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Sadoun (Publicis Groupe): “Leo è una moderna costellazione di talenti creativi che unisce la visione umana del network Leo Burnett e l’innovazione di Publicis Worldwide, Human Insights che incontrano l’Artificial Intelligence”

Proprio nel momento in cui la concorrenza punta sulle dimensioni e sull’efficienza dei costi, nel video in cui annuncia la nascita di Leo, la nuova agenzia creata dalla fusione fra Leo Burnett e Publicis Worldwide, il CEO di Publicis Groupe, Arthur Sadoun, mira piuttosto a differenziare la holding francese sul terreno della creatività. E rassicura il fondatore, Leo Burnett, che appare in video nel suo celebre discorso sul giorno in cui il suo nome dovrà essere tolto dalla porta dell’agenzia, che Leo sarà più grande, più forte, e il suo nome sarà su più porte che mai.

“In un momento in cui il nostro principale concorrente passerà il 2025 inseguendo la più grande acquisizione del settore in nome dell’efficienza dei costi e della scalabilità, abbiamo deciso di iniziare l’anno parlando di creatività e cultura – esordisce Arthur Sadoun nel video  con il quale il CEO di Publicis Group ha annunciato la fusione fra Leo Burnett e Publicis
Worldwide
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“Il nostro fondatore, Marcel Bustin Blanchet, diceva che la creatività non cambia. Quello che cambia è tutto ciò che le sta intorno – prosegue Sadoun –. E si può dire che nell’ultimo decennio, in Publicis, abbiamo cambiato tutto, tranne la nostra fede nella creatività. In questa era di dati infiniti e di intelligenza artificiale sempre più potente, sappiamo che il ruolo dell’umanità, delle idee originali e della creatività è in realtà più importante che mai”.

Il CEO sottolinea il sostegno della holding per tutti i suoi brand globali – Saatchi & Saatchi, BBH e Le Pub, e i laboratori creativi come Fallon, The Community o Marcel –, ricordando anche “Le grandi innovazioni realizzate con Le Truc, l’unico collettivo creativo che opera a livello di holding. Oggi stiamo raddoppiando la nostra strategia di marchi creativi forti collegati all’unico ecosistema di dati, media e tecnologia del settore”.

Questi I presupposti da cui nasce Leo, la “Nuova e moderna costellazione creativa di talenti premiati che unisce la visione umana del network Leo Burnett e l’innovazione di Publicis Worldwide. Leo è H.I. che incontra l’A.I. (Human Insights e Artificial Intelligence). Intuizioni e idee umane amplificate dai dati e dalla tecnologia per fare di più, più velocemente, ovunque”.

Con 15.000 menti creative in 90 paesi sotto un’unica leadership, Sadoun anticipa inoltre che “ Leo sarà guidata dai team che hanno reso Publicis Conseil Agenzia dell’Anno a Cannes nel 2024: Agathe Bousquet e Marco Venturelli come co-presidenti, e Gareth Goodall come Chief Strategy Officer.

Concludendo su una nota personale, il manager ricorda di aver avuto “Il privilegio di guidare sia Publicis Worldwide che Leo Burnett. Questo accadeva 10 anni fa, ma da allora ho visto scomparire nomi iconici dei nostri concorrenti. Dalla nostra parte, Publicis è diventato davvero il marchio del nostro gruppo a cui ci uniamo tutti. Credo nel potere dei marchi creativi, semplicemente perché costruiscono cultura, e la cultura è ciò che attrae le menti più brillanti. Unendo Leo Burnett e Publicis Worldwide, unificando il loro spirito e il loro incredibile talento, Leo sarà più grande, più forte, e il suo nome sarà su più porte che mai”.

Il riferimento finale di Sadoun è a un celebre speech tenuto dal fondatore dell’agenzia Leo Burnett, intitolato “Quando dovrete togliere il mio nome dalla porta”.
“Il giorno in cui togliere il mio nome dalla porta sarà quello in cui passerete più tempo a cercare di fare soldi e meno tempo a fare pubblicità, il nostro tipo di pubblicità – affermava Burnett –. Quando perderete quel senso di inquietudine che vi fa sentire che nulla di ciò che fate è mai abbastanza buono. Quando smetterete di costruire su idee forti e vitali e inizierete una linea di produzione di routine. Quando inizierete a credere che, in nome dell’efficienza, uno spirito creativo e l’urgenza di creare possano essere delegati e amministrati, dimenticando che possono solo essere coltivati, stimolati e ispirati.
“Infine, quando perderete il rispetto per l’uomo solitario, quando dimenticherete che è un uomo che, cercando di spingersi sempre più in alto, a volte riesce effettivamente a cogliere, anche solo per un momento, una di quelle stelle calde e irraggiungibili. Quello, ragazzi e ragazze, sarà il momento in cui insisterò perché il mio nome sia tolto dalla porta”.