
Mercato
Costa d'Oro rilancia la marca a livello globale e sceglie Marimo per la nuova campagna 'Il laboratorio della passione' e per la nuova visual identity
Costa d’Oro, quarto brand di olio in Italia, ha presentato a Tuttofood un rilancio della marca a livello globale che passa anche dalla nuova visual identity che comunica in modo ancora più incisivo la promessa di naturalità e premiumness del brand,
insieme ai nuovi prodotti a Zero Pesticidi residui.
Il rilancio culminerà nella campagna di prossima uscita “Il Laboratorio della Passione” con cui Costa d’Oro infrange i codici di comunicazione tradizionale ambientando lo spot in un innovativo “oil-bar” in cui i master blender trasportano l’olio
nell’universo visivo della mixology. La campagna e il rinnovamento della visual identity sono stati affidati all'agenzia Marimo.
In costante equilibrio tra passato e futuro orientato alla ontinua sperimentazione di prodotto, Costa d’Oro si posiziona sempre più come marca di giovani e appassionati innovatori.
L'azienda ha inoltre rilanciato la gamma dei classici (L’Extra, L’Extra fruttato leggero e L’Extra non filtrato) prevede da oggi il sistema di tracciabilità in blockchain, per offrire al consumatore ancora più trasparenza e sicurezza su origine e sistema di qualità adottato dall’azienda.
Grazie alla ricerca che nel 2023 ha portato al lancio di “ZERO” a Zero Pesticidi Residui, il primo extra-vergine in Italia con un rigoroso processo di controllo, su ben 192 fitofarmaci, verificato da laboratori esterni e certificato da SGS Italia, Costa d’Oro presenta oggi i primi oli di semi di girasole senza pesticidi residui. Una proposta premium, unica nel mercato italiano nella
categoria degli oli di semi, che testimonia l’impegno a favore della biodiversità e della sicurezza alimentare e arricchisce la linea “Zero” di due nuove referenze: “Zero Olio di Semi di Girasole”, pensato per l’utilizzo sia in padella che a crudo e “Zero Che Fritto!”, olio di girasole alto-oleico per fritture croccanti e leggere.
Gli oli e i prodotti Costa d’Oro si rivolgono a un consumatore moderno, che approccia la cucina in maniera curiosa e creativa ed è attento all’ambiente e al benessere.
L’attenzione all’ambiente è un fattore sempre più determinante nelle scelte d’acquisto dei consumatori: 2 italiani su 3 dichiarano, infatti, di prestare attenzione all’acquisto di prodotti alimentari con caratteristiche di sostenibilità (Nomisma, 2023). Grazie ad una serie di azioni concrete, l’azienda ha ridotto negli ultimi anni il suo impatto ambientale in un settore, quello olivicolo, più che mai colpito dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici: l’eliminazione dei copri-capsula dalle bottiglie ha ridotto del 57% i rifiuti in PVC; l’attenzione all’utilizzo dell’acqua ha consentito un risparmio del 30% sulle risorse idriche; i parametri aziendali di sostenibilità hanno determinato la scelta dei fornitori di logistica e trasporti.

Vanno in questa direzione le nuove bottiglie, non solo impreziosite dal monogramma e dal logo in rilievo e una grafica contemporanea, ma con una forma più snella e maneggevole che permette l’efficientamento logistico e la conseguente riduzione delle emissioni di CO2 in fase di trasporto.
Per la gamma completa di prodotti: https://www.oliocostadoro.com/it/prodotti/
COSTA D’ORO AGLI OLIVICOLTORI ITALIANI: AUMENTARE LA REDDITIVITA’ DELLA FILIERA DELL’OLIO E’ POSSIBILE. BASTA RENDERLA PIU’ SOSTENIBILE
430mila olivi raggiunti dall’attività divulgativa della Planet O-live Academy per promuovere pratiche agricole sostenibili e il 75% di autonomia energetica raggiunta grazie alle rinnovabili. Sono alcuni dei risultati concreti raggiunti da Costa d’Oro, presentati a Milano durante Tuttofood nell’incontro moderato dal giornalista Maurizio
Pescari, con la collaborazione di Assoprol Umbria e la partecipazione di Confagricoltura, Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e Università di Perugia.
Pascal Pinson, CEO di Costa d’Oro, azienda italiana che fa parte del gruppo francese Avril, nato dall’iniziativa del mondo agricolo, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo è arrivare a 1 milione di alberi entro il 2030 per questo dobbiamo continuare a coinvolgere ancor di più gli olivicoltori italiani. Siamo piccoli, ma non per questo dobbiamo desistere. Oggi solo il 10-15% viene
dall’oliva, tutto il resto va sprecato. Questo non è più sostenibile da nessun punto di vista, né ambientale né economico”.
La valorizzazione della filiera olivicola italiana secondo Costa d’Oro passa, dunque, dalla sostenibilità, economica, ambientale e sociale, ed è un’istanza urgente viste le difficoltà del settore.
Due anni fa l’azienda, ha lanciato “Planet O-live”, un piano nazionale di sostenibilità con cui ha fatto da apripista nel settore e vuole ritagliarsi il ruolo di facilitatore dei processi: “Con il lavoro di ricerca della Planet O-live Accademy, che ha coinvolto la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’Università di Perugia e Assoprol – prosegue Pinson - studiamo le pratiche agricole che permettono di valorizzare i terreni rispettando l’ambiente e aumentando la produttività. Ovviamente siamo un’azienda e guardiamo al profitto, ma anche l’agricoltore deve guadagnare. Senza di lui noi non esistiamo”.
PLANET O-LIVE IN CIFRE (REPORT ESG 2023):
430mila alberi raggiunti dalla Planet O-live Academy
158 tons di emissioni CO2 risparmiate
57% in meno di rifiuti in PVC
30% di risorse idriche accantonate
15% in meno di rifiuti plastici
260 controlli annui sui pesticidi
€ 187 milioni di valore economico generato