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P.S. Berlusconi: manovra efficienza da 250 mio e nessun cambio ai vertici Mediaset

L'assemblea degli azionisti Mediaset è stata l'occasione per fare il punto sullo stato dell'arte del Gruppo che guarda al futuro con intenti strategici chiari e una politica dei costi al ribasso necessaria a fronteggiare la crisi economica in atto, come spiega ai nostri microfoni Piersilvio Berlusconi, vice presidente Mediaset.

Una manovra da 250 milioni di euro che porterà in tre anni a una razionalizzazione delle risorse e al conseguimento di un sistema di efficienze che rimarranno costanti, senza diminuire la quantità e la qualità del prodotto, e in grado di rivitalizzare un bilancio segnato dalla difficile congiuntura economica.

Smentite dal manager le voci di ristrutturazioni in corso nel management board dell'azienda, soggetto solo alle naturali dinamiche di rinnovamento tipiche delle grandi società. Come anche il rumor che darebbe Maria De Filippi (il cui contratto scade a giugno) in corsa verso Sky definito dal manager 'fantamercato'. Tagli invece sul fronte Grande Fratello, oggetto di sospensione nel prossimo anno in seguito al calo di ascolti e raccolta pubblicitaria.

Buone invece le performance sul fronte pay che, nonostante le difficoltà del mercato della tv a pagamento, si consolida mantenendo la propria base abbonati easy pay oltre i 2 milioni e un Arpu (ricavi medi per abbonato) 2011 a 148 euro (in crescita del 20%) 

In sede di Assemblea oltre all'approvazione del bilancio 2011 (utile netto in calo a 225 milioni, ricavi a 4.250 milioni e indebitamento a 1.775,5 milioni), è stato rinnovato, per scadenza del mandato, il CdA del Gruppo senza alcuna variazione rispetto al precedente. Il nuovo board, nominato sulla base della lista presentata dall'azionista di riferimento Fininvest, è composto da 15 membri e rimarrà in carica fino all'approvazione del bilancio dell'esercizio 2014.

Confermate, oltre a Fedele Confalonieri alla presidenza del Gruppo, anche le cariche di Piersilvio Berlusconi e Giuliano Adreani rispettivamente vice presidente e Ad Mediaset.

Riguardo allo stop al beauty contest per l'assegnazione gratuita delle frequenze del digitale terrestre, il numero due di Mediaset non ha dubbi: “Noi oggi non abbiamo estrema necessità di avere frequenze in piú, ma si tratta di difendere dei diritti che rappresentano un'opportunità per il futuro. E mi sembra assurdo che le due principali aziende che fanno i maggiori investimenti nel settore tv non possano partecipare a un’asta per nuove frequenze". In base a quanto disposto, la gara infatti impone un tetto di 5 multiplex per operatore, soglia che Mediaset e Rai potrebbero raggiungere con la conversione delle frequenze del mobile tv (dbvh) a digitale terrestre se questa avvenisse prima della gara.

L'azienda di Cologno Monzese ha fatto ricorso al Tar del Lazio contro lo stop al beauty contest (leggi news su ADVexpress).

In merito a El Towers, "l'operazione è ottima ed è ben valutata dal mercato", ha affermato il vicepresidente di Mediaset, aggiungendo che quello delle torri "è un mercato in cui ci piace essere anche in termini strategici. Siamo broadcast e come tale siamo presenti sia sulle torri sia sui contenuti". Invece per quanto riguarda Endemol il Biscione non è riuscito ad avere il giusto ruolo: "Non siamo riusciti ad avere il ruolo che pensavamo a livello gestionale e quando la nostra offerta non è stata accettata siamo usciti".

Maria Ferrucci

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