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The Good Attitude, il manifesto del “buon fare” per migliorare l'emotività sul lavoro e nella vita

La piattaforma di formazione, confronto e collaborazione, creata da Micaela Raimondi e Federica Digiorgio con la missione di sostenere un movimento di cambiamento, accogliendo tutti coloro che desiderano migliorare lo status quo e dare inizio ad una nuova normalità. Secondo il Gallup 2021 Global Emotions Report, il 2020 ha stabilito un record per le emozioni negative, più persone hanno riferito di sentirsi stressate, tristi, arrabbiate e preoccupate. A prima vista potremmo pensare che la colpa è solo della più grande pandemia che ci ha colpiti negli ultimi due anni. Un’analisi più approfondita, invece, rivela che la tendenza in realtà è iniziata quasi 10 anni fa.

Micaela Raimondi e Federica Digiorgio, esperte di marketing e comunicazione, hanno lanciato Il progetto The Good Attitude, che mira a contrastare le emozioni negative nella vita lavorativa e non solo, attraverso la piattaforma multi-content (workshop, podcast e blog) di formazione, confronto e collaborazione sulle pratiche del “buon fare” per sostenere un movimento di cambiamento, accogliendo senza pregiudizi tutti coloro che desiderano dare inizio ad una nuova normalità.

Secondo il Gallup 2021 Global Emotions Report*, il 2020 ha stabilito un record per le emozioni negative, più persone hanno riferito di sentirsi stressate, tristi, arrabbiate e preoccupate. A prima vista potremmo pensare che la colpa è solo della più grande pandemia che ci ha colpiti negli ultimi due anni. Un’analisi più approfondita, invece, rivela che la tendenza in realtà è iniziata quasi 10 anni fa.

Il progetto The Good Attitude, affonda le radici in un’intuizione semplice: cambiare approccio nel proprio agire (professionale e non solo) determina un cambiamento nell’ecosistema e di conseguenza un impatto diretto sul ben-essere (cioè sentirsi a proprio agio all’interno di un contesto).

Per realizzare questo “sogno”, Micaela Raimondi e Federica Digiorgio (in foto), esperte di marketing e comunicazione, hanno lanciato la piattaforma multi-content (workshop, podcast e blog) di formazione, confronto e collaborazione sulle pratiche del “buon fare” per sostenere un movimento di cambiamento, accogliendo senza pregiudizi tutti coloro che desiderano dare inizio ad una nuova normalità.

Le leve sono le soft skill, quell’insieme di capacità e attitudini personali che rendono le competenze di una persona elementi distintivi nella vita e nel mondo del lavoro. Oltre al ‘saper fare’, le founder di The Good Attitude si approcciano al tema del ‘buon fare’, evidenziando e dando esempi su come sviluppare al meglio componenti relazionali che abbiano effetti di propagazione del benessere in sé, nel team, nell’organizzazione. Il presupposto è che sviluppare consapevolezza del proprio ruolo, adottare pratiche di comunicazione positiva, promuovere processi di collaborazione effettivi concorrano ad un impatto sulla realtà personale e professionale, a beneficio dell’intera organizzazione.

The Good Attitude è anche un programma di formazione rivolto alle aziende, ai professionisti e a chiunque desideri cambiare lo status quo. Dalla conoscenza delle strategie di comunicazione non violenta, all’allenamento dell’intelligenza emotiva, allo sviluppo del pensiero laterale, alla maturazione di una leadership gentile, con The Good Attitude si gettano le basi di una nuova forma di approccio al lavoro, dove il potenziale personale si esprime al massimo, con manager del futuro capaci di intraprendere percorsi di valorizzazione per sé e i propri collaboratori.

Il manifesto di The Good Attitude si enuclea con 6 semplici paradigmi ognuno dei quali guida l’ideale di cambiamento che concorre all’applicazione di The Good Attitude.

1. Pratica gentilezza ogni giorno

2. Sii rispettoso e puntuale

3. Agisci individualmente

4. Pensa collettivamente

5. Crea valore

6. Sii coraggioso ma non folle

 

“Credo fortemente che il cambiamento avvenga quando noi iniziamo a cambiare. Nella mia  carriera, ho osservato come il motivo principale di insoddisfazione, frustrazione e insuccesso dipende spesso da attitudini e predisposizioni “nel fare” sbagliate che non permettono di appagare i nostri bisogni”, spiega Micaela Raimondi, co-founder di The Good Attitude, “quindi ho deciso di cambiare prospettiva e iniziato a lavorare sulla capacità di riconoscere e identificare nel modo appropriato e di gestire le mie emozioni e quelle degli altri allo scopo di raggiungere determinati obiettivi. Questo cambiamento ha generato un impatto concreto sul livello del mio “ben-essere” e di soddisfazione delle mie necessità e delle persone con cui ho interagito. Per questo motivo ho deciso di scendere in campo creando la piattaforma The Good Attitude dove trasferire e condividere quello che ho imparato con coloro che vogliono sostenere il cambiamento e migliorare la propria attitudine.”

Prosegue Federica Digiorgio, “l’esigenza di trasformare un’esperienza in un programma di contenuto e azioni è maturato soprattutto nell’arco dell’ultimo anno, in cui siamo stati (s)travolti da nuove pratiche e dinamiche relazionali. Allo spaesamento iniziale è subentrata una risposta concreta: rimettersi in circolo, con tutte le risorse a disposizione e facendo leva sulla propria componente più umana, prima ancora che professionale. Da qui lo studio, la pratica, il naturale desiderio di condivisione che si è trasformato in un progetto multiforme.”