Industry
Scavo (Assoeventi-Confindustria): "Il mercato dei congressi, meeting ed eventi è uno dei motori della Lombardia. Il Governo lo ignora"
“Il mercato dei congressi, meeting ed eventi in Lombardia è uno dei motori dell’economia, solo a Milano si calcola che generi circa 800 milioni di euro l’anno (dati ASERI 2016, Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica di Milano) e solo la Design Week 350 milioni (dati Camera di Commercio di Milano). Ma soprattutto contribuisce in modo significativo a creare occupazione di qualità, generare un turismo di ritorno e favorire gli scambi commerciali e la condivisione di conoscenza per le imprese e in ambito scientifico e accademico, spesso con vocazione internazionale. Eventi così complessi necessitano di elevate professionalità, di strutture specializzate e di lunghi tempi di pianificazione. Il settore degli eventi e dei congressi è fermo dai primi mesi del 2020 e senza un adeguato supporto si rischia di vanificare gli investimenti e lo sviluppo di competenze che negli ultimi 20 anni ne hanno fatto uno dei centri più dinamici, in Italia e non solo” sottolinea Gianluca Scavo, vicepresidente Assoeventi (Confindustria).
“Il comparto degli Eventi, del Wedding, dei Meeting e dei Congressi ha delle specificità proprie che purtroppo il Governo continua a non tenere in considerazione e di cui invece dovrebbe tener conto per evitare discriminazioni ai nostri danni. Nell’assenza di uno specifico codice Ateco, che classifichi la peculiare attività economica svolta dalle nostre imprese, veniamo equiparati a settori solo apparentemente simili al nostro, ma che in realtà non lo sono in quanto soltanto gli Eventi, il Wedding, i Meeting e i Congressi necessitano di una programmazione di mesi e di anni”. Lo afferma Michele Boccardi, presidente di Assoeventi, l’associazione di Confindustria dei settori Events, Luxury e Wedding.
“Il ristoro alle imprese - continua Boccardi - predisposto dal Governo seguendo il meccanismo già utilizzato con il decreto Rilancio per il mese di aprile, deve essere parametrato alla perdita effettiva dei ricavi durante tutto l’anno. Il nostro comparto, in conseguenza delle disposizioni contenute nel Dpcm del 4 marzo, versa in uno stato di profondissima crisi, ed i Dpcm successivi del 13 e del 25 ottobre hanno ulteriormente peggiorato la situazione e vanificato ogni speranza di ripresa almeno fino al primo quadrimestre del 2021. Ecco perché il ristoro per le imprese degli Eventi, del Wedding, dei Meeting e dei Congressi non può limitarsi ad un arco temporale ristretto, ma deve essere fatto risalire, con un provvedimento ad hoc, a partire da aprile perché è da quel mese che molte nostre imprese sono a ricavi zero”.