Evento culturale

La mostra di Bracco ‘The Beauty of Imaging’, prodotta da FeelRouge Worldwide Shows, arriva a Napoli

La mostra, promossa dal Gruppo Bracco per celebrare i suoi 90 anni, inizia la sua seconda tappa presso la Città della Scienza di Napoli, dove rimarrà fino al 6 gennaio 2019. Unendo i linguaggi della scienza e dell’arte ‘The Beauty of Imaging’ racconta la potenza e la bellezza di una delle scoperte più importanti della medicina.

The Beauty of Imaging’ invita i visitatori a esplorare la straordinaria bellezza del corpo umano visto dall’interno, tra storie incredibili, suggestioni visive e laboratori didattici. La mostra è un viaggio al cuore della vita che per la prima volta, usando il linguaggio dell’arte, racconta ai giovani e al grande pubblico il fascino di una delle scoperte più importanti della storia della medicina: la diagnostica per immagini.

Pensata per celebrare nel 2017 alla Triennale di Milano il 90° anniversario del Gruppo Bracco, la mostra sbarca ora a Napoli in un ideale gemellaggio Nord-Sud all’insegna della cultura. “The Beauty of Imaging” rimarrà aperta fino al 6 gennaio 2019 alla Città della Scienza, arricchendo l’offerta dell’esibizione permanente Corporea.

Grazie al Gruppo Bracco, fino al 6 gennaio, i visitatori di Corporea, che coinvolge decine di migliaia di studenti provenienti dalle scuole primarie e secondarie di tutta Italia, potranno vedere con lo stesso biglietto anche “The Beauty of Imaging”, emozionandosi di fronte alla bellezza del corpo umano visto da dentro grazie a Tac, risonanze magnetiche ed ecografie. 

L’obiettivo che ci siamo posti è far conoscere al grande pubblico una disciplina medica ancora poco nota, che però ha un’importanza straordinaria per la vita delle persone in tutto il mondo”, ha affermato Diana Bracco Presidente e Amministratore Delegato del Gruppo Bracco. “Per raggiungerlo abbiamo scelto di usare il linguaggio dell’arte e della divulgazione scientifica comprensibile anche ai più giovani. E per riuscire in questa difficile impresa abbiamo coinvolto dei partner d’eccezione: Marco Balich, che ha curato insieme a FeelRouge Worldwide Shows la supervisione artistica della mostra, lo Studio Giò Forma di Florian Boje e Mauro Belloni che ringrazio di cuore. La storia dell’imaging è davvero incredibile”, ha aggiunto Diana Bracco. “La timeline della mostra ci riporta indietro nel tempo per restituire l'evoluzione della diagnostica: dal primo trattato sul magnetismo di William Gilbert De Magnete, alle anticipazioni degli esperimenti di Roentgen ad opera di Goodspeed e Jennings, fino alla celebre scoperta nel 1895 dei Raggi X avvenuta, come molte delle grandi rivoluzioni scientifiche, per un caso fortunato. In questa vicenda appassionante ci sono anche delle vere eroine come Marie Curie, straordinaria figura di donna e scienziata che mi ha sempre affascinato, e i cui studi sono stati determinanti per l’avvio della medicina nucleare”.

Prodotta da FeelRouge, la mostra nel 2017 vinse il primo premio come miglior 'Evento Culturale' al Bea.

All’inaugurazione della mostra sono intervenuti: Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania, Lucia Fortini, Assessore all’Istruzione Politiche Giovanili Politiche Sociali della regione Campania, Luisa Franzese, Direttore dell’Ufficio Scolastico regionale per la Campania, e Giuseppe Albano, Commissario della Fondazione Idis-Città della scienza.

“The Beauty of Imaging è un grande spazio aperto in cui il visitatore è libero di muoversi esplorando i contenuti resi in forma entertainment / edutainment”, ha spiegato Marco Balich, Chairman Worldwide Shows Corporation. “La Mostra è un inno della vita: parla delle vite salvate grazie alla diagnostica precoce e di un viaggio nella bellezza del corpo umano. La medicina è un tema delicato legato in qualche modo alla malattia, ma qui abbiamo ribaltato il paradigma. Abbiamo immaginato una mostra che usi i codici dell’intrattenimento. Intrattenimento inteso come luogo in cui si comunica attraverso le emozioni che sono solo apparentemente in contrasto con il discorso scientifico. Lavorando con le immagini prodotte dalle tecnologie abbiamo mostrato la bellezza della ricerca scientifica come celebrazione della vita”.

MG