Mercato
Nasce Sbam, l'agenzia creativa di Jakala guidata da Stefano Pagani. Punta sulla radical simplicity e sull'unione di creatività come business problem solver, dati e AI. Italiana ma con vocazione internazionale. 25 clienti, 50 talenti e altri 10 in arrivo
E' operativa sul mercato da ottobre, conta già più di 25 clienti attivi, 50 professionisti creativi tra branding, campagne creative, social, video strategy, influencer marketing e branded entertainment e punta a competere con le più grandi sigle creative, internazionali e non, con un modello snello ma strutturato grazie all'alta seniority e al mindset imprenditoriale del management team e a un'operatività veloce, snella e flessibile.
Parliamo di SBAM (www.sbam.wtf), nuova agenzia creativa frutto dell’unione tra un team di professionisti di lunga esperienza nel mondo creativo e Jakala, gruppo internazionale con 24 anni di esperienza, leader nel marketing data-driven con 520 milioni di ricavi globali e 3000 professionisti in 30 paesi.
La nuova sigla, da business plan, punta a raggiungere il break even e il profitto già nel 2024. A presentarla, questa mattina in conferenza stampa a Palazzo Mellerio, in Corso di Porta Romana a Milano, il Ceo Globale Stefano Pedron (nella foto sopra), che ha spiegato: "Nelle prime fasi del nostro progetto abbiamo investito in tecnologia e AI puntando a scientificizzare il marketing, investendo in un'infrastruttura per essere efficaci e offrire ai clienti misurabilità e comprensione della realtà sempre più complessa, ma crediamo che la creatività sia imprescindibile per dare efficacia al marketing e generare impatto sui risultati dei clienti. Finora siamo cresciuti per acquisizioni, ma questa volta lo scouting di strutture sul mercato non ha portato a risultati abbastanza interessanti". La svolta è stata l'incontro con Stefano Pagani (nella foto sotto), già co-founder di The Big Now, agenzia indipendente poi entrata in Dentsu, dove il manager ha assunto prima la carica di CEO di The Story Lab e successivamente di Senior Vice President e membro dell’executive board di Dentsu Creative.
La nuova agenzia ha un positioning basato sulla radical simplicity, che vede la semplicità come forma più potente di comunicazione per tornare al valore originario delle agenzie come partner per far funzionare il business delle aziende e semplificare i processi. Si distingue sul mercato per la capacità di coniugare il talento creativo con le opportunità offerte dalla Data Transformation e dall’AI, su cui Jakala gioca un ruolo primario a livello globale come competence center a livello europeo per l'AI. Un posizionamento che ha portato una ventina di business, il 70% già nel perimetro di Jakala, l'altro 30% è costituito da nuovi incarichi, come quelli per Virgin Fibra e Cellini Caffè acquisiti tramite gara. Ma ci sono altri business in definizione.
SBAM nasce all'interno della business line Digital&Media di Jakala ed è il risultato di alcuni mesi di lavoro interno per costruire una struttura solida, snella e ambiziosa, che ha riunito i professionisti creativi già presenti, insieme a nuovi acquisti, frutto di una campagna di recruiting che continuerà anche nei prossimi mesi con l'inserimento di altri 10 professionisti, in particolare coppie di art e copy e account director. Per puntare verso un obiettivo ambizioso, diventare un network internazionale, ma l'ambizione parte dall'Italia, che deve restare l'hub di riferimento.
"Creare un’agenzia da zero è un’opportunità rara e rappresenta una grande garanzia di eccellenza per un cliente. SBAM parte in grande, ma senza sovrastrutture: tutta l’attenzione è stata focalizzata sull’identificare un dna di agenzia chiaro e perfettamente rispondente alle esigenze attuali delle aziende. E cioè meno complicazioni e più voglia di costruire valore reciproco abbattendo i muri tra agenzia e azienda” spiega Stefano Pagani, CEO di SBAM, “Con questa nuova sfida vogliamo dimostrare che è possibile creare un’agenzia creativa agile, fresca, brillante ma che allo stesso tempo punti a volumi importanti, a clienti strutturati e a sfide ambiziose. Jakala è il miglior partner possibile per realizzare questo tipo di progetto: per quanto l’azienda oggi conti 520 milioni di euro di ricavi e oltre 3000 dipendenti, la governance e la cultura rimane di tipo imprenditoriale, il che concede visione di lungo periodo, velocità di azione e grande affinità col mio modo di essere e di pensare”.
LA RADICAL SIMPLICITY
La più alta forma di creatività oggi sta nella semplicità: ecco perché al cuore di SBAM c’è la Radical Simplicity. Semplicità che non è mai banalizzazione, ma al contrario è allenata capacità di ascolto delle audience, delle onde culturali, dei linguaggi dei diversi canali, della cultura reale, pop, nella quale tutti viviamo immersi ma che a volte, chiuso nelle slide, chi fa il nostro mestiere rischia di non riuscire più a vedere. Ecco perché in SBAM, una delle skill fondamentali è proprio il saper coniugare il talento creativo da un lato, con le componenti di data transformation ed AI, sulle quali Jakala è uno dei player più credibili e competenti a livello globale.
“Siamo in un’epoca in cui il ruolo e la struttura delle agenzie creative sente la pressione di un’Intelligenza Artificiale sempre più presente nei processi e nei desideri delle aziende. Le risposte possibili alle necessità dei clienti sembrano infinite, c’è un tool per qualsiasi esigenza. Ecco, per me è proprio in questo contesto che torna a emergere con chiarezza il vero ruolo di un’agenzia creativa: in un mondo pieno di risposte, bisogna saper portare al tavolo le domande giuste, e le professionalità adatte a porle” commenta Samanta Giuliani (nella foto), Managing Partner “E così l’Intelligenza Artificiale e il dato non fanno più paura. Al contrario diventano alleati preziosi per rendere ancora più puntuale la delivery e lasciare più spazio al vero valore aggiunto che un’agenzia creativa come SBAM sa dare: il pensiero laterale, umano, e il dna imprenditoriale. Per fare non solo comunicazione, ma vero e proprio business creativo assieme”.
Interrogato dalla stampa sul ruolo dell'intelligenza artificiale generativa, Pedron ha sottolineato: "Non è un modo per risparmiare e per ottenere maggior efficienza, ma una carica che dà dei super poteri ai creativi, che a loro volta sono insostituibili, consentendo loro di concentrarsi su attività ad alto valore aggiunto". L'IA, quindi, come "strumento per riqualificare le professioni, alleggerendole dall'execution, per potersi dedicare alle idee e a sedersi al tavolo con i clienti per analizzare e comprendere le loro esigenze e i loro problemi di business".
MADRELINGUA IN CREATIVE BUSINESS
RESTITUIRE ALLA CREATIVITA' IL RUOLO DI LATERAL INTELLIGENCE CHE RISOLVE I PROBLEMI DI BUSINESS IN MODO CREATIVO
E non a caso al cuore della Radical Simplicity c’è un'ultima parola chiave fondamentale: la cultura - nella sua accezione più pop - che gioca un ruolo cruciale all’interno di SBAM: “La nostra industry è troppo ripiegata su se stessa, e questo porta a un generale appiattimento delle idee, cosa che allontana le persone dalla comunicazione dei brand. Il fatto che la gente sia disposta a pagare un abbonamento premium per non essere interrotta dalla pubblicità ci mostra quanto sia urgente rifocalizzare il ruolo del pensiero creativo, spesso ancora fermo ad approcci TV-centrici pigramente replicati sui social, o distratto da luccicanti ma futili premi di settore. Oggi più che mai dobbiamo ridare alla creatività il suo vero significato di lateral intelligence, la sua vera funzione di business problem solver" spiega Luca Grelli (nella foto) Chief Creative Officer con una carriera creativa internazionale che lo ha portato a Tokyo, New York e Amsterdam in agenzie leggendarie come la W+K delle iconiche campagne di NIKE.
LA CULTURA POP AL CENTRO DEL PENSIERO CREATIVO E I BRAND ALL'INTERNO DELLA CULTURA POP
"Barbie insegna: ridare alla creatività il suo formidabile ruolo di acceleratore di business oggi passa inevitabilmente dall'immergere i brand nella pop culture, nel pensare in termini di branded entertainment, in cui i brand si lasciano contaminare da ogni tipo di linguaggio pop, dal cinema alla musica, a tutto quanto diventa trend anche solo per un giorno." “Bisogna far entrare i brand nella cultura popolare, farli esprimere con un linguaggio contemporaneo” ha dichiarato il creativo, sottolineando che "l’unica storia che conta è quella che la gente racconta" come indica il titolo di un libro ‘La seconda legge dei pop brand’ scritto da Samantha Giuliani con Stefano Pagani, che contiene la Sbam philosophy” e che ha convito il creativo a intraprendere la nuova sfida professionale in Italia presso Jakala.
JAKALA E SBAM: HUMAN DRIVEN, AI POWERED
“Il rumore di fondo dato dal moltiplicarsi di tecnologie e data intelligence è destinato a crescere in maniera esponenziale nei prossimi anni. Guidare i clienti in una costellazione così fitta di opportunità è e sarà sempre più sfidante.” ha commentato Stefano Pedron, Global CEO di Jakala – “Penso che la contaminazione sia davvero la chiave per vincere questa sfida: con la nascita di SBAM, Jakala riconosce nella creatività un ingrediente fondamentale da integrare con la propria capacità riconosciuta nella gestione del dato e dell’AI generativa. Il mix tra queste componenti, entrambe giocate ai massimi livelli, rende la nostra struttura davvero unica sul mercato e la porta a competere con le big della consulenza come Accenture Song, ma anche con le holding come Publicis e WPP anch'esse impegnate a integrare creatività e dati”.