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Aimp-Confcommercio entra in Federcongressi

Annunciato a Viareggio, durante l’assemblea che ha aperto la prima Convention nazionale, l’ingresso di Aimp-Confcommercio, l'Associazione italiana meeting planner - professionisti dei convegni, nella Federazione. Si completa così la rappresentanza dell’industria congressuale italiana.
La prima Convention nazionale di Federcongressi, tenutasi tra giovedì 27 e domenica 30 marzo a Viareggio presso il Centro congressi Principe di Piemonte, si è aperta con una bella novità: l’annuncio del prossimo ingresso di Aimp, l’Associazione italiana meeting planner – professionisti dei convegni.

Parodi_Adolfo.jpg"L’ingresso di Aimp, e tramite essa un più stretto rapporto con Confcommercio, come già avviene con Confindustria - commenta il presidente Adolfo Parodi (nella foto) - sarà un fatto molto positivo, per il quale il Comitato esecutivo nell’ultimo anno ha intensamente lavorato e che ora saluta con grande soddisfazione. Desidero anche ringraziare Giovanni Bastianelli, coordinatore nazionale di Confturismo/Confcommercio, per la sensibilità e l’interesse che ha mostrato nei nostri confronti e per il prezioso ruolo di mediazione che ha ricoperto nella vicenda. Da adesso tutti insieme, sulla scia di questa rinnovata e potenziata rappresentatività, ci poniamo l’obiettivo di coinvolgere le istituzioni competenti perché un Cb presto sia alla luce, a vantaggio di tutti gli operatori e della competitività della nostra industria".

Con questa associazione, che peraltro quattro anni fa aveva attivamente partecipato ai lavori preparatori della Federazione, anche il 'cappello' di Confcommercio, sotto cui Aimp stessa opera – entra, di fatto, nella compagine federale, affiancandosi a Confindustria, che attraverso Italcongressi-PCO Italia rappresenta da sempre Federcongressi ai grandi tavoli istituzionali. Si è così realizzata quella completa rappresentatività che non solo qualifica la Federazione a pieno titolo fra le parti sociali del nostro Paese, ma pure ne potenzia azione e autorevolezza. E ciò capita, forse non per caso, proprio in un anno decisivo per le sorti della nostra industria meeting & incentive: l’anno, cioè, in cui Italia for Events (l’organismo interregionale di promozione verso l’incoming congressuale straniero, dal 2006 attivo con grandi risultati presso le fiere internazionali di settore) giunge al termine della sua azione, lasciando agli operatori l’unica obbligatoria strada di un Convention bureau nazionale.

Questo del Convention bureau 'Italia' è argomento annoso e in perenne discussione. Da più parti viene guardato con diffidenza o addirittura con ironia, dato il negativo pregresso del 1994, allorché un omonimo organismo morì subito dopo essere nato. Tuttavia c'è la volontà, da parte dell'intera 'meeting & incentive', di costruire un Convention bureau, per non lasciare priva di coordinamento e di strategia unitaria un'industria che negli ultimi 20 anni è cresciuta notevolmente e che, per far fronte a un’agguerrita concorrenza internazionale, deve dotarsi degli strumenti di cui all’estero ormai tutti, e da molto tempo, dispongono.