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Coronavirus, quale impatto sull'industry della comunicazione? Nenna (UNA): "Dai clienti prudenza e investimenti posticipati. Dalle agenzie impegno per garantire continuità nel servizio. Situazione complessa, ma no allarmismi"

Il presidente di UNA, Aziende delle Comunicazioni Unite, spiega ad ADVexpress che i clienti dimostrano prudenza di fronte all'allarme coronavirus, posticipando, ma non cancellando, progetti e investimenti e le agenzie si organizzano per essere operative come sempre.  "L'industry più colpita è certamente quella degli eventi - sottolinea Nenna -  ma con un po' di ottimismo si può pensare di tornare alla parità con un rimbalzo nella seconda parte dell'anno quando è ipotizzabile verranno realizzati gli eventi attualmente cancellati".

L'allarme coronavirus che interessa tutto il Nord Italia, il sistema economico, le aziende e gli eventi, tocca anche le imprese creative del Paese. Con quali conseguenze e con quale possibile impatto sull'industry della comunicazione e degli investimenti pubblicitari?

Lo abbiamo chiesto a Emanuele Nenna, presidente di UNA, Aziende delle Comunicazioni Unite, l'associazione che riunisce le principali agenzie creative italiane. "Spero che la situazione di emergenza si allenti e qualche segnale positivo in questa direzione proviene dalle dichiarazioni di alcuni esperti sanitari" - dichiara Nenna -, "nel concreto notiamo un atteggiamento di prudenza da parte di alcuni clienti che posticipano investimenti e progetto in attesa di maggiore chiarezza".

"Notiamo in generale reazioni di estrema prudenza come quelle della Borsa, ma così come le aziende rallentano riunioni e  progetti, chiudono le sedi ma puntano sullo smartworking, anche le agenzie  stanno adottato modalità di lavoro alternative, da remoto, cercando di garantire continuità nel servizio".

"Proprio oggi in una comunicazione agli associati  ho inviato le agenzie aderenti ad UNA a seguire  le linee guida delle autorità competenti in termini di prudenza e prevenzione, ma soprattutto a non drammatizzare ulteriormente e a non lasciarsi andare ad allarmismi eccessivi nonostante la complessità della situazione per non alimentare atteggiamenti di panico irrazionali" ha aggiunto Nenna.

"L'area dell'industry più colpita è certamente quella degli eventi - sottolinea Nenna -  ma con un po' di ottimismo si può pensare di tornare alla parità con un rimbalzo nella seconda parte dell'anno quando è ipotizzabile che vengano realizzati queli eventi che attualmente sono stati cancellati".