha detto: "A volte non si pensa che lasciare i creativi più liberi di esprimersi permetterebbe di trovare idee migliori e ne beneficierebbe anche la relazione con il committente".
Rispetto al passato, oggi bisogna anche fare i conti con la tecnologia, che tuttavia non deve diventare l'unico 'linguaggio' utilizzato, come ha tenuto a precisare Pappalettera. "Quando ho iniziato a svolgere questa professione non esistevano tutte le opportunità di oggi - ha raccontato il direttore artistico - , sicuramente la tecnologia offre molte più chance, ma il rischio è che gli aspetti tecnologici influiscano sul nostro pensiero".
"Il passaggio dall'ispirazione alla tecnologia necessaria per realizzarla spesso è complicato - ha dichiarato Terlizzi - , è questo il vero problema con cui ci scontriamo tutti i giorni". Senza contare il fatto che non è più sufficiente prendere in considerazione il 'live', ma occorre tenere conto della resa fotografica e sui social di quanto si progetta e si realizza.
"Il nostro lavoro è esprimere la personalità di un artista e allo stesso tempo far immergere lo spettatore in questa personalità, durante quello che più che un concerto è una vera e propria esperienza - ha spiegato Santucci - . La tecnologia è soltanto un ingrediente che va unito agli altri per dare vita a un racconto coerente".
"Dobbiamo riuscire a percepire cosa vuole l'artista e allo stesso tempo farlo percepire al pubblico - ha aggiunto Pappalettera -. L'artista con cui lavori diventa anche il cliente più giudicante".
Ovviamente questo processo presuppone un continuo 'Rework'. "Già, possiamo dire che il 'Rework' è la nostra attitudine!", ha affermato Migliaccio.
Serena Piazzi
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BEA FESTIVAL - PARTNER
Il Festival Italiano degli Eventi e della Live Communication è un evento organizzato da ADC Group
POWERED BY
Punk For Business: ideazione creativa
SPONSOR
Loretoprint: stampe
MAIN PARTNER
Clonwerk: regia
Digivents: app e accrediti
East End Studios: location
Milano Music Consulting: artisti e intrattenimento
New Light: audio e luci
Speciallab: personale e hostess
Sts Communication: video
PARTNER TECNICI
Ba Booth Italia: photobooth
Balsamo: transfer
Coca-Cola Hbc Italia: beverage
Fondazione Birra Moretti: beverage
Galotto: layher
Giò Forma: architetto - progetto palco
Joy Project: effetti speciali
Kimbo: beverage
Laser Entertainment: effetti speciali
Lem International - Silentsystem: cuffie wireless
Modo Rent e Modo Eventi: arredi
MyVote.it: sistema di votazione
nEmoGruppo Architetti: architetto - sale e area expo
Neverest: contributi video
Novital: muletti
Primo Round: social media agency
Souldesigner: selfiebot
Tensotend: tensotrutture
PATROCINIO BEST CATERING AWARDS
Fondazione Gualtiero Marchesi
Food for Good