Video

Eventi
Steve Hasker (Nielsen): L'Italia ce la farà, è un Paese nel quale investire
Per il presidente, global product leadership Nielsen, il nostro paese in passato ha già dimostrato la capacita di sapere uscire dalle situazioni di crisi. E' già successo nel dopo guerra e negli anni '7'0. A latere de Linkontro, il convegno sardo tenutosi a Santa Margherita di Pula (Ca) dal 30 maggio al 2 giugno, il manager ha sottolineato come l'Italia sia un paese sul quale vale la pena di investire perché, grazie alla particolare inclinazione nell'utilizzo dei nuovi device mobili, vi è possibile studiare i comportamenti del nuovo consumatore. Questo è il motivo per cui è stato appena lanciato il Nielsen Online Ratings , il servizio che valuta l'efficacia delle pianificazioni delle campagne online grazie alla partnership con Facebook (vedi notizia del 30 maggio), e verrà presto introdotto il Nielsen Twitter Ratings, la ricerca che misura il rapporto tra tv e l'interazione sociale su Twitter. Una ricerca che misura il numero di persone che twittano in merito a programmi televisivi che contengono spot pubblicitari.
In un mondo sempre più complesso, afferma Hasker, la frammentazione si manifesta nella proliferazione dei canali televisivi sulle diverse piattaforme, sugli altri media e, soprattutto, nell'ambito digitale. Per le aziende diventa quindi più difficile fare arrivare il proprio messaggio a un consumatore sempre più evoluto e sofisticato, che ai mezzi tradizionali ha affiancato i nuovi device mobili. Un'evoluzione che non accenna a rallentare. Si parla già di una nuova rivoluzione generata da nuovi device come, ad esempio, i Google glasses e l'Apple smart watch. Questo significa che il panorama sarà ancora più frammentato.
Il tema del Big Data diventa quindi centrale, e rappresenta più un problema che una soluzione. Il fatto che ci sia una così grande quantità di media a disposizione dei consumatori, e una corrispondente massa di dati, rende il processo di analisi più complesso, anche alla luce delle problematiche relative alla privacy. Uno scenario in cui le aziende devono rivolgersi a società tecnologicamente evolute per comprendere tali complessità e per capire meglio i comportamenti dei nuovi consumatori.
In un mondo sempre più complesso, afferma Hasker, la frammentazione si manifesta nella proliferazione dei canali televisivi sulle diverse piattaforme, sugli altri media e, soprattutto, nell'ambito digitale. Per le aziende diventa quindi più difficile fare arrivare il proprio messaggio a un consumatore sempre più evoluto e sofisticato, che ai mezzi tradizionali ha affiancato i nuovi device mobili. Un'evoluzione che non accenna a rallentare. Si parla già di una nuova rivoluzione generata da nuovi device come, ad esempio, i Google glasses e l'Apple smart watch. Questo significa che il panorama sarà ancora più frammentato.
Il tema del Big Data diventa quindi centrale, e rappresenta più un problema che una soluzione. Il fatto che ci sia una così grande quantità di media a disposizione dei consumatori, e una corrispondente massa di dati, rende il processo di analisi più complesso, anche alla luce delle problematiche relative alla privacy. Uno scenario in cui le aziende devono rivolgersi a società tecnologicamente evolute per comprendere tali complessità e per capire meglio i comportamenti dei nuovi consumatori.