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Un quadro normativo chiaro, facilitare la diffusione del DAB, i dati della nuova Audiradio e una più massiccia e convinta adesione degli operatori a RadioPlayer: queste le chiavi principali per lo sviluppo della Radio nell’era Digitale

La sfida del DAB rappresenta per il mondo radiofonico una prospettiva e un’opportunità per erogare agli ascoltatori un servizio di maggior qualità, più moderno e pervasivo. Ma di fronte all’evoluzione tecnologica, e di mercato, che gli operatori radiofonici si trovano ad affrontare, la loro richiesta è quella di una regolamentazione chiara e non penalizzante nei confronti di altri media.

Promosso e organizzato da Cattaneo Zanetto Pomposo & Co. (parte di Excellera Advisory Group), si è tenuto ieri presso lo Spazio Academy di Cascina Triulza, a Milano, un incontro moderato da Andrea Biondi, giornalista del Sole24Ore, che ha messo a confronto tutti i principali stakeholder del settore radiofonico per fare il punto sulle sfide tecnologiche del mezzo e lo sviluppo della piattaforma DAB.

 

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“Negli anni la radio è passata attraverso innumerevoli innovazioni – ha esordito Biondi –: dalle trasmissioni in onde corte e medie alla radio Fm, fino all’attuale era digitale che è rappresentata dalla piattaforma DAB. I numeri indicano che il mezzo gode di buona salute: dal punto di vista economico, dei 6,6 miliardi di euro della raccolta pubblicitaria complessiva nei primi 9 mesi dell’anno, la radio con i suoi 297 milioni vale poco più del 4,5 del totale mercato ed è cresciuta in un anno del +7,4% (ndr: per i dati FCP-Assoradio relativi al mese di ottobre (leggi news).

La transizione digitale, ha proseguito Biondi, rappresenta e rappresenterà certamente una novità non solo dal punto di vista tecnologico, ma anche della diversificazione dell’offerta e di una fruizione più agevole da parte degli ascoltatori.

Al primo dei due panel hanno preso parte Massimiliano Capitanio (Commissario AgCom), Anna Maria Genzano (Responsabile Relazioni Istituzionali Consorzio Nazionale EuroDAB), Sergio Natucci (Direttore Generale Consorzio Nazionale DABItalia), Stefano Ciccotti (Chief Tecnology Officer Rai) e Marco Rossignoli (Coordinatore Aeranti-Corallo), affrontando il tema soprattutto da un punto di vista regolamentare.

Ciò che è emerso è che quella del DAB è ancora oggi una sfida, e rappresenta una prospettiva e un’opportunità per erogare ai cittadini un servizio di maggior qualità, più moderno e pervasivo. Per questa ragione, ha spiegato Capitanio, l’Autorità ha deciso a settembre di avviare un’indagine conoscitiva per mappare la situazione e mettere nero su bianco le criticità, con l’obiettivo di armonizzare il settore dal punto di vista normativo.

I partecipanti al panel hanno evidenziato le numerose problematiche che il settore si trova ad affrontare per il vero e proprio avvio dell’era DAB: fra queste, la diversa velocità e la disparità di condizioni normative fra emittenza nazionale e locale, la chiusura pressoché totale nei confronti delle istanze degli operatori da parte del Ministero dell’Impresa e del Made In Italy, la scarsa diffusione degli apparecchi ricevitori (che nonostante un obbligo di
legge fin dal 2021 molte case automobilistiche stanno bypassando), la concorrenza con i giganti del web e gli OTT.

Trasversale a tutti gli interventi è stato poi il tema della prominence dei servizi media audiovisivi e radiofonici (diffusi gratuitamente attraverso DVBT e DAB+) di particolare valore per il pubblico: una recente delibera di AgCom ha indicato infatti linee guida che garantiscano adeguata rilevanza, visibilità e accessibilità a tali servizi sulle Home Page delle Smart Tv, dove questi servizi dovranno essere visibili e accessibili attraverso l’icona blu del Digitale Terrestre. Gli operatori auspicano che lo stesso principio e metodo sia applicato non solo in ambito televisivo ma anche ai display ormai di serie sulla pressoché totalità dei nuovi veicoli, in virtù del fatto che oltre il 50% degli ascolti totali avviene proprio in auto.

 

LE ASPETTATIVE DI EDITORI E CONCESSIONARIE, DA AUDIRADIO A RADIOPLAYER
Il secondo dei panel della giornata è stato dedicato alle nuove sfide del mercato radiofonico alla luce degli sviluppi tecnologici e alle prospettive in termini di ascolti visto che, dal 2025, sarà finalmente misurato dalla ‘nuova’ Audiradio.

Come ha precisato Antonio Martusciello (Presidente di Audiradio), che ha illustrato nei particolari la nuova metodologia di ricerca (ndr: per i dettagli leggi news), la nuova indagine consentirà alla rilevazione degli ascolti di essere qualcosa di più rispetto al passato, garantendo la massima trasparenza che è requisito fondamentale per gli investitori pubblicitaripubblicitari.

Rosario Donato, Direttore Generale Confindustria Radio Televisioni, ha spiegato come il comparto radiofonico si regga su quattro gambe: gli ascolti, che pur positivi non sono sufficienti a valutarne lo stato di salute; le reti e i diversi canali distributivi (DAB, Fm, online, ecc.); la diffusione dei ricevitori e la possibilità per tutto il pubblico di ricevere il segnale; i contenuti, caratterizzati in Italia da un’offerta varia e pluralista.

Anticipando alcuni dati dell’Osservatorio Radio che CRT pubblicherà fra una quindicina di giorni, Donato ha proposto un significativo confronto fra i Big 5 europei (Regno Unito, Francia, Germania e Spagna, oltre all’Italia), dal quale si evince il ritardo e il sottodimensionamento del mercato italiano in termini di risorse, in primis pubblicitarie.

Secondo il Direttore Generale di RDS, Massimiliano Montefusco, il progetto paneuropeo di RadioPlayer (del quale lo stesso Montefusco è Presidente) sia l’unico aggregatore che oggi può garantire la prominence della radio: nessun editore o gruppo editoriale da solo, ha puntualizzato, potrebbe per esempio sviluppare una tecnologia tale capace di costruire gli stessi rapporti diretti con il mondo automotive. Ma non solo, perché RadioPlayer è anche un
app (la cui nuovissima versione è stata rilasciata una settimana fa) su tutti i vari dispositivi come Sky Q, gli Smart Speaker. E che indipendentemente dal sistema di ascolto (Fm, DAB o IP/smartphone) con la presentazione del nuovo SDK nel 2025 consentirà di rtaccogliere una ricchissima mole di dati e metadati, essenziali per personalizzare tanto i contenuti quanto l’advertising.

Pienamente d’accordo con lui Paolo Salvaderi, Amministratore delegato RadioMediaset, che ha confermato la fiducia nel RadioPlayer: “Dobbiamo avere il coraggio di riconoscere che, pur con le differenze fra nazionali e locali, si tratta di uno strumento indispensabile all’intero comparto” ha affermato, invitando quindi tutti i broadcaster ad aderire, comprese le realtà più piccole e locali, eventualmente con l’aiuto e il supporto dei big player proprio in
nome dell’interesse comune. Considerata la sperequazione fra la sofisticazione di gran parte dell’emittenza e la scarsità delle risorse a disposizione (pubblicitarie e non solo), Federico Silvestri, Direttoreb Generale Media & Business Radio 24, ha ribadito quanto evidenziato da Confindustria Radio Televisioni sulla mancanza di una base allargata di investimenti adeguati.

“Il mondo radiofonico ha attraversato una fase di profonda evoluzione e oggi è molto più complesso di solo 10 anni fa – ha dichiarato poi Silvestri –: siamo ormai un mezzo unico ma con molteplici entry point; abbiamo finalmente un JIC; abbiamo le audience; i clienti hanno iniziato a investire su in modo sempre meno tattico e più strategico. La vera sfida sarà quella sui contenuti e sui linguaggi: se non ci adegueremo perderemo competitività”.

“Oggi si è parlato di sviluppo DAB come evolutivo rispetto all’Fm – ha detto Luca Viscardi, Digital Strategist di RTL 102.5 –, ma noi dobbiamo prestare attenzione a ciò che si aspettano i nostri ascoltatori”. E a proposito di convergenza ha ripreso quanto affermato da Silvestri: “Dobbiamo immaginarci un futuro da media company a 360 gradi, che lavora in modo lineare con i programmi tradizionali ma che è allo stesso tempo in grado di declinare
la strtaordinaria ricchezza dei contenuti che produciamo quotidinamente con linguaggi delle altre piattaforme attraverso cui i nostri utenti possono raggiungerci”.

Francesco Pionati, Direttore di Rai Radio 1, ha osservato come la radio sia in grado di trasformarsi ed estendersi al mondo della Tv, dell’Auto, del Digital e degli Smartphone: “Per questo RAI ha concentrato tutti i suoi contenuti in un'unica piattaforma dove utenti possono cercare e trovare ciò che vogliono – ha dichiarato –. Ma non dobbiamo dimenticare che la sua vera forza è l’essenzialità della sua comunicazione, che viene prima dell’aspetto
tecnologico e che garantisce una profondità di relazione con utenti che altri mezzi non hanno”.

Anche per Francesco Dini, Vice-presidente Elemedia e Vice-presidente FIEG, la radio è “Il mezzo che più di ogni altro ha dimostrato resilienza grazie alla sua capacità di avere quei ‘vasi comunicanti’ che le hanno permesso di andare a occupare sempre nuovio spazi. Oggi i contenuti sono il vero motore dello sviluppo e del mercato, ma è necessario che vada avanti per la sua strada senza inseguire gli altri media”.

 

Tommaso Ridolfi