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Reeve (CNMI): 'Con il Fashion Film Festival, focus sullo storytelling anche nella moda'
350, questo il numero dei cortometraggi dedicati alla moda inviati da giovani talenti di tutto il mondo per partecipare alla prima edizione del Fashion Film Festival. Tra questi ne sono stati scelti 70, che sono stati proiettati al Piccolo Teatro Grassi di Milano, nella due giorni (14 e 15 settembre) dedicata all'iniziativa, che ha avuto come cornice la Settimana della Moda milanese e che, fuori concorso, ha ospitato anche film realizzati da importanti brand del settore. 9 invece i vincitori tra i nuovi talenti, suddivisi in varie categorie (i progetti vincenti sono visibili qui).
Ieri, 22 settembre, il cocktail party esclusivo di chiusura della Fashion Week, organizzato alla Triennale, è stato anche l'occasione per celebrare ancora una volta i fashion film grazie al 'Tribute to Visionaries in Fashion Filmmaking'.
A ricevere la speciale menzione nel corso della serata sono stati Showstudio.com, piattaforma digitale fondata dal fotografo e regista Nick Knight, che è stata la prima piattaforma editoriale dell'era digitale a dare spazio al mondo dei fashion film e a iniziare la sperimentazione di questo genere attraverso molteplici linguaggi; Bruno Aveillan, uno dei registi più importanti a livello internazionale nel mondo del fashion filmamaking, e Prada, che attraverso i sodalizi con registi del calibro di Wes Anderson, Roman Polanski, Roman Coppola, è il marchio che più di ogni altro ha contribuito a rafforzare il rapporto tra moda e cinema.
Tra i promotori del Fashion Film Festival la Camera Nazionale della Moda Italiana, e in particolare il Ceo Jane Reeve. Come ha spiegato la manager ai microfoni di ADVexpressTv, venendo dal mondo della comunicazione, Reeve è attenta ai nuovi linguaggi e sicuramente i corti sono un mezzo potente che la moda utilizza per comunicare i propri brand, pertanto è opportuno valorizzarli.
Ieri, 22 settembre, il cocktail party esclusivo di chiusura della Fashion Week, organizzato alla Triennale, è stato anche l'occasione per celebrare ancora una volta i fashion film grazie al 'Tribute to Visionaries in Fashion Filmmaking'.
A ricevere la speciale menzione nel corso della serata sono stati Showstudio.com, piattaforma digitale fondata dal fotografo e regista Nick Knight, che è stata la prima piattaforma editoriale dell'era digitale a dare spazio al mondo dei fashion film e a iniziare la sperimentazione di questo genere attraverso molteplici linguaggi; Bruno Aveillan, uno dei registi più importanti a livello internazionale nel mondo del fashion filmamaking, e Prada, che attraverso i sodalizi con registi del calibro di Wes Anderson, Roman Polanski, Roman Coppola, è il marchio che più di ogni altro ha contribuito a rafforzare il rapporto tra moda e cinema.
Tra i promotori del Fashion Film Festival la Camera Nazionale della Moda Italiana, e in particolare il Ceo Jane Reeve. Come ha spiegato la manager ai microfoni di ADVexpressTv, venendo dal mondo della comunicazione, Reeve è attenta ai nuovi linguaggi e sicuramente i corti sono un mezzo potente che la moda utilizza per comunicare i propri brand, pertanto è opportuno valorizzarli.
Inoltre, come ha sottolineato la manager, dare spazio a un'iniziativa come questa nell'ambito della Fashion Week è un modo per convogliare l'attenzione su altri temi legati alla moda, che non deve essere ridotta a collezioni e sfilate.
Al Fashion Film Festival hanno partecipato giovani che senza l'aiuto di budget consistenti hanno realizzato prodotti di ottimo livello, che per l'alta qualità sono stati in grado di sorprendere la giuria, dove, come ha dichiarato il Ceo della Camera Nazionale della Moda, figuravano personalità di spicco del settore, dal direttore di Vogue Italia Franca Sozzani al regista Luca Guadagnino.
Secondo Jane Reeve, il fatto che siano stati iscritti al concorso film da talenti di tutto il mondo, dalla Thailandia, all'America, passando naturalmente per l'Italia, dedicati a brand altrettanto diversi, è una dimostrazione del fatto che l'utilizzo di questo linguaggio è una tendenza sempre più forte. D'altra parte, se è alta l'attenzione nei confronti dello storytelling, non stupisce che esso abbia un ruolo importante anche nella moda.
Che questo possa essere preludio al riavvicinamento tra le maison del fashion e le agenzie pubblicitarie, che lavorano proprio sullo storytelling? "Potrebbe anche essere", ha chiosato Reeve.
Al Fashion Film Festival hanno partecipato giovani che senza l'aiuto di budget consistenti hanno realizzato prodotti di ottimo livello, che per l'alta qualità sono stati in grado di sorprendere la giuria, dove, come ha dichiarato il Ceo della Camera Nazionale della Moda, figuravano personalità di spicco del settore, dal direttore di Vogue Italia Franca Sozzani al regista Luca Guadagnino.
Secondo Jane Reeve, il fatto che siano stati iscritti al concorso film da talenti di tutto il mondo, dalla Thailandia, all'America, passando naturalmente per l'Italia, dedicati a brand altrettanto diversi, è una dimostrazione del fatto che l'utilizzo di questo linguaggio è una tendenza sempre più forte. D'altra parte, se è alta l'attenzione nei confronti dello storytelling, non stupisce che esso abbia un ruolo importante anche nella moda.
Che questo possa essere preludio al riavvicinamento tra le maison del fashion e le agenzie pubblicitarie, che lavorano proprio sullo storytelling? "Potrebbe anche essere", ha chiosato Reeve.