Mercato

Nestlé investirà 150 milioni nei prossimi tre anni in Italia. Il suo apporto all’economia del Paese vale oltre 3,6 miliardi di euro (lo 0,2% del Pil italiano). L’ad Travaglia: “Comunicazione fondamentale. Cerchiamo nuovi percorsi di storytelling”

Prima uscita pubblica per Marco Travaglia, nuovo presidente e amministratore delegato Italia e Malta della multinazionale svizzera, che ha presentato i dati dell'indagine Althesys sull'impatto economico e sociale dell'azienda. Il manager (che siede nel consiglio di Upa e di Auditel): “I brand oggi non si scelgono più soltanto sulla base della qualità del prodotto, che deve essere comunque un faro per l'azienda, ma anche e soprattutto per il purpose”. Sul fronte sostenibilità, annunciati 2 miliardi di franchi svizzeri di investimenti per l'innovazione e il passaggio a plastica riciclata. L'obiettivo è avere il 100% degli imballaggi riciclabile o riusabile entro il 2025 e raggiungere zero emissioni di gas serra entro il 2050.

“Senza l'apporto del Gruppo Nestlé, l'Italia sarebbe in recessione tecnica”. Così Marco Travaglia (in foto), nuovo presidente e amministratore delegato Italia e Malta della multinazionale svizzera, sottolinea in estrema sintesi il peso del Gruppo per il sistema economico e sociale del nostro Paese. Il “valore condiviso” generato da Nestlé nel 2018 è stato, infatti, pari a oltre 3,6 miliardi di euro, ovvero lo 0,2% del Pil italiano (a fronte di un fatturato di 2 miliardi di euro). Il dato emerge dall'indagine realizzata dalla società di ricerca economica e consulenza strategica Althesys, che ha misurato il contributo del Gruppo Nestlé considerando le attività svolte in tutte le fasi della filiera e tenendo conto delle ricadute dirette (comprensive del contributo fiscale e delle ricadute occupazionali), indirette (il valore aggiunto dei segmenti a monte e a valle della produzione) e indotte (la maggiore spesa privata e pubblica generata grazie alla ricchezza prodotta) dell'impresa. In particolare le ricadute dirette del Gruppo nel nostro Paese sono stimate in 797 milioni di euro, quelle indirette in 1.771 milioni di euro, mentre quelle indotte in 1.081 milioni di euro. Un risultato importante confermato anche dagli oltre 200 milioni di euro di investimenti in innovazione, formazione, efficienza e ambiente che Nestlé ha fatto nel nostro Paese nel triennio 2017-2019.  “E nel prossimo triennio 2020-2022 investiremo ulteriori 150 milioni di euro in questi settori, circa 50 milioni l'anno”, ha aggiunto Travaglia.

 

La comunicazione asset fondamentale

Altrettanto importante è il valore apportato dal Gruppo Nestlé al mercato della comunicazione. Dai Baci Perugina alle capsule Nespresso, da Nescafè a Kit Kat, dall'acqua S.Pellegrino al pet food a marchio Purina: sono tantissimi i brand su cui il Gruppo concentra i suoi sforzi in comunicazione, ritenuta un asset fondamentale dal nuovo amministratore delegato.“Per me la comunicazione è un settore fondamentale”, ha precisato Travaglia. Il manager siede, tra l'altro, nel consiglio di Upa-Utenti pubblicitari associati e di Auditel, la società che rileva l'audience televisiva in Italia. ”Abbiamo tanti marchi e continueremo a investire nella loro comunicazione cercando nuovi percorsi di storytelling: dobbiamo umanizzare la multinazionale, i brand oggi non si scelgono più soltanto sulla base della qualità del prodotto, che deve essere comunque un faro per l'azienda, ma anche e soprattutto per il 'purpose'. È importante raccontare chi c'è dietro l'azienda, aumentare la fiducia verso i brand e garantire sempre più trasparenza nei confronti dei consumatori”. Quanto ai partner per la comunicazione nella Penisola, è stato nei mesi scorsi definito il passaggio da Mediacom a Dentsu Aegis Network sul fronte media planning & buying mentre tra le agenzie creative coinvolte ci sono Publicis Italy e Wunderman Thompson.

 

L'impegno per l'occupazione e la sostenibilità

Secondo Althesys, il volume d’affari calcolato sulla filiera è pari a 7,5 miliardi di euro, di cui 2,2 generati direttamente dal Gruppo. In sintesi, 1 euro di valore prodotto da Nestlé in Italia genera 4,5 euro sull’intera filiera. Nestlé, come svela l'indagine, versa inoltre alle casse dello Stato tasse e imposte per 1.481 milioni di euro, ovvero circa lo 0,32% del totale delle entrate fiscali del nostro Paese. Inoltre ben il 74% dei fornitori di Nestlé è italiano e il valore condiviso creato nel 2018 da questi fornitori è pari a 378,5 milioni di euro. Non da ultimo, considerando sempre i dati 2018, Nestlé ha corrisposto ai propri dipendenti 1.155 milioni di euro e, analizzando l’intera filiera (tra clienti, fornitori e indotto), si calcolano 6 posti di lavoro per ogni dipendente Nestlé. L'occupazione e la qualità della vita della persone impiegate in Nestlé (sono 4.300 in Italia, in 10 stabilimenti) sono un altro tema cruciale per Marco Travaglia: “Dalla creazione del Global IT Hub di Assago con 150 nuove assunzioni, all’Hub del cioccolato di Perugia, fino a quello della pizza surgelata di Benevento – ha ricordato l'ad di Nestlé -. Questi sono solo alcuni dei grandi traguardi che abbiamo raggiunto in Italia. Tante sono le sfide che ci attendono, ma sono certo che Nestlé saprà continuare a valorizzare il nostro Paese e contribuire al suo sviluppo economico portando le nostre eccellenze in tutti e cinque i continenti”.

Tra le prossime sfide del Gruppo c'è il rafforzamento delle azioni di sostenibilità: Travaglia ha annunciato 2 miliardi di franchi svizzeri di investimenti per l'innovazione e il passaggio a plastica riciclata. L'obiettivo è avere il 100% degli imballaggi riciclabile o riusabile entro il 2025 e il raggiungimento di zero emissioni di gas serra entro il 2050. Negli ultimi ultimi 4 anni le emissioni di gas serra sono già diminuiti di quasi il 40%, presso i primi 100 centri di distribuzione dell'azienda. Nel piano di sostenibilità rientra inoltre il Nestlé Institute of Packaging Sciences, inaugurato lo scorso settembre in Svizzera.

Ma il miglioramento della qualità della vita passa anche attraverso la qualità del cibo. Va in questa direzione l'impegno ad aggiungere nei prodotti Nestlé 750 milioni di porzioni di vegetali e 350 milioni di cereali ricchi di fibre, riducendo ulteriormente zuccheri, sale e grassi saturi (rispettivamente del 5%, del 10% e del 10%). L'obiettivo, con il programma 'Nestlé for Healthier Kids', è aiutare 50 milioni di bambini a vivere in modo più sano entro il 2030.

 

CC