Mercato
Ai Maori non piace l'Idea dello spot Fiat
La nuova campagna di Fiat Idea, firmata da Leo
Burnett, con
la direzione creativa di Riccardo Robiglio e Paolo De
Matteis, ha quasi sfiorato l'incidente diplomatico con la Nuova
Zelanda. L'interpretazione della danza haka nella versione
ka mate degli All Blacks da parte di un gruppo di mamme, nel mezzo
di una strada cittadina, così come appare nello spot sembra aver offeso la Nuova Zelanda.
Come riporta Raffaella Polato sul Corriere della
Sera di oggi (7 luglio 2006), i rappresentanti della cultura
maori si sono espressi molto duramente nei confronti del
commercial della casa torinese. Garry Nicholas, direttore dell'ente per la cultura maori, vi avrebbe infatti
riscontrato "l'abitudine imperialistica degli italiani che ci vedono come una
popolazione tribale". Non solo l'ente della cultura maori, ma anche
rappresentanti degli organi statali si sono espressi negativamente, e
persino un portavoce del Ministro degli Esteri di Wellington ha definito lo
spot come "culturalmente insensibile e inappropriato".
Dal Lingotto hanno dichiarato immediatamente la
loro disponibilità a porgere le proprie scuse per uno spot che, in
realtà, si voleva proporre come un elogio alla grinta, caratteristica
propria degli All Blacks, la squadra di rugby Neozelandese che ha reso famosa la
haka.
Uno dei motivi scatenanti di
questo incidente sfiorato sembra essere stata la scelta delle interpreti. Pare infatti che la
haka possa essere ballata solo da uomini e che l'esecuzione da parte delle donne
venga concessa solo a seguito di una esplicita autorizzazione.
La campagna è stata ideata solo per il mercato italiano,
difficile quindi per la Leo Burnett immaginare la reazione che avrebbe suscitato
l'utilizzo della danza nello spot. In un simile incidente diplomatico sono già incorse in passato la
Philip Morris, la Lego e una birra belga.