Interviste
Coronavirus. Maggini (VMLY&R): "Ai clienti garantiamo stabilità e qualità. Le aziende sul mercato si dimostrano pragmatiche. E-commerce e connectivity per supportare i consumatori. In comunicazione l'equilibrio è la chiave"
Prosegue con l'intervista a Simona Maggini, Ceo VMLY&R, il giro di microfoni avviato da ADVexpress tra le principali agenzie del mercato per conoscere il loro punto di vista sull'impatto del Coronavirus sul mercato della comunicazione e sull'industry.
Partiamo dal modello di lavoro adottato da WPP e in particolare da VMLY&R per prima, per proseguire le attività. Avete creato delle task force ad hoc per affiancare in modo ancora più efficace i clienti in questa fase?
Più che delle task force speciali stiamo garantendo ai nostri clienti business continuity, che sembra banale ma non è poco, e soprattutto continui update e aggiornamenti sia locali che internazionali. In realtà in questo momento credo siano più importanti la stabilità e la qualità, piuttosto che fantascientifiche soluzioni smart che nessuno è in grado di trovare dietro l’angolo. Il senior management team si tiene in contatto con status meeting quotidiani a ogni fine giornata in cui si affrontano temi importanti, presenti e futuribili.
Come si comportano le imprese clienti in termini di investimenti, progetti, messaggi pubblicitari, strategie e richieste di insight?
Per il momento, tranne casi estremi come il turismo o la ristorazione, direi che prevale un sano senso di pragmatismo e di ascolto/osservazione. Senza nulla togliere al time to market o all’instant marketing che deve cogliere tutte le opportunità che eventualmente si materializzano. Il futuro è ancora incerto, ma non tutto sarà negativo, ne sono convinta.
Le aziende sono chiamate ad essere parte attiva della ripresa e a supportare i consumatori. Quali operazioni, anche di csr, consigliate loro di mettere in campo e quali i mezzi più efficaci?
Come dicevo prima è ancora presto per pensare a interventi sostanziali, ma in generale è chiaro che l’e-commerce e la connectivity sono in un momentum senza precedenti. Tutte le aziende stanno aiutando il Paese come possono e questo grande senso di solidarietà e orgoglio italiano mi auguro non scompaiano quando tutto sarà passato.
Il contesto impone un ripensamento dei linguaggi e dei contenuti delle campagne, spingendo agenzie e aziende verso un nuovo paradigma....
E’ ancora tutto da vedere. Parliamo di poche settimane di emergenza per l’Italia e di pochi giorni per altri paesi. Credo che come sempre l’equilibrio sia la chiave: non affrettarsi in decisioni poco ponderate e non suffragate dai fatti, ma nemmeno restare troppo immobili. Bisogna essere “fluidi” più che mai, ma anche molto molto razionali.
La tua vision sull'impatto del Coronavirus sul mercato pubblicitario e in generale sull'economia del Paese. E' possibile fare previsioni? Quali i settori più coinvolti e quali misure/modelli di business adottare per reagire?
Alcuni cambiamenti sono già in atto e molti ne vedremo in futuro. Alcuni settori stanno avendo un impatto immediato, altri forse lo avranno più nel lungo termine. Non sappiamo però ancora cosa resterà di questo momento e cosa invece sarà solo un effetto passeggero. Mi auguro che questa crisi inneschi meccanismi virtuosi e che non generi panico o pessimismo, che farebbero solo male all’economia in generale. Ricordiamoci sempre che ci sarà un dopo e il dopo sarà più o meno positivo a seconda di quanto saremo bravi ora e nelle prossime settimane.
Uno sguardo all'orizzonte. Consigli all'Italia per ripartire
Ripartiamo per una volta dall’orgoglio e dalla grinta, dall’amor proprio, dalla consapevolezza di quello che stiamo gestendo senza perdere il nostro spirito. Ripartiamo da noi senza dover chiedere scusa, senza recriminare e semplicemente rimboccandoci le maniche. Tutti insieme però.