Evento pubblico

Al Base di Milano la prima edizione del festival "Farout": 45 giorni, 38 artisti e collettivi, 7 Paesi coinvolti, 7 prime nazionali

Fino al 24 luglio performance, installazioni e panorami immersivi in cerca di nuovi punti di vista. Tra gli artisti coinvolti nella prima edizione del festival: Anna Rispoli, Corps Citoyen, DOM_, Effetto Larsen, Elisabetta Consonni / Aiep, Extragarbo, Francesca Grilli, Giorgia Ohanesian Nardin, Lotte van der Berg, NONE Collective, Ruggero Franceschini & Zelda Soussan, Seth Honnor / Kaleider e Terraforma.

Iniziato il 10 giugno, proseguirà fino al 24 luglio 2021 al Base la prima edizione di Farout, festival dedicato alla creazione contemporanea: 45 giorni di performing art e installazioni, 38 artisti e collettivi nazionali e internazionali, innumerevoli punti di vista per osservare la Terra da lontano, per spostare la prospettiva e immaginare un futuro di convivenza e co-creazione.

Tra gli artisti coinvolti nella prima edizione del festival: Anna Rispoli, Corps Citoyen, DOM_, Effetto Larsen, Elisabetta Consonni / Aiep, Extragarbo, Francesca Grilli, Giorgia Ohanesian Nardin, Lotte van der Berg, NONE Collective, Ruggero Franceschini & Zelda Soussan, Seth Honnor / Kaleider e Terraforma.

Molto lontano, non convenzionale, non abituale: il festival ideato da Base prende il nome proprio da Farout, il pianeta più distante del sistema solare scoperto ad oggi, perché decidere di fare un festival nel 2021 vuol dire partire per un viaggio verso un altro pianeta, un luogo sconosciuto, dove tutte le regole saltano, dove ci si affaccia sul bordo delle cose che abbiamo sempre fatto per imparare a farne di nuove. La sfida per gli spazi culturali come Base non si limita infatti a uscire indenni dalla pandemia, ma include la comprensione del presente e la trasformazione dei formati tradizionali in esperimenti di futuro.

Con Farout, Base invita a riflettere su nuovi modelli di co-abitazione, co-creazione e co-esistenza tra artisti, natura, città e comunità. Linea guida nella curatela del festival, l’interdisciplinarietà di generi artistici, progetti e sperimentazioni tesi a superare le categorie tradizionali, integrando sempre di più̀ scena, corpo, testo e musica, spaziando fino ai linguaggi connessi alle nuove tecnologie. Farout cerca e rimette in circolo nuove estetiche, nuove forme di pensiero del mondo contemporaneo.

Gli highlights del festival

LUKE JERRAM – GAIA | fino al 12 settembre

Gaia, la nuova installazione dell’artista britannico Luke Jerram che inaugura Farout, mira a creare il cosiddetto overview effect, provocato negli astronauti quando osservano la Terra dallo spazio: un senso di estasi per il pianeta, accompagnato da una profonda comprensione dell'interconnessione di tutta la vita e un rinnovato senso di responsabilità nei confronti della cura dell'ambiente. Osservando la Terra i confini svaniscono, i conflitti che la dividono si ridimensionano e la necessità di creare una società planetaria che se ne prenda cura diventa evidente. La Terra viene percepita come una piccola, fragile sfera della vita, appesa nel vuoto e avvolta da una sottile atmosfera che la protegge dall'ambiente esterno.

Fino al 24 giugno, il panorama immersivo di Luke Jerram sarà circondato da una vera e propria foresta ricreata grazie alla collaborazione con Forestami, il progetto promosso da Città metropolitana di Milano, Comune di Milano, Regione Lombardia, Parco Nord Milano, Parco Agricolo Sud Milano, ERSAF e Fondazione di Comunità Milano, che prevede la messa a dimora di 3 milioni di alberi entro il 2030, per pulire l’aria, migliorare la vita della grande Milano e contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

KALEIDER – A PORTRAIT WITHOUT BORDERS (prima nazionale) | fino al 24 luglio

Kaleider, il centro di produzione inglese che riunisce artisti, scienziati e ricercatori di cui Seth Honnor è direttore artistico, presenta a Base A Portrait Without Borders, un grande murales composto da centinaia di volti provenienti da tutto il mondo. Attraverso la piattaforma online ideata dall’artista, chiunque potrà infatti caricare un proprio selfie, che verrà poi rielaborato grazie a un sistema di AI e disegnato in tempo reale da tre piccoli robot sulla parete dell’auditorium di Base. L’installazione risponde alla necessità di sentirsi più vicini in questo periodo di distanza fisica. Sconosciuti uno accanto all'altro, insieme eppure separati.

NONE COLLECTIVE – CORPI | fino al 24 luglio

None Collective è un’aggregazione di personalità artistiche che sviluppa progetti transmediali nell’intento di interpretare la condizione contemporanea dell’essere nella società digitale. Il collettivo mette tecnologia e architettura al servizio di narrazioni che, esplorando i confini tra identità, consapevolezza e percezione, producono esperienze immersive in bilico tra l’artificiale e l’umano. Al festival None Collective porta Corpi, una mostra che si configura come un invito a ripensare la nostra identità, la nostra natura di esseri umani corporei e la relazione con il mondo che ci circonda, composto di entità diverse in continua comunicazione tra loro. 

LOTTE VAN DEN BERG – WASHING HANDS (prima nazionale) | 21 – 25 giugno

Lotte Van Den Berg abbraccia danza, teatro e cinema, creando uno stile autentico e personale. Nei suoi lavori invita il pubblico a contemplare diverse prospettive e angolazioni, interagendo sia con professionisti che con amatori. Con la performance site specific Washing hands, l’artista riporta il contatto fisico nella pratica quotidiana: invita i partecipanti a sedersi uno di fronte all'altro e a lavarsi le mani a vicenda con il sapone, il rito si carica di senso ed emerge l'opportunità di toccarsi le mani a vicenda.  La performance sarà ambientata nello spazio pubblico: piazza Tirana, luogo di ritrovo e passaggio del quartiere Giambellino.

CORPS CITOYEN – GLI ALTRI | 1 luglio

Corps Citoyen, collettivo italo-tunisino, si avvale di diversi strumenti disciplinari – danza, teatro, poesia, video, animazione, scrittura e ricerca antropologica – per creare nuove narrazioni contemporanee. A Base, con la performance Gli Altri, il collettivo indagherà la percezione dell’Altro attraverso un gioco irriverente sul patrimonio coloniale che riverbera la tradizione occidentale e la scena contemporanea.

FRANCESCA GRILLI – SPARKS | 5 – 8 luglio

L’artista visiva Francesca Grilli lavora con performance e opere video, la cui ricerca esplora l’ambito del suono nelle molteplici implicazioni espressive e percettive. In occasione di Frarout, l’artista darà vita a Sparks, una performance che capovolge la relazione di potere tra l’infanzia e il mondo adulto. In Sparks i bambini diventano portatori di una conoscenza mistica, sono i detentori di poteri magici e conoscono il futuro, quello che gli adulti non conoscono.

ELISABETTA CONSONNI – ALLEANZA DEI CORPI | 14 luglio

Elisabetta Consonni, danzatrice, mappatrice, osservatrice e coreografa con un certo feticismo per lo spazio pubblico e i processi partecipati, si costruisce ostacoli per poterli superare, e danzarci dentro. Negli anni è diventata una fan dei processi contro i prodotti finiti. Propone a Farout una performance creata con AIEP per il progetto Alleanza dei corpi.

EFFETTO LARSEN – POP UP CIVILISATION | 15 – 16 luglio

Effetto Larsen, compagnia teatrale che sviluppa le proprie performance attraverso il linguaggio performativo, l’essere umano e i rapporti interpersonali, porta a Base Pop up Civilisation: un progetto di arte partecipata sui processi decisionali all’interno delle comunità, un gioco dove i partecipanti sono invitati a diventare una comunità originaria e a discutere i principi base di qualsiasi società umana.

ANNA RISPOLI – A CERTAIN VALUE (prima nazionale) | 20 – 21 luglio

L’artista e attivista italiana Anna Rispoli, già parte del trio Zimmerfrei, lavora sulla relazione tra gli esseri umani e la città attraverso pratiche partecipative, performance architettoniche e interventi urbani. Con A certain Value, performance nata da un programma multidisciplinare di workshop condotto insieme alla curatrice Martina Angelotti, i partecipanti metteranno in discussione il loro concetto di condivisione, mutualizzazione e le esperienze di “de-valutazione” e “rivalutazione” nei confronti del gruppo.

La performance atterra a Milano grazie alla progettualità condivisa tra BASE e Zona K.

EXTRAGARBO – ROVìNATI | 22 – 23 LUGLIO

Extragarbo – collettivo di artisti composto da Estelle Coulon, Cosimo Ferrigolo, Gaia Ginevra Giorgi, Edoardo Lazzari, Leonardo Schifino e Theresa Maria Schlichtherle - presenta a Base ROVìNATI a cura di Leonardo Schifino, performance che si sviluppa da una pulsazione interna radicata al terreno e in tensione costante verso lʼalto. La ricostruzione della vita di un pioniere sconosciuto della scena rave anni 90 che in una conversazione si è spacciato come autore di un grande e recente incendio a Venezia. Sulla scena arrivano solo gli elementi più essenziali di questa biografia improbabile. La rovina, il suo potere plastico e gli interrogativi sui significati a cui apre: chi rimane a muoversi/a bruciare? Cosa resta degli spazi che, dopo un lungo incendio di emozioni, si stanno lentamente spegnendo?