Industry
Il punto sulla industry al Club degli Eventi. Inizio 2025 molto positivo con grande fermento e ritorno alla programmazione. Sul fronte gare un 'modus operandi' delle aziende sempre più virtuoso
Il primo incontro del Club degli Eventi e della Live Communication, dopo la pausa delle festività natalizie, ha visto i soci riunirsi presso l'Hard Rock Café di via Dante a Milano
Dopo il caloroso benvenuto da parte del Presidente di ADC Group Salvatore Sagone, a inaugurare il dibattito il consueto giro di microfono tra i soci, che ha tracciato lo stato dell'arte della event industry italiana dopo un anno, il 2024, che a detta della maggioranza dei presenti è stato espresione di un grande fermento nel settore della live communication, con primi ma significativi segnali positivi anche sul fronte delle gare, a favore di svolgimenti più virtuosi per i quali il Club si batte dalla nascita (leggi news)
"Il 2024 è stato un bell'anno per noi, con una crescita del +22% e il 2025 è iniziato con già tante sfide attive ci proiettano verso un altro anno in crescita double digit. Ci sono alcune sfide importanti su cui stiamo ragionando. In linea di massima l'obiettivo è essere sempre più creativi e cercare di innovare." Così ha iniziato il giro di microfono Simone Tomaello (2night)
Un 2024 chiuso in linea con l'anno precedente per H&A, che, come evidenzia Laura Mancini "aveva registrato una crescita elevatissima nel 2023, difficile da replicare. Il 2025 si presenta come un anno molto sfidante e positivo, e lo dimostra il fatto che siamo già avanti con il fatturato rispetto a quanto preventivato".
Conferme sul grande fermento in atto nel mercato degli eventi anche da Stefano Losco (Piano B): "Anche noi abbiamo chiuso l'anno passato con un +20%. L'anno è iniziato nel migliore dei modi con la conferma di un'importante operazione. Stiamo inoltre sviluppando alcuni progetti proprietari. Vorrei inoltre sottolineare che nelle ultime gare a cui stiamo partecipando, ci sono numeri adeguati di partecipanti. Ancora lontani sul fronte rimborsi in gara, almeno per quanto riguarda il mercato dove lavoriamo noi c'è comunque un riconoscimento e il coinvolgimento di tre, massimno quattro strutture. Negli ultimi uffici acquisti che abbiamo anche frequentato, ho visto un migliore livello di conoscenza dell'industry degli eventi e anche delle nostre problematiche".
Successivamente a prendere parola è Samuele Rasola (Gattinoni) che evidenzia: "Abbiamo chiuso molto bene il 2024, così come è stato l'inizio dell'anno nuovo, nel senso che sono entrati nuovi clienti, soprattutto in ambito automotive, una gara confermata e altri progetti invece in fase di svolgimento. Tra gennaio e febbraio abbiamo esattamente il doppio dei progetti in operativo rispetto al 2024, con la difficoltà, un po' comune ai colleghi degli eventi, di reperire risorse esterne quali project, art. Sul fronte gare mediamente siamo tre o quattro agenzie. Dove saremmo stati in 6 o 7, abbiamo rinunciato. Siamo infine orgogliosi di avere comunicato il rebranding aziendale con uno spot on air ora, che ha come protagonista un parkourista. Difficoltà sicuramente è reperire quelle che sono risorse esterne, quindi project, art."
Per Simone Coggi (Triumph Group International): "Il 2024 è stato un anno eccezionale, soprattutto per gli eventi corporate. Tra Milano e Roma per noi la crescita è stata grandissima. E concordo con il collega di Gattinoni sulla difficoltà di trovare le risorse giuste quando il carico lavorativo è elevato come appunto lo è stato nel 2024. Sul 2025 mi sento di essere più prudente, forse in maniera un po' scaramantica, immagino non sarà un anno di festeggiamenti sfrenati come l'anno scorso."
A prendere la parola poi l'agenzia salita sul terzo gradino del podio del Grand Prix del Bea Italia 2024. Alessia Tousco (YAM112003) ha raccontato: "Nel 2024 abbiamo avuto una crescita pazzesca e abbiamo consolidato tutta una seria anche di processi interni. Abbiamo avuto un autunno molto buono, con tante gare. Siamo partiti con un 2025 scoppiettante. Speriamo continui ad esserlo. Anche per noi sul fronte delle gare c'è un'atmosfera migliore con buoni interlocutori, pochi numeri e gestite correttamente."
Risultati positivi anche per Davide Mazzucchelli (Synapsy) che identifica il 2024 come "un anno molto importante. Di fatto abbiamo fatto una scelta di campo precisa e rischiosa: abbiamo deciso di dimezzare le gare e puntare molto sulla qualità delle gare che abbiamo portato a casa. Questo ci ha portato a risultati in crescita del +30% rispetto al 2023. Continuiamo verso questa direzione e speriamo che sia la strada più corretta."
Elisa Bassi (Newton) dichiara: "Il 2024 per l'area eventi di Newton è stato un anno un po' di corsa, nel senso che buona parte del fatturato l'abbiamo fatto dalla primavera alla fine dell'anno e quindi l'abbiamo fatto correndo e tenendo il fiato. Invece le prospettive del 2025 sono molto positive perché c'è già una pianificazione del fatturato, pari a quanto realizzato lo scorso anno. Siamo molto contenti di vedere il ritorno alla programmazione da parte delle aziende."
A fargli seguito è Gaetano Savio (Lauder), che rileva un "2024 decisamente positivo, con un boost importantissimo nel mese di novembre quando ci siamo aggiudicati una gara molto importante legata alle Olimpiadi, in particolare a uno sponsor del viaggio della Fiamma Olimpica. Chiudiamo lo scorso anno con un fatturato più o meno in linea con le previsioni e in linea con l'anno precedente ma con una struttura migliorata in termini sia di organigramma strutturali che di competenze. Il 2025 è iniziato bene, un po' per la coda lunga del 2024, un po' per le nuove iniziative che stanno arrivando quest'anno. Sul fronte gare, noi abbiamo un vero e proprio vademecum su come affrontarle. Sopra le quattro agenzie non partecipiamo e abbiamo una soglia budget, poi ovvio ci sono delle eccezioni. Il nostro giro d'affari è composto da un consolidato clienti di circa il 70% e il restante 30% sulle gare. Abbiamo uno zoccolo duro di accordi quadro che sono stati rinnovati nell'anno e puntiamo sempre di più al tema della sostenibilità."
Sulle gare gli fa eco Francesca Rigamonti (CwT): "Noi di gare ne facciamo pochissime, quasi nessuna, perché ormai da un bel po' di anni la nostra strategia è quella di andare verso contratti possibilmente pluriennali su clienti multicountry e che garantiscono business consolidati. Il 2024 per il nostro mercato italiano è stato un anno record, tornando ai risultati del 2019. Rispetto a quello che hanno detto i colleghi sulle gare, oggi abbiamo deciso di non partecipare a una gara a livello europeo di un gruppo, guarda caso, Automotive perché a parte i termini di pagamento assurdi andavano a selezionare una lista di sei preferite. Quindi se devo fare una gara e poi essere ogni volta in gara nella gara non ha più senso. Questo è un po' il ragionamento che si sta facendo."
La parola passa all'agenzia vincitrice del Grand Prix del Bea Italia 2024, e che organizzerà insieme ad ADC Group l'edizione 2025. Marco Jannarelli (Next Group), rimanendo sul tema delle gare rileva che: "C'è qualche miglioramento. Molte aziende, lo vediamo anche noi, sembra abbiano recepito le nostre problematiche ed esigenze. Ci sono sempre comunque aziende che invece fanno quello che più gli aggrada con gare con 10-12 agenzie, cosa a cui poi evitiamo come altri di partecipare. Noi dopo un 2023 chiuso a +23%, l'anno scorso siamo cresciuti ancora di un +9,5% sforando come gruppo il tetto dei 70 milioni di fatturato, di cui ovviamente gli eventi rappresentano la maggior parte dei ricavi (circa 53 milioni). Il resto è sostanzialmente rappresentato da attività di loyalty e di promozioni, circa 8 milioni e altri quasi 9 milioni da attività di comunicazione integrata. Abbiamo raggiunto le 200 unità in ufficio, tra Milano e Roma. Il 2025 è già partito alla grande con tantissime attività e progetti particolarmente rilevanti nel primo semestre."
Segue Antonio Ferrara, (Just People), che dichiara: "Il 2024 è stato eccezionale per i numeri. Anche noi ci allineiamo, abbiamo fatto oltre il +30% e le previsioni per il 2025 sono comunque molto buone perché cresceremo ancora sicuramente a doppia cifra, in virtù di contratti e di gare vinte già nel 2024 anche su base biennale, con progetti e budget già messi praticamente sul piatto. Gli eventi hanno avuto una nuova vita dopo il covi. Le aziende hanno capito sempre di più quanto sia importante abbattere le distanze con il consumatore finale. Nel 2024 noi abbiamo certificato l'agenzia ISO 91001, 141001, 451001 e quest'anno fra poco dovremo certificare anche con l'ISO 20121 per quanto riguarda appunto gli eventi sostenibili. È un percorso che stiamo facendo, continuiamo a fare e speriamo sempre con questi risultati."
Andamento positivo anche per Andrea De Micheli (Casta Diva), il cui gruppo è stato protagonista ultimamente di diverse strategiche acquisizioni relative a segmenti differenti della event industry: "E' un mercato molto frammentato e quindi tende naturalmente a coagularsi in alcune realtà che possono avere una visione un po' diversa da quella che io stesso avevo qualche anno fa, che era quella di fare il proprio mestiere e basta. Adesso, un po' perché siamo andati in borsa, un po' perché abbiamo aperto in vari paesi all'estero, ci viene forse un po' più naturale pensare di aggregare un po' di persone. Però poi dà anche dei vantaggi perché credo che adesso probabilmente siamo diventati tra i leader del mercato. Negli eventi c'è stata una bella crescita, e anche noi lo confermiamo per il nostro gruppo. E' un momento, questo inizio d'anno, molto positivo come dicono tutti i colleghi. Siamo in molte gare e per fortuna ne vinciamo anche. Sulle gare io non ho notato tutti questi comportamenti virtuosi, ma probabilmente diupende molto dai contesti."
Continua Andrea Camporesi (Free Event): "Noi siamo una realtà più piccola. Siamo cresciuti lo scorso anno del +32%, quindi siamo felici, abbiamo un giro d'affari che si aggira intorno ai 5-6 milioni di euro. La scorsa settimana è stato eletto il nuovo direttivo, tutto al femminile, quindi avremo una certificazione a breve anche delle pari opportunità e questo è assolutamente un motivo d'orgoglio per la nostra piccola agenzia che lo scorso anno è sbarcata anche nel territorio londinese. La grande mission di quest'anno è quella di portare anche su quel tipo di mercato la nostra esperienza, che ormai è ventennale. Mi allineo a quello che ha detto qualche minuto da Simone Coggi: anche noi siamo partiti in maniera un po' più lenta rispetto allo scorso anno, stanno arrivando adesso gare importanti per la primavera e l'estate, e anche noi, come altri colleghi, non partecipiamo a gare dove le agenzie sono più di 5."
Sentiment positivo anche per Ninetynine. A intervenire è stato Nicola Di Tullio: "Siamo molto contenti dell'anno che si è chiuso. Ovviamente abbiamo una situazione molto positiva anche per quest'anno. Stiamo cercando di innovare anche l'approccio, la gestione del mercato. Quindi siamo molto contenti. Io vengo da un'esperienza internazionale legata a cose che hanno a che fare con la tecnologia e anche con lo sviluppo di progetti legati all'arte contemporanea. Crediamo che per paesi come l'Italia, il legame con la cultura, con l'arte, con l'arte contemporanea sia veramente importante. Noi stiamo lavorando in questo momento con clienti storici. Generalmente non partecipiamo a molte gare. In genere partecipiamo a gare con clienti con cui abbiamo una fidelizzazione molto forte. Abbiamo una parte dell'agenzia che stiamo sviluppando sempre di più, che si occupa di rigenerazione sociale e urbana. Veniamo da un'esperienza recente su Napoli in cui abbiamo inaugurato uno spazio su cui abbiamo investito dei soldi nostri con un approccio alla produzione di contenuti e di eventi che abbia anche una funzione sociale di rigenerazione del territorio. Ci sarà, non posso svelarlo, una sorpresa molto interessante per i prossimi mesi e sarà una delle nostre attività su cui ci focalizzeremo di più oltre a quelle che stiamo già facendo. Quindi vediamo con ottimismo il futuro."
Dal lato dei partner è Giovanni Conrotto (Modo), a intervenire dichiarando che loro hanno avuto "un anno pazzesco. Abbiamo fatto +27% come gruppo, sfiorando i 19 milioni di fatturato. Gennaio è incominciato molto bene, quindi siamo positivi anche sul 2025. Quest'anno noi investiamo sulle persone e sposteremo il nostro cronoprogramma giornaliero di 72 ore, mentre oggi ci sono fino a 400 persone solo da noi, che non sanno fino alle 17.30 del pomeriggio del giorno precedente, cosa faranno il giorno successivo. Questo porterà difficoltà, poterà a perdere dei clienti, tanti probabilmente, perché non si potranno più fare variazioni, troppe variazioni. Immaginate che tutte le volte che un'agenzia chiede un cambio di orario, un cambio di consegna, un cambio per aggiungere 100 forchette, 10 coperti, ci sono dietro delle persone che rinunciano a qualcosa di importante".
Un altro grande progetto di Modo dedicato ai lavoratori lo ha raccontato il socio Lorenzo Bassi: "Nel 2024 abbiamo avuto l'opportunità di aprire uno grande spazio eventi a Torino: 9.000 metri quadri coperti, un'area complessiva di 21.000 metri quadri, a cui ci siamo approcciati con l'idea di non cambiare il mondo degli eventi, però dentro quelle mura vorremmo che determinate dinamiche, a beneficio di tutti quanti, venissero gestite con un po' più di attenzione verso i lavoratori. Purtroppo noi abbiamo questo forte imprinting di solitarietà verso quelli che stanno un po' al di sotto del vostro livello, considerando che dipendiamo da voi e siamo orgogliosissimi di lavorare per voi, però tante volte siamo in difficoltà, dobbiamo lavorare un po' più insieme per risolvere certe criticità".
A prender parola è anche Luca Legnani (Papillon) che evidenzia: "Dopo un buon 2024, il 2025 inizia con tantissime forze che si stanno aprendo. Quindi devo dirvi meglio di ogni più ottimistica previsione, proprio nell'anno che compiamo 35 anni di attività. Sottolineo però che, a differenza di quanto fatto notare dai colleghi delle agenzie di eventi, per noi appartenenti al mondo dei servizi non è pervenuto tutto questo virtuosismo. Quando voi avete le vostre attività chiare, per noi ancora non lo sono. Ho sentito parlare di programmazione prima, cos'è? Una cosa che noi assolutamente non abbiamo. Ho sentito parlare di gare con 2-3 player, noi ne abbiamo normalmente 5-6 e la cosa divertente è che di quei 5-6, 3 sono codici ATECO. Quindi c'è la giungla nel mondo dei servizi. Ci auguriamo che questa onda virtuosa arrivi anche sui nostri servizi".
Stefania Spagnuolo (SPA Style): "L'80% del nostro fatturato è legato allo staff che tutti voi, bene o male, utilizzate. Effettivamente, come dicevano i colleghi dei servizi, la problematica nostra non è l'organizzazione, ma la programmazione. In realtà dopo 20 anni ci siamo abituati e lavoriamo meglio sul breve che sul lungo periodo. Il nostro fatturato 2024 è stato in linea con il 2023. Per noi è stato molto positivo perché negli ultimi tre anni si è raddoppiato ogni anno. Noi comunque, tendenzialmente non facciamo gare."
Tiziano Rossi (Frontrow): "Noi quest'anno siamo contenti perché abbiamo anche noi chiuso bene con +25% di fatturato e per un'azienda piccola come la nostra è un grandissimo risultato. Spesso ci arrivano delle richieste di supportare un'agenzia in una gara ed è molto più facile così costruire dei rapporti di fiducia con i fornitori. E' vero il prezzo potrebbe essere più alto ma la solidità e la qualità del prodotto che viene presentato e portato è molto alta. Quest'anno noi stiamo investendo molto in ricerca in fatto di sostenibilità e ci rendiamo conto che c'è un sacco di lavoro da fare, un sacco di studi da fare e dall'altra parte quando Modo parlava di sostenibilità umana è una delle cose che abbiamo messo nel nostro statuto."
Sul finale del giro di microfono Marco Taddeo (Plesh): "Anche noi abbiamo dedicato il mese di gennaio principalmente a tanta ricerca. Stiamo provando a cambiare, consolidando tutto quello che abbiamo fatto in questi anni. Abbiamo già avuto tante conferme e ne siamo molto contenti, in un anno che anche per noi è iniziato di corsa, con tante nuove richieste e tanti nuovi progetti"
Trend positivo rilevato anche dalle location. Lo testimonia l'intervento di Annalisa Giannini (Italian Exhibition Group) che ha dichiarato: "Noi siamo un'azienda quotata, quindi i dati definitivi del 2024 non sono stati ancora pubblicati. Nel 2022 eravamo a 160 milioni di euro, nel 2023 oltre i 220 milioni di euro. Siamo molto soddisfatti dell'andamento di Fiera Rimini, Palazzo dei Congressi dei Rimini, Fiera Vicenza, Centro Congressi di Vicenza e Roma. Saremo protagonisti di una serie di progetti anche di ampliamento infrastrutturale. Nel 2024 c'è stato uno spostamento temporale dei momenti in cui si sono svolte le gare un po' più verso la fine dell'anno, rispetto al 2023 che aveva avuto il picco verso Ferragosto. Ora si stanno chiudendo grossi business sul primo trimestre. Noi abbiamo aperto l'anno con un primo grande evento il 3 gennaio."