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Sassoli (UPA): “Bene il 2023 e fiducia nel 2024. Nessun giudizio sulla vicenda Ferragni, un'opportunità per regole più precise. Invito tutte le aziende ad agire con la massima attenzione, trasparenza e responsabilità”

Ai microfoni di ADVexpress, il presidente UPA, Lorenzo Sassoli de’ Bianchi, si dichiara soddisfatto per la chiusura del 2023 con una crescita degli investimenti vicina al +3%, e fiducioso per il 2024. E sul caso Ferragni-Balocco non esprime giudizi ma auspica per un mercato nuovo come quello dell’Influencer Marketing, che ha superato lo scorso anno i 300 milioni di euro, regole più precise che lo equiparino ai mezzi classici come Radio, Tv, Editoria e Outdoor.

A margine della presentazione dell’edizione di Best Brands 2024, il presidente UPA Lorenzo Sassoli de’ Bianchi commenta ai microfoni di ADVexpress l’andamento positivo – superiore alle previsioni dei mesi scorsi – del mercato pubblicitario italiano lo scorso anno e pur senza fornire cifre si dichiara ottimista per il 2024.

“Il 2023 si chiude benE – afferma Sassoli – , è il terzo anno di seguito in cui gli investimenti pubblicitari crescono: una crescita molto buona vicina al +3%. Per quel che riguarda il 2024 noi abbiamo fiducia: non siamo ancora in grado di dare dei dati precisi, ma ci aspettiamo dei risultati in linea con quelli del 2023. L’inflazione si è raffreddata e le aziende e tutto il sistema dovrebbe recuperare un po’ di risorse, per cui sarei soddisfatto se mantenessimo la massa di quei 9 miliardi di euro che le aziende hanno investito lo scorso anno in Italia”.

Un mercato ‘sereno’, dunque, turbato però dalla vicenda che ha coinvolto Chiara Ferragni e che ha messo sotto i riflettori i lati forse un po’ più oscuri del mercato dell’Influencer Marketing. Qualer impatto avrà, o potrebbe avere, su questo mercato? E qual è la visione del presidente UPA sulla questione? Rappresenta la fine di un modo di fare Influencer Marketing o l’inizio di una nuova era forse più matura e consapevole?

“Sono più d’accordo con la seconda di queste ipotesi – risponde Sassoli –: è un mercato giovane, quello degli influencer, ma che è diventato importante superando i 300 milioni di investimento avvicinandosi a quelli della Radio, dell’Editoria o dell’Outdoor. Questo vuol dire che alle aziende interessa. È chiaro che questo mercato nuovo ha bisogno di regole, come tutti i mercati e i sistemi della comunicazione. Non commento la vicenda nello specifico, perché c’è la magistratura che se ne sta occupando e non sarei in grado di formulare dei giudizi, ma credo che rappresenti una grande opportunità per riflettere sul futuro, per mettere regole più precise, e anche per dare alle autorità, in particolare all’AgCom, la possibilità di riconoscere il ruolo degli influencer come dei veri e propri comunicatori e quindi sottoporli alle regole cui sottostanno tutti coloro che comunicano, dai giornali alle reti televisive e radiofoniche e così via”.

Detto questo, prosegue Sassoli, “La raccomandazione da parte degli investitori è massima trasparenza, massima responsabilità e massima attenzione nell’abbinamento tra aspetti commerciali e di solidarietà, soprattutto in un sistema come quello del Web in cui i controlli sono più difficili e quindi gli equivoci si possono creare più facilmente rispetto a quel che avviene nel caso dei mezzi tradizionali. Prendiamo dunque questa vicenda come uno stimolo a far meglio in futuro, perché certamente le aziende continuano a essere interessate agli influencer e alle loro capacità, purché sia sempre dichiarato che si tratta di pubblicità e di promuozione di prodotti e servizi: dobbiamo farlo tutti, come ho detto, con un surplus di responsabilità, attenzione, trasparenza e affidabilità”.