Evento pubblico

Parma Capitale Italiana della Cultura 2020 si è fermata. Le istituzioni emiliane ne chiedono il rinvio al 2021

L’emergenza sanitaria nazionale ha messo in ginocchio anche la manifestazione che a gennaio aveva inaugurato il suo programma culturale, trovandosi costretta a distanza di poco più di un mese a chiudere i battenti.

Parma Capitale della cultura 2020 è ufficialmente sospesa a causa del contagio da Coronavirus, con la conseguente perdita quotidiana di 300 mila euro. Le numerose iniziative legate al riconoscimento (leggi news), che avevano preso il via l'11 gennaio scorso (leggi news), dovranno attendere il termine dell'emergenza sanitaria in corso. Potrebbe essere maggio, più verosimilmente settembre, o forse addirittura l’anno prossimo, come richiesto al ministero sia dalla città, sia dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini e da Destinazione Emilia

La città non sarà più raggiungibile fino al 3 aprile, per via delle restrittive misure anti-contagio da Coronavirus emanate dal Governo. Nonostante questo, c’è chi continua a lavorare, ripensando la programmazione e sperando che almeno la seconda parte dell’anno possa dare i frutti sperati. Le istituzioni emiliane hanno già presentato la richiesta al Ministro del MiBACT Dario Franceschini per prolungare la manifestazione anche nel 2021

Il Ministro sta seguendo di persona la questione, esaminando i risvolti giuridici. L’assegnazione della prossima città è in atto, anche se va detto che diverse città candidate per il 2021 hanno già manifestato la speranza che il tutto possa essere rinviato. 

"È molto difficile pianificare interventi importanti in un quadro di così grande incertezza. Oltre all’emergenza sanitaria, oltre la crisi economica, è possibile che anche al termine dell'emergenza rimanga la percezione e il pregiudizio dall’esterno, un fenomeno che richiede ancora più tempo per essere rimosso. Io però, da ottimista patologico, sono dell’idea che i siti, la bellezza, la cultura prevalgano sempre. Pensiamo alla Francia ad esempio, duramente colpita negli anni scorsi dagli attacchi terroristici (dal Bataclan a Nizza a tanti altri), era davvero diventata una zona sconsigliata. Poi, con il passare dell’emergenza, ha ripreso in breve tempo i suoi numeri e la posizione che le compete nella classifica delle mete più amate di tutto il mondo. Quindi io conto che questa cosa varrà anche per noi. Purtroppo siamo ancora in mezzo al guado" ha dichiarato il Direttore del Comitato per Parma2020 Ezio Zani

Per non disperdere il grande sforzo sin qui compiuto e l’inestimabile patrimonio di eventi messi in cantiere da decine e decine di soggetti che questo grande progetto aveva evocato, lavori in corso per riprogrammare il maggior numero di attività nella seconda metà dell’anno o, in molti casi l’anno prossimo.

«Viviamo un momento di grande difficoltà – commenta l’Assessore alla Cultura del Comune di Parma Michele Guerra –, che investe con particolare forza il mondo della cultura, di fatto chiuso e che, nonostante i lodevoli tentativi di sperimentare canali alternativi di comunicazione e interazione artistica e culturale, è letteralmente travolto dalla terribile situazione che stiamo attraversando. Per quel che riguarda Parma 2020, in queste settimane stiamo prendendo contatto con tutti i responsabili dei progetti e cercheremo insieme di capire come si possa rimodulare il palinsesto di un anno che pare tuttavia gravemente compromesso, in attesa di capire se potremo essere Capitale Italiana della Cultura anche nell’anno 2021, decisione che darebbe a questa rimodulazione un respiro diverso. Siamo grati al Presidente Bonaccini e ai sindaci Reggio Emilia e Piacenza per il loro appello per “Parma 2021” e che l’intera Destinazione Emilia abbia quindi ancora una volta dimostrato l’unità di intenti che continua ad esistere intorno al progetto di Capitale Italiana della Cultura».

Si attende infatti, in tempi auspicabilmente brevi, di conoscere la decisione del Governo circa la possibilità di concedere a Parma di proseguire il suo percorso di Capitale Italiana della Cultura nel 2021, in modo che si possa tentare di recuperare ciò che si perderà quest’anno e si possa giungere ancora più pronti a quella che rimane un’occasione di enorme rilevanza per l’intera area emiliana, oggi così colpita e in generale per il nostro Paese.

In queste settimane il team di Parma 2020 non smetterà un solo giorno di lavorare, seppur a distanza, per valutare tutte le azioni che andranno programmate in relazione al calendario, alle risorse e, in particolare, alla comunicazione di Parma 2020, che verrà intensificata per tenere alta l’attenzione sulla Città, sul territorio e su tutto ciò che riprenderà non appena l’emergenza sarà cessata.