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WPP Group punta sul nostro Paese e investe nel Campus da oltre 30mila mq che riunirà tutte le sigle dalla primavera 2019 nell'area ex Richard Ginori. Per WPP Italia stime di chiusura d'anno a oltre +8%, anche grazie a nuove acquisizioni in arrivo

Un programma di recupero architettonico che darà vita a un nuovo Village in grado di ospitare circa 2.300 dipendenti WPP, provenienti da 65 aziende del Gruppo. Un’operazione di social impact per il rilancio di una periferia urbana e per la creazione di nuove opportunità di business a beneficio di tutta la città e del Sistema Paese. Nessun interesse per WPP Italia a rientrare in ASSOCOM e conclusa in nulla di fatto la trattativa di fusione/acquisizione di Doing.

"In un scenario, quello italiano, di disinvestimento generale e in cui le grandi multinazionali non vedono il nostro Paese come obiettivo per i loro investimenti, WPP va controcorrente e, grazie ai positivi risultati (chiusura d'anno stimata a +8%) prodotti soprattutto con clienti locali che rappresentano il 70% del nostro business, punta proprio sul Belpaese investendo una cifra importante per la realizzazione del Campus Wpp italiano. Il nostro obiettivo, oltre ad essere sempre più un gruppo unico per il cliente, è quello di fare di Wpp Italia un palyer importante per la comunità milanese. E' nei programmi ad esempio la possibilità offerta al Comune di Milano di utilizzare i nostri spazi per eventi e manifestazioni di pubblico interesse. Faremo anche corsi estivi per ragazzi insegnando loro le discipline in cui operiamo quotidianamente, ma sarà anche sede di attività culturali e di charity".

Così il country manager di WPP Italia Massimo Costa introduce il progetto di riqualificazione urbana di un’area di circa 30.000 mq, "35.000 se andasse a buon fine la trattativa in corso per aggiungere altro spazio" ha precisato il manager nella conferenza di presentazione del progetto presso gli uffici temporanei di corso Magenta 85 a Milano, che ospitano la prima linea manageriale delle principali sigle del Gruppo fino alla primavera 2019 in cui inizieranno i trasferimenti del personale WPP.

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Un programma di recupero architettonico degli stabili post industriali dell’area ex Richard Ginori e di una delle torri Richard, da cui prenderà vita il nuovo Village in grado di ospitare circa 2.300 dipendenti WPP su un totale di oltre 2.600, provenienti da 65 aziende del Gruppo la metà delle quali guidate da amministratori delegati donna. I 200 dipendeti romani saranno, sempre nella prossima primavera, trasferiti in un unico building di cui il gruppo è ancora in cerca.

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Il campus permetterà sinergia strategica, gestionale e finanziaria, per massimizzare l’efficienza e dare vita ad uno “stargate” dei servizi WPP a disposizione di tutti i clienti. Un segno urbanistico forte e, allo stesso tempo, una sede di lavoro funzionale e innovativa.

Un nuovo polo della creatività e della cultura per Milano, ma anche un’operazione di social impact per il rilancio di una periferia urbana e per la creazione di nuove opportunità di business a beneficio di tutta la città e del Sistema Paese.

I lavori di recupero urbano e di sviluppo degli spazi sono firmati dallo studio di architettura britannico BDG, che ha curato lavori di tutti i Campus WPP già realizzati a New York e Shangaii e in prossima apertura a Londra, Madrid ed Amsterdam.

Il campus permetterà a WPP Italia di continuare con più facilità il percorso, intrapreso già con diversi clienti, verso un business fatto da sempre più contratti trasversali e team multidisciplinari dedicati che vanno oltre la tradizionale divisione tra agenzie. "Nel campus si inizierà a ragionare per funzioni, non più per sigle che saranno protagoniste di un'ottimizzazione" ha puntualizzato Massimo Costa, ricordando anche che il gruppo rimane comunque sempre interessato a nuove acquisizioni, sempre che se ne presentino le condizioni ottimali. Quello che non è avvenuto relativamente alla lunga trattativa con Doing finita in nulla. "Siamo molto più interessati a realtà già economicamente e finanziariamente consolidate, non siamo un incubatore" ha precisato Costa smentendo inoltre quanto apparso sulla stampa in merito a una collaborazione in corso con Doing per il cliente FCA. Confermato invece l'accordo in fase di trattativa con la società di consulenza Long Term Partners, da cui potrebbe risultare una proficua collaborazione per ambo le parti.

Rispondendo alle domande della stampa in merito a un possibile rientro di WPP Italia in ASSOCOM, Massimo Costa ha escluso che possa avvenire dichiarando: "Personalmente non credo alle associazioni. Abbiamo dato un supporto esterno ad ASSOCOM e la posibilità alle nostre sigle di decidere in autonomia se farvi parte o meno. E tutte hanno manifestato di non essere interessate." Gli fa eco Massimo Beduschi, Ceo e Chairman di GroupM e COO di WPP Italia, precisando che: "Non è stata data nessuna disponibilità di GroupM alla partecipazione al tavolo di lavoro lanciato da ASSOCOM sul tema delle gare media".

Tornando alle finalità del campus, il manager ha aggiunto: "Siamo un business di servizi e il cliente in un unico ambiente avrà la possibilità di accedere a tutti. Il cliente potrà decidere di iniziare a lavorare con noi scegliendo una o più sigle, o aggiungendo servizi in corso d'opera. E' già successo diverse volte. Il nostro approccio è una conseguenza diretta di ciò che il mercato sta chiedendo. Ad oggi sono 7 i clienti con cui abbiamo contratti trasversali, tra cui Campari e Lottomatica a cui se ne aggiungeranno a breve altri di cui ancora non possiamo dare comunicazione." 

Segnali positivi questi che hanno permesso al Gruppo di stimare una chiusura d'anno in Italia con fatturato intorno ai 400 milioni di euro in crescita di oltre il +8%, verso il 2% di crescita stimata per il mercato nel 2018.

Una performance migliore del contesto che WPP Italia mantiene anche su un arco di 10 anni, come precisato da Massimo Beduschi. "Il mercato pubblicitario italiano nell'ultimo decennio è passato da 10 miliardi di euro a 8, di cui 2 prodotti da Google e Facebook, perdendo così il 40%. WPP Italia ha accresciuto il proprio fatturato del 30% nello stesso arco di tempo" ha concluso il manager.

MF