Evento sportivo

Olimpiadi 2026: a Milano anche il pattinaggio di velocità. All'Arena Civica iniziati i test per la fattibilità. Guaineri: "Un'ottima opportunità per la città, ma la decisione finale spetta al Cio"

Un esperimento lungo un mese, in cui lo storico proscenio sportivo meneghino sarà trasformato in un laboratorio dove ricreare un rettangolo di ghiaccio delle stesse dimensioni, 60 metri x 30, di un campo da hockey per poi misurare la tenuta del ghiaccio. Lo ‘speed skating’ si aggiungerebbe così alle gare di pattinaggio di figura e di short track al Forum di Assago, e a quelle di hockey maschile al nuovo palazzetto di Santa Giulia e femminile al Palasharp, oltre alla cerimonia di apertura a San Siro.

Fin dai tempi del dossier di candidatura per le Olimpiadi invernali del 2026, era previsto che a Milano oltre alla cerimonia di apertura a San Siro si svolgessero le gare di hockey maschile al nuovo palazzetto di Santa Giulia e femminile al Palasharp, quelle di pattinaggio di figura e di short track al Forum di Assago. 

A queste discipline potrebbe aggiungersi lo speed skating’, pattinaggio di velocità. Il Comitato olimpico internazionale e la Federazione mondiale del pattinaggio su ghiaccio hanno iniziato questa mattina, 10 febbraio, presso l'Arena Civica la sperimentazione attraverso dei test che saranno utili per capire se sarà possibile trasformare lo storico proscenio sportivo meneghino in una pista di speed skating. I test vengono effettuati nella stessa finestra temporale in cui ci sarà l'evento nel 2026, per simularne la fattibilità in condizioni metereologiche simili.

L’Arena di Milano potrebbe così entrare a far parte degli impianti in dotazione alla città di Milano in vista delle Olimpiadi 2026.

È stata l'assessora allo Sport Roberta Guaineri a confermare lo scenario: "Abbiamo risposto a una richiesta del Cio mettendo a disposizione la struttura per il test. Ovviamente non spetta a Milano la scelta di un eventuale trasferimento delle sedi di gara, ma questa sarebbe un'ottima opportunità per la città, che non pregiudica tra l'altro l'utilizzo dell'Arena da parte degli atleti: quella è e rimane la loro casa".

Un esperimento lungo un mese, in cui l'Arena civica sarà trasformata in un laboratorio in cui verrà ricreato un rettangolo di ghiaccio delle stesse dimensioni, 60 metri x 30, di un campo da hockey. Obiettivo dei tecnici del Comitato olimpico internazionale e della Federazione mondiale di pattinaggio sul ghiaccio: capire se anche così, senza una copertura di protezione, la superficie riuscirà a evitare la formazione di quella patina che renderebbe impossibile promuovere tra cinque anni l'ovale dell'Arena nella sede delle gare di pattinaggio di velocità.

Una decisione, quella di spostare a Milano questa disciplina da Baselga di Piné, che necessita di un investimento da 70 milioni per creare una copertura alla struttura, dettata dalla necessità di contenere i costi e puntare sulla sostenibilità dei Giochi. Milano-Cortina ha promesso di rispettare questo spirito, utilizzando il più possibile impianti esistenti e non lasciando dietro di sé costose cattedrali nel deserto.

"L'Arena non verrebbe coperta e i test in corso sono circoscritti a pochi metri quadrati, solo per verificare di poter realizzare una pista su ghiaccio molto particolare perché non deve avere polvere e deve rimanere liscia per almeno 40 minuti. Se il test sarà superato, bisognerà avviare una procedura di politica sportiva internazionale: il Cio dovrebbe modificare le regole per consentire di svolgere questa competizione all’esterno, perché per le Olimpiadi, ma non per i Mondiali, bisognerebbe gareggiare in uno spazio chiuso" spiega Guaineri

L'assessora Guaineri ha fatto anche il punto sugli altri tre impianti milanesi da utilizzare nel 2026: "Il PalaItalia a Santa Giulia sarà utilizzato per l’hockey maschile su ghiaccio. Ci sarà un tram che collegherà la stazione ferroviaria al palazzetto. Per l’ex Palasharp di Lampugnano, dismesso dal 2012, c’è già stato un bando per la ristrutturazione del palazzetto, ma la gara è stata impugnata e annullata dal Tar. L’udienza del Consiglio di Stato è fissata per l’8 giugno 2021. Ma si tratta di un progetto i cui lavori dureranno pochi mesi, quindi non ci sono criticità sui tempi di completamento delle opere". 

Il Villaggio olimpico, che ospiterà 23.860 persone, infine sorgerà nell’ex scalo Romana, dove Coima ha acquistato l’area dalle Ferrovie dello Stato insieme a a Prada e Covivio, e annunciato che il masterplan del progetto sarà pronto ad aprile. 

E relativamente alla Cerimonia di apertura delle Olimpiadi a San Siro, Guaineri precisa che: "Nel dossier olimpico abbiamo indicato il Meazza, perché il progetto risale al 2018. Il Cio ha già detto che vecchio o nuovo stadio è indifferente".