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Intersections, UPA partner dal 2025 con ADCI, IAB Italia e UNA. Travaglia: "In uno scenario in grande trasformazione necessario fare sistema". IA Gen e creatività sotto i riflettori dell'evento, tra possibilità inedite per adv e marketing e nuove sfide
UPA dalla prossima edizione sarà partner di Intersections insieme a IAB Italia, ADCI e UNA. Lo ha dichiarato Marco Travaglia, presidente dell'Organismo che riunisce la maggiori aziende investitrici, sul palco dell'Allianz MiCo, insieme a Stefania Siani, presidente dell'Art Director's Club, Carlo Noseda, Presidente IAB Italia e Davide Arduini, presidente di UNA, in apertura dell'evento che prosegue anhe il 30 ottobre.
L'adesione di UPA, che ha accettato l'invito a diventare, dal 2025, la quarta colonna promotrice dell'evento, in programma l'anno prossimo il 5 e 6 novembre, rappresenta un'importante scommessa vinta dalle Associazioni che hanno voluto e organizzato Intersections, nato dall’unione di IAB Forum e IF! Italians Festival, con punta a rappresentare il più importante momento di confronto per professionisti e giovani talenti del settore marketing e creatività.
"E' necessario un salto culturale per uscire dai confini noti e far crescere l'industry della comunicazione italiana in qualità e in dimensioni. Fondamentale convergere verso obiettivi e visioni comuni" ha dichiarato Stefania Siani.
Sulla stessa linea Travaglia: "In uno scenario in grande trasformazione è necessario fare sistema e creare ponti. Ritengo importante dedicare del tempo di qualità alle attività associative e in questa fase caratterizzata da un grande cambiamento cercare di contribuire tutti a trovarne gli aspetti positivi con un ecosistema".
Anche sull'onda della crescente sinergia e relazione tra le Associazioni di categoria dell'industry e delle stesse Audi, che, a metà ottobre, insieme in audizione dall'AGCOM, hanno fatto un primo passo formale di una collaborazione per mettere in comune le rispettive risorse e lavorare insieme nella prospettiva di offrire al mercato dati sempre più affidabili, arrivando alla Total Campaign e alla Total Audience.
"Lo scenario si ibrida, converge su formati video, testo e audio, che a loro volta si legano nel digitale. Crediamo che Intersections possa diventare anche per UPA una piattaforma di scambio di idee e visioni nell'ambito di un comune obiettivo, l'eccellenza nella comunicazione, che passa anche attraverso l'utilizzo di adeguati strumenti di misurazione" ha aggiunto Travaglia.
Davide Arduini ha ricordato come Intersections sia il frutto dell'unione di IAB Forum e IF! Italians Festival, che possono contare su una grande forza di sistema e su oltre 1000 soci delle tre associazioni.
Carlo Noseda dopo aver ribadito la natura di Intersections come un progetto interassociativo e sistemico, intersezione di punti di vista diversi nel marketing, nella tecnologia e nella creatività, in linea con un nuovo modo di lavorare e di confrontarsi mettendo a fattor comune competenze e capabilities, ha affermato la contrarietà di IAB Italia nei confronti della web tax definita dalla Legge di Bilancio, considerata limitante per le imprese che lavorano nel digitale.
Kantar e il "Blueprint for Brand Growth"
Federico Capeci, CEO di Kantar Italia, ha portato l'attenzione sulle caratteristiche dei brand di successo sintetizzando i risultati del report Blueprint for Brand Growth” che ha preso in considerazione oltre 20.000 marchi a livello mondiale. Lo studio dimostra che i brand crescono se sono Meaningful, Different e Salient per più consumatori, questo tipo di marchi, infatti, registra una penetrazione nel mercato 5 volte superiore rispetto agli altri brand ed ha un vantaggio nella crescita in penetrazione nei prossimi 2 anni.
Inoltre, brand potenti favoriscono la predisposizione delle persone, che genera nove volte la market share di un brand che non ha queste caratteristiche.
Essere percepiti come un marchio diverso crea valore economico, ha sottolineato Capeci: il 56% della capacità di un brand di spuntare un prezzo più alto dei suoi competitor dipende da quanto i consumatori percepiscono quel brand unico e diverso.
Un'altra evidenza spiegata da Capeci è che si realizzano brand di successo quando riescono a generare un percepito, ovvero quando sono meaningful, rispondono a bisogni e creano affinità emotiva. Sono brand unici, che anticipano le tendenze.
Fornendo una fotografia dell'Italia, il CEO di Kantar ha sottolineato: "nel nostro Paese c'è un 15% di aziende con un’equity ancora importante, spesso fatta di notorietà, ma con un future potential basso. Sono dei big cresciuti negli anni '90 che ora devono confrontarsi con il 27% di aziende e di brand con un’equity molto piccola, ma dotati di grande potenziale".
"E' la differenza che fa la differenza" ha affermato Capeci, ricordando che sono tre i fattori che consentono ai brand di fare la differenza sul mercato: la consistency, la coerenza e la capacità di guardare avanti avendo un occhio attento sul mercato per cercare l'efficacia e l'efficienza.
Infine, un interrogativo: l'AI generativa, di cui oggi tanto si parla e che tanto si utilizza, sarà in grado di creare difference per le marche? "Abbiamo testato le campagne IA generated a livello mondiale e abbiamo notato che sono in grado di produrre gradimento, divertimento, di veicolare benefit ma faticano a creare branding perchè incapaci di cogliere una componente di tipo più emotivo".