Mercato
Nasce Epik, per unire lo storytelling delle marche con l’e-commerce attraverso l’intrattenimento. Una struttura orizzontale di consulenza composta da ‘registi di competenze’. Dieci soci e cinque partner che mirano alla qualità e a margini rilevanti
Presentata questa mattina a Milano EPIK, start up fondata da Massimo Costa, ex Country Manager Italy di WPP e da 9 professionisti della comunicazione, che intende tradurre i punti di forza delle aziende e del made in Italy su diverse piattaforme, attraverso l’intrattenimento.
Core business di EPIK è la gestione dei valori della marca tramite contenuti e film, influencer marketing, commercio online e reputation. Obiettivo annunciato dai ‘registi di competenze’, come amano definirsi in EPIK, è identificare nuovi territori per raccontare brand e aziende. Un approccio, quindi, che va dallo storytelling, attraverso il brand content, all’e-commerce dove l’intrattenimento è la chiave essenziale per attrarre l’interesse dei consumatori e tradurre la loro attenzione in acquisto. A quest’ultimo proposito interessante il punto di vista di Barbara Labate, fondatrice di ReStore: “L’e- commerce in Italia è ancora statico, avulso dal contesto di narrazione dei brand. Il nostro obiettivo è creare un e-commerce sensoriale dove la sfida è coinvolgere, intrattenere, portare all’acquisto e fidelizzare”.
Una sfida importante rivolta agli amministratori delegati delle aziende internazionali e, soprattutto, agli imprenditori italiani e alle loro imprese di cui, spesso, si conosce poco ma che giocano un ruolo di primo piano nell’innovazione e nello sviluppo dell’economia italiana. Un ruolo rilevante anche in termini di responsabilità nei confronti del territorio in cui queste aziende operano. “Ci sono eccellenze nel b-t-b inimmaginabili. Queste eccellenze oggi devono emergere per continuare a crescere e a produrre benessere e occupazione nell’ambiente circostante. Purtroppo, noi italiani siamo bravissimi a non raccontare bene quello che facciamo”. Il nostro obiettivo, quindi, è diventare leader nel supporto alla narrazione di marca attraverso un team eterogeneo”, spiega Massimo Costa, ceo e partner di EPIK. “Vogliamo parlare al tessuto produttivo del Paese, agli imprenditori per i quali ci attendiamo una grande iniezione di fiducia e una nuova propensione al cambiamento. Intendiamo giocare un ruolo rilevante in questa fase di rilancio per l’economia italiana e in quest’ottica il branded content, l’e-commerce, il digitale e la reputation sono le risposte fondamentali alla domanda del mercato”.
“Ci chiamiamo EPIK rifacendoci chiaramente all’epica di Omero, per esempio, che ha stabilito regole per la narrazione valide ancora oggi, dal viaggio dell’eroe, agli ostacoli che deve superare, al successo finale”, dichiara Nicola Lampugnani. “I brand devono tornare ad essere eroi del nostro mondo, devono tornare a sedurre. Cercheremo di raggiungere lo scopo lavorando con registi e sceneggiatori, più che copywriter”.
Nella nota diffusa alla stampa si legge che l’industria dei contenuti ha prodotto in Italia nel periodo pre-pandemia un valore aggiunto di 35 miliardi di euro, pari al 2,2% del Pil (dati Centro studi Confindustria). Questo, a testimonianza di quanto sia alta la domanda da parte dei consumatori, alla quale la nuova struttura intende rispondere in maniera diversa.
Si tratta di una struttura orizzontale dove i soci si differenziano soltanto per l’ambito di pertinenza. E lo hanno dichiarato a chiare lettere: “Siamo partner come uno studio legale. EPIK non è strutturata né si presenta come un’agenzia di pubblicità, ma parla direttamente al tessuto economico e istituzionale del Paese”. Nell’ottica di assicurare servizi end to end collabora su base costante con un network in cui figurano la società di consulenza Long Term Partners/ Occ Strategy, la casa di produzione Indiana Production, la digital native agency Caffeina, la data company Kantar e ReStore, player in Italia nelle soluzioni e-commerce per il largo consumo.
“Questo non significa che l’agenzia non produrrà spot pubblicitari, “dipende dalla finalità e dal loro utilizzo”. “Intendiamo creare un rapporto di fiducia con i nostri clienti – afferma Costa –lavorando su format di cui intendiamo mantenere la proprietà. Se il progetto piace si va avanti insieme, se lo si vuole portare avanti con altri si paga una royalty”. A questo proposito interessante l’affermazione di Costa: “Le gare non ci interessano perché lavoriamo in ambiti e con tempi diversi rispetto alle agenzie di pubblicità”.
L’obiettivo è quindi di puntare alla qualità dei contenuti, siano essi storie di marca, serie tv o altro, con la massima attenzione ai margini che la società dovrà realizzare.
“Siamo già a breakeven – afferma Costa, senza volere citare i clienti già entrati in portafoglio – e, ribadisco, il fatturato non è l’obiettivo”.
Per comprendere meglio l’approccio basta vedere gli ambiti e carriere di provenienza dei soci: management internazionale, broadcast, redazioni di giornali, piattaforme di contenuti editoriali e influencer marketing. “Una peculiarità che rende l’approccio alle marche in ogni fase progettuale e in base alle specifiche esigenze”.
Ne fanno parte, come detto, Massimo Costa, già executive di livello internazionale per diversi gruppi di comunicazione; Nicola Lampugnani, direttore creativo per importanti agenzie italiane, specializzato in contenuti grazie all’esperienza maturata in Discovery; Domenico Grandi, playmaker che gestirà le attività del gruppo e le relazioni con i partner esterni; Barbara Labate, imprenditrice di ReStore, che svilupperà con EPIK nuovi progetti digitali e per l’e-commerce; Dan Wheeldon, un passato da digital strategist nei social media dalla natia Australia poi a Londra e Milano; Aurora Deidda, un focus sul fashion e i social media dopo un’esperienza di 10 anni negli Stati Uniti seguendo griffe come Armani, Versace e Adidas; Giorgia Crepaldi, da ultimo client development director Emea di Vice Media, specializzata su progetti editoriali e di intrattenimento per un pubblico giovane e Francesca Sottilaro, un lungo corso nel giornalismo economico-finanziario e del marketing con il quotidiano ItaliaOggi.
A Gianluigi Bonvini, dell’omonimo studio milanese, è affidata la gestione finanziaria di EPIK. Consigliere e presidente onorario è Marco Costaguta, partner della società di consulenza Long Term Partners/Occ Strategy.
Secondo lo studio Media Reactions 2021 realizzato in 23 paesi da Kantar per misurare il gradimento della pubblicità, l’atteggiamento degli utenti è stato quest’anno più positivo verso i format pubblicitari al cinema, negli eventi sponsorizzati e sui magazine, oltreché verso le attivazioni nei punti di vendita fisici. Un dato che mostra la necessità per gli investitori di ricercare ambienti e media in grado di valorizzare messaggi rilevanti attraverso i contenuti. In particolare, il branded content sui social è stato definito più coinvolgente e meno interruttivo tra le forme di platform advertising. New entry tra i canali pubblicitari più apprezzati, le piattaforme di e-commerce. Nei primi posti della classifica Kantar spicca poi il podcast advertising considerato “di qualità”.
I PARTNER
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Costa/Costaguta: “Una struttura consulenziale e orizzontale, che punta sulla squadra e sulle competenze”
“Raccontare in maniera interessante e rilevante le storie delle aziende, e delle marche che devono essere eroi di questo racconto, attraverso tutte le fasi che lo portano fino al consumatore finale attraverso Branded Content, Influencer Marketing, Brand Reputation ed eCommerce”: questo,
nelle parole di Massimo Costa, il posizionamento di Epik.
Quale il filo conduttore che lega tutti i soci? “Il fatto che non si conoscessero – risponde Costa –. Ci sono allenatori che con molti soldi comprando i più bravi e fanno la squadra del Paris Saint Germain: io mi sento invece più uno di quelli che, come una volta Liedholm, scoprono e danno una chance ai giovani”. A guidare insieme a Costa la squadra di Epik è il presidente onorario Marco Costaguta, che prende come riferimento le strutture degli studi professionali: “Il mondo della comunicazione non le ha vissute – spiega –, ma sono ambiti in cui le competenze vincono sulla gerarchia, e Massimo ha costruito una squadra con competenze straordinarie e variegate”.“Non vogliamo essere una struttura piramidale ma assolutamente orizzontale – conferma Costa –, che si muove come uno studio di consulenza”. Ambiziosi gli obiettivi di crescita per il futuro: “Valutando questo trimestre pensiamo di moltiplicarlo in maniera adeguata per l’anno venturo, arrivando a un fatturato importante e, soprattutto, a un margine molto importante”.
Massimo Costa. Affermato professionista internazionale con esperienza trentennale nel mondo del marketing, del management e della comunicazione. Executive e leader di aziende di servizio in vari mercati per diversi clienti.
Skills: strategie corporate, portfolio, management e M&A
Ceo e country manager Wpp Italia Chairman & ceo Y&R Emea
presidente Assocomunicazione Italia
Chairman & ceo Y&R Brands Italia, ceo Lowe Lintas, Ceo Pirella Goettsche, Lowe
executive vice president Y&R Europe
regional director Y&R Middle East, regional coordinator ColgatePalmolive Tbwa McCann Erickson
Marco Costaguta è partner fondatore di Long Term Partners, boutique di Advisory Personal Counseling che assiste grandi gruppi familiari su questioni inerenti governance e successione, strategia e interventi operativi. Nell’ambito della sua carriera internazionale ha ricoperto per oltre 20 anni il ruolo di director per Bain & Company Milano, gestendo a livello nazionale ed europeo progetti inerenti, in particolare, beni di largo consumo, industrie di processo e private equity. È stato altresì Engagement manager per McKinsey & Co. Milano. A oggi siede nel consiglio di amministrazione di diverse società, ovvero, Erg, Goglio, Rimorchiatori Riuniti, Praesidium Sgr, Hat Sgr, Messaggerie, Eurotech, Fine Foods e DeAgostini.
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Lampugnani: "Convinto dal perfect match su ciò che sarà il racconto di marca del futuro"
Originario di Parma, da 20 anni nel mondo della creatività tra agenzie, start up, brodcaster e progetti editoriali, Nicola Lampugnani è stato creativo e direttore creativo per sigle internazionali e italiane (Bbbdo, Ddb, Armando Testa e Tbwa): si è innamorato del mondo dei contenuti dopo
l’esperienza maturata in Discovery come creative & marketing senior director. Portano la sua firma First Floor Under, casa editrice digitale e spazio eventi di Tbwa Italia e If! (Italians Festival), rassegna indipendente della creatività italiana, di cui è stato cofondatore e che giunge quest’anno alla sua ottava edizione.
Chiamato direttamente da Costa, si è immediatamente convinto della bontà del progetto che nasce con l’obiettivo di mettere il contenuto al centro dello storytelling di marca: in questo senso, spiega ai nostri microfoni, “L'esperienza in Discovery è stata molto utile sia in termini di conoscenza del
prodotto sia di conoscenza del modello con cui il prodotto viene creato, completamente diverso da quello dell'agenzia”. Una conoscenza che intende mettere a frutto in Epik per costruire una nuova filiera per la creazione del contenuto.
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Sottilaro: “Contenuti di marca, e non solo, per dare nuova visibilità alle aziende”
Giornalista professionista, Francesca Sottilaro ha lavorato per oltre 20 anni nell’ambito della stampa quotidiana e della comunicazione: cresciuta nella redazione del quotidiano economico ItaliaOggi di Class Editori, si è occupata di economia, aziende e affari, moda e design per le altre testate del gruppo (MF/Milano Finanza, MfFashion, Class, Capital, Gentleman). Negli ultimi 14 anni si è specializzata nel marketing e nei media per l’inserto Marketing Oggi di ItaliaOggi, e in Epik si occuperà di brand reputation: “Le aziende – afferma – hanno molto desiderio di raccontarsi soprattutto in questo periodo economico: noi crediamo che Epik possa essere la risposta al desiderio di una narrazione diversa e alternativa attraverso i contenuti, di marca e non solo. Gli imprenditori chiedono una nuova visibilità: non solo le ‘liste’ che troviamo sui quotidiani stranieri in cui vengono premiati per l’innovazione. Chiedono, e crediamo che ne abbiano il diritto, di essere raccontati in maniera più ampia”.
Sottilaro punta ad aziende italiane e non solo, spesso note ai soli addetti ai lavori, che meritano invece di avere un nome e che il loro imprenditore riceva la giusta attenzione.
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Labate: “E-commerce sensoriale per coinvolgere e intrattenere il consumatore durante l’intero processo di acquisto”
Fondatrice e ceo di ReStore, tra i pionieri dell’eCommerce per la grande distribuzione in Italia, Barbara Labate è speaker internazionale, ha vinto numerosi premi all’estero dedicati alle start up ed è stata per due volte inclusa nella classifica del network europeo Inspiring Fifty, tra le 50 donne di maggior rilievo nell’hi-tech. Grazie all’apporto dato con ReStore nel periodo pandemico è stata insignita nel 2020 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella del Premio Nazionale per l’Innovazione in Italia.
Forte di queste esperienze ha coniato un nuovo termine: ‘eCommerce sensoriale’. Cosa significa esattamente? “Vuol dire coinvolgere e far partecipare anche i sensi e le emozioni dei consumatori durante il processo di acquisto – la sua risposta –. Un unico discorso, quindi, che parte dal momento in cui si vede un film, un corto o una pubblicità, e che poi viene discusso dagli influencer e che ci intrattiene fino al momento dell’acquisto. Basta cataloghi con prodotti su fondo bianco da acquistare come nei vecchi volantini”.
Labate è stata anche consigliere di Italia Start Up, mentor per TechStar Berlin e advisor dello Iulm Innovation Lab, ha conseguito un Master in International Relations alla Columbia University di New York grazie a una borsa di studio Fulbright assegnata dal Dipartimento di Stato americano.
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Deidda: “Una visione fluida e internazionale, che si allarga ai mondi dell’arte, della musica, del contenuto e del racconto”
Aurora Deidda ha cominciato la sua carriera nell’advertising con Y&R Milano, gruppo Wpp, trasferendosi poi a New York dove ha consolidato la sua esperienza nel settore della comunicazione approdando poi nel mondo del fashion con Armani. Per la griffe milanese è stata brand director responsabile dei marchi giovani del gruppo negli Stati Uniti, proseguendo successivamente da imprenditrice/consulente per marchi quali Versace, Adidas, Alexander Wang, Viktor & Rolf e L’Oreal.
L’amicizia con Massimo Costa l’ha portata ad aderire al progetto Epik dove, racconta, intende portare “Una visione un po’ più allargata rispetto al mercato italiano. La moda, per esempio, è un settore che ha fatto molto bene in relazione a quello che noi vogliamo fare: fluidificare i confini del
settore, allargandolo ai mondi dell’arte, della musica, del contenuto, del racconto, utilizzando personalità di riferimento come influencer e brand creator. Deidda illustra il nuovo approccio che Epik intende perseguire anche grazie alla sua competenza acquisita nell’area dei social media e dell’influencer marketing: “Moda, automotive e lusso già applicano tale approccio con successo, anche in Italia. Ciò non accade invece in settori come il wellness, la tecnologia, l’hospitality: soprattutto, c’è molto lavoro da fare in tutta la filiera che è a monte del prodotto finale di questi mercati verticali”.
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Wheeldon: “Creeremo per ogni segmento connessioni emozionali e rilevanti fondate sui valori di marca”
Dopo oltre 15 anni nell’ambito del digital marketing, con focus su strategia, creatività & leadership, Dan Wheeldon arriva in Epik con la mission di trovare e far emergere i valori delle marche e portarli in superficie sui canali più adatti, “Che si tratti di trovare l’influencer più corretto , i formati più giusti per i diversi social media, o dar vita alle idee che Epik produrrà in modi che la marca stessa non aveva mai considerato prima d’ora. Il mio obiettivo sarà creare connessioni a livello emozionale, fondate sui valori del brand, in modo rilevante per tutti i diversi segmenti di pubblico: parlare alla Gen Z è una cosa, un’altra è farlo con i Millennial o con i Boomer, perché diversi sono i loro valori e i modi di connettersi”.
Originario di Sydney, Australia, dal 2004 si è stabilito a Londra dove ha partecipato alla crescita di diverse agenzie e start up prima di trasferirsi a Milano nel 2017. Da allora ha ricoperto il ruolo di Head of digital per Grey Italia (Wpp) e più di recente è stato Head of strategy di Adglow, società di
social e digital advertising. Parallelamente alla sua vita lavorativa, Wheeldon è supervisore creativo di Hillsong Italia, una Chiesa evangelica contemporanea che punta sul coinvolgimento e la crescita della comunità attraverso la musica e i progetti creativi.
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Crepaldi: “Storie originali, infuse dei valori del brand, autentiche e vicine al consumatore”
“In passato ho sempre avuto la tendenza a tenere il piede schiacciato sull’acceleratore per cambiare modalità e sistemi – dichiara ad ADVexpress Giorgia Crepaldi –: credo che nel mio nuovo ruolo in Epik avrò la possibilità di andare alla mia velocità, cambiando il sistema attuale che porta dalla creatività alla produzione e che è spesso piuttosto slegato”. In particolar modo, grazie alla sua esperienza in Vice Media (la più grande media company indipendente al mondo e network di produzione di contenuti dedicata a un pubblico giovane) e forte della sua conoscenza delle nuove generazioni, Crepaldi lavorerà a fianco di Lampugnani allo sviluppo della produzione di contenuti di intrattenimento. Come? “Non partendo dalle storie che le marche vogliono raccontare ma dalle storie di marca più rilevanti per il pubblico; non parlando più di target ma di audience, di communities e micro- communities (un discorso che non vale solo per le nuove generazioni ma per tutti i contenuti); e cercando di ristabilire una connessione emotiva con chi sta dall’altra parte, basandoci sull’autenticità, la rilevanza e la vicinanza: quindi storie originali che sono sì infuse dei valori del brand ma anche autentiche e capaci di parlare al consumatore”. In Vice Media, Crepaldi ha fatto parte del Growth team internazionale con responsabilità di espansione nelle principali linee di business del gruppo a livello Emea: l’agenzia creativa Virtue, la casa di produzione Pulse films e la divisione dedicata al branded content. Ha guidato team multidisciplinari di talenti nelle principali città europee e in Nord America su un portfolio di aziende tra cui Stellantis, Pernod Ricard e Diageo.
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Grandi: “Un nuovo modello di business per un progetto che rompe con il passato”
Dopo aver ricoperto ruoli crescenti nelle maggiori agenzie italiane e internazional (Armando Testa, Grey United, Bbdo), lavorando a contatto con i più noti marchi del largo consumo, delle telecomunicazioni, della finanza e della moda, Domenico Grandi ha diretto una delle tre business unit di Tbwa ed è stato responsabile del business development di gruppo. In Epik avrà il compito di gestire e affermare sul mercato un modello di business completamente nuovo. “Uno degli elementi che contraddistingue Epik – spiega ad ADVexpress – è proprio un modello di gestione del lavoro diverso: sia per quanto riguarda la nostra struttura, estremamente orizzontale, sia di prodotto che di relazione con i clienti”.
L’unicità di questo modello è “La volontà di rimanere proprietari dei nostri format, e quindi di preservare e proteggere la proprietà intellettuale delle idee di Epik, che è qualcosa di molto diverso rispetto al modo in cui le agenzie lavorano al giorno d’oggi.
Grandi si definisce “Una persona che non ama in generale stare nella confort zone, e per questo ho accettato velocemente la proposta di Massimo Costa di di rompere con il passato e fare qualcosa di rivoluzionario rispetto al mondo delle agenzie”.
Gianluigi Bonvini, dottore commercialista e titolare dell’omonimo studio a Milano, è revisore legale e assiste a tutto tondo imprese italiane e internazionali nella loro crescita. Nell’ambito della sua carriera è stato componente del Consiglio Permanente dell’Osservatorio fiscale di Milano presso la Camera di Commercio, del Collegio sindacale della Azienda Sanitaria Locale in Lombardia, del Collegio dei revisori di fondazioni operanti nel settore della sanità e dell’Organismo di Vigilanza in Enti diversi. Ha inoltre collaborato con Apimilano, l’Associazione piccole e medie imprese di Milano e Provincia.