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Mercato

Nasce il Network Europeo per la Comunicazione di Crisi

Quattro strutture di 4 Paesi europei, le agenzie di comunicazione daviso PR Agency con sede a Bolzano (Italia), Engel&Zimmermann AG (Germania), Rosam.Grünberger Change Communications (Austria) e Van Hulzen Communicatie (Paesi Bassi) hanno unito le forze per formare il Network Europeo. L’obiettivo principale dei membri di CCNE è fornire l’assistenza migliore possibile ai propri clienti in caso di crisi transnazionali soprattutto in ambito F&B.

Quattro agenzie di 4 Paesi europei, le agenzie di comunicazione daviso PR Agency con sede a Bolzano (Italia), Engel&Zimmermann AG (Germania), Rosam.Grünberger Change Communications (Austria) e Van Hulzen Communicatie (Paesi Bassi) hanno unito le forze per formare una rete europea per la comunicazione di crisi. La fondazione del Network è da poco avvenuta durante un incontro a Gaunting, nei pressi di Monaco di Baviera.

CCNE è l’associazione di agenzie europee individuali gestite direttamente dai titolari e che possiedono una comprovata esperienza nella prevenzione e nella comunicazione di crisi nonché una specializzazione nel settore F&B.

L’obiettivo principale dei membri di CCNE è fornire l’assistenza migliore possibile ai propri clienti in caso di crisi transnazionali: “All’inizio sono stati numerosi i confronti interni tra i partner, perché per noi era fondamentale che tutte le agenzie avessero un approccio strategico allineato, così da poterle raccomandare coscienziosamente ai nostri clienti in caso di necessità”, afferma Eva Ploner, fondatrice e titolare di daviso PR agency.

 

La comunicazione di crisi ai tempi dei social network

Il settore del Food & Beverage è particolarmente sensibile alle crisi. “Questo accade per molte ragioni: in primo luogo perché coinvolge molti consumatori, inoltre il tema dell’alimentazione e del mangiare bene è diventato negli ultimi anni molto “politico”. In terzo luogo, le cause della crisi non si limitano al solo prodotto finito, ma coinvolgono tutti i fornitori della filiera. L’ultimo e fondamentale aspetto è che le crisi stanno diventando sempre più dinamiche e complesse, i social media giocano un ruolo davvero decisivo nella rapida e vasta diffusione dei fattori scatenanti la crisi”, afferma Ploner. “In un contesto del genere è più importante che mai essere ben preparati per un’ampia gamma di scenari di crisi”.

Interlocutore locale, raggio d’azione internazionale
Per assistere al meglio i clienti anche all’estero, le agenzie devono avere una conoscenza approfondita del rispettivo panorama mediatico, comunicare fluentemente nella loro lingua madre e avere accesso in ogni momento ad un network locale di avvocati, laboratori o specialisti di informatica forense. “Grazie al nostro network possiamo realizzare quest’ambizione e, soprattutto, saremo in grado di gestire complicati casi internazionali e mandati ad hoc”, precisa Matthias Glötzner, portavoce di CCNE. “Da parte delle aziende abbiamo già ricevuto un feedback molto positivo riguardo al progetto: questo ci ha spinti ad accelerare ulteriormente lo sviluppo del network, investendo tutte le nostre energie. Anche per i nostri clienti provenienti da piccole e medie imprese è evidente come le crisi non si fermino ai confini nazionali.

Mandati ad hoc e prevenzione sistematica delle crisi
Oltre a fornire assistenza su misura, il focus di CCNE risiede anche nello sviluppo di progetti comuni creati per la prevenzione sistematica delle crisi, ad esempio attraverso lo svolgimento di simulazioni di crisi transnazionali. Inoltre, grazie ai meeting regolari tra membri delle diverse agenzie, si garantisce il costante trasferimento di competenze. “Ciò che ci contraddistingue da ogni altro network è il fatto che ogni partner possieda una sede solo nella propria nazione di origine e perciò non vi è alcuna competizione tra i diversi membri”, afferma Ploner. “Questo ci permette di comunicare apertamente per conto dei nostri clienti, costruendo così un network vivo e concreto”.

Espansione verso altri stati membri
Durante il loro primo incontro i quattro membri fondatori hanno concordato che, insieme allo sviluppo di progetti comuni, l’espansione del network avrà la priorità nei prossimi mesi. L’obiettivo prefissato è di raggiungere una copertura con il doppio degli stati entro la fine dell’anno.